"Una scossa per la vita". Al Policlinico il "Progetto Cuore" per salvare dall'arresto cardiaco

“Una scossa per la vita”. Al Policlinico il “Progetto Cuore” per salvare dall’arresto cardiaco

“Una scossa per la vita”. Al Policlinico il “Progetto Cuore” per salvare dall’arresto cardiaco

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giovedì 12 Novembre 2015 - 16:21

Le percentuali di sopravvivenza diminuiscono del 7-10% al minuto senza la defibrillazione, per questo motivo chiamare i soccorsi (118) non sempre basta, i tempi medi di arrivo variano ma sono sempre alti

L'appuntamento è per venerdì 13 novembre, a partire dalle 9. L'evento proseguirà per tutta la giornata e poi anche sabato mattina, dalle 8.30 alle 13. Al Policlinico si riuniranno 150 medici per parlare di medicina di emergenza-urgenza.

In Italia sono circa 70.000 le persone colpite da arresto cardiaco ogni anno. Di fronte ad un paziente colpito da arresto cardiaco, ognuno di noi dovrebbe sapere come comportarsi; la Rianimazione Cardiopolmonare insieme all’utilizzo dell’AED dovrebbe fare parte degli argomenti più importanti dei testi di educazione civica. In questo caso la somministrazione di shock da parte di un defibrillatore manuale o semiautomatico è l’unico trattamento efficace. Il tempo per intervenire è strettissimo: le percentuali di sopravvivenza diminuiscono del 7-10% al minuto senza la defibrillazione, per questo motivo chiamare i soccorsi (118) non sempre basta, i tempi medi di arrivo variano ma sono sempre alti. Il defibrillatore semiautomatico analizza il ritmo cardiaco del paziente e determina se è necessaria l’erogazione di uno shock; le istruzioni vocali assistono l’operatore durante la defibrillazione. I defibrillatori sono estremamente intuitivi nel loro utilizzo, non è necessaria alcuna esperienza medica per saperli utilizzare: bastano poche ore di addestramento per imparare a salvare una vita umana, e la legge italiana, con il DL n° 69 del 15 Marzo 2004 ha dato via libera a tutti gli Italiani per l’ utilizzare un Defibrillatore Semiautomatico . In Italia moltissime città hanno sviluppato programmi di defibrillazione pubblica territoriale al fine di promuovere la defibrillazione precoce, ed aumentare i tassi di sopravvivenza ad un arresto cardiaco. Prima fra tutte la città di Piacenza, prima città europea cardioprotetta con 240 DAE sul territorio, ma anche la città di Venezia, Vicenza, Livorno, e non ultima Palermo con il progetto “Aeroporto”. Il Progetto Cuore per Messina prevede la formazione di personale non sanitario alle manovre rianimazione cardiopolmonare, ma soprattutto all’utilizzo del DAE. Successivamente i DAE verranno posizionati in postazioni fisse per essere eventualmente utilizzati da volontari opportunamente addestrati

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