Ieri il ricordo delle 37 vittime, mentre la ricostruzione è ancora un capitolo aperto

Ieri il ricordo delle 37 vittime, mentre la ricostruzione è ancora un capitolo aperto

Giusy Briguglio

Ieri il ricordo delle 37 vittime, mentre la ricostruzione è ancora un capitolo aperto

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mercoledì 02 Ottobre 2013 - 09:55

Si sono svolte ieri, nella giornata del ricordo, iniziative per la commemorazione delle 37 vittime dell'alluvione. A Giampilieri alla Santa Messa è seguito un incontro in cui si è parlato della ricostruzione del territorio, mentre a Scaletta Zanclea si teneva un consiglio comunale pubblico per la risoluzione di alcune problematiche ancora pressanti e mai irrisolte da quel 1 ottobre

Pioveva fuori mentre ieri nella Chiesa Maria SS. del Carmelo di Giampilieri venivano ricordate le vittime dell’alluvione del 1 ottobre del 2009. A quattro anni dal tragico evento, la ferita brucia ancora come quel giorno e si riapre mentre, durante la messa di commemorazione, scorrono quei 37 nomi che nessuno potrà più dimenticare.

La commozione è d’obbligo, ma d’obbligo è la forza che deve accompagnarsi ad essa e che serve a procedere sulla strada della ricostruzione, un capitolo ancora aperto. E di ricostruzione si è parlato nell’incontro seguito alla Messa, organizzato sempre dal Comitato Cittadino “Salviamo Giampilieri”. All’iniziativa in memoria delle vittime erano presenti il sindaco di Messina Renato Accorinti, l’assessore regionale alle infrastrutture Nino Bartolotta, il parlamentare regionale del Pd Filippo Panarello e il dirigente della Protezione Civile Calogero Foti.

Il presidente del Comitato, Corrado Manganaro, ha chiesto lo sblocco del cantiere principale di Giampilieri che riguarda la realizzazione di un canale di sfogo delle acque piovane in via Puntale – uno dei luoghi simbolo dell’alluvione dove morirono 18 persone – e dove sono previsti anche altri lavori che dovrebbero partire presto. “I fondi ci sono – dichiara Manganaro –. Il problema per la realizzazione del canale fugatore è che ci sono notevoli ritardi dovuti all’organizzazione delle ditte e alla mancata erogazione dei soldi per l’abbattimento delle case che si trovano nella zona”.

Difatti, l’area è occupata da alcune abitazioni che, nonostante non siano state colpite dall’alluvione, vanno abbattute per portare a termine il canale di scolo. Ma gli abitanti non intendono lasciare le loro case prima di aver ricevuto l’indennizzo monetario: “Giustamente – ribatte Manganaro -, infatti noi lamentiamo i ritardi amministrativi”. Il risarcimento però, prevede la procedura, va corrisposto solo dopo la presentazione di un documento notarile che attesti l’acquisto di un’altra abitazione.

Si è parlato anche dei contributi affitti per gli sfollati. Durante un sopralluogo che si è svolto nel giugno scorso, infatti, erano stati garantiti fino al 31 ottobre. Il problema è sotto controllo per un altro mese, e poi? “Secondo noi è importante che gli sfollati non paghino l’affitto – ha dichiarato ancora Manganaro -. Il dirigente Foti ci ha detto di aver scritto a Roma, dobbiamo attendere risposta. C'è una moderata soddisfazione per i lavori eseguiti e speriamo di poter concludere in tempi brevi anche quelli in corso di esecuzione".

Contemporaneamente all’iniziativa di Giampilieri, a Scaletta Zanclea si è tenuto un consiglio comunale pubblico nella nuova aula consiliare di contrada Foraggine, in cui si è discusso lo stato dei lavori. Tra le varie problematiche irrisolte, particolare attenzione è stata data alla strada che porta al cimitero di Scaletta Zanclea, non più percorribile dal 1 ottobre del 2009, e per la quale amministratori e cittadini invocano una soluzione celere.

Giusy Briguglio

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