Ambiente, demografia e imprese. Messina "crolla" in tre settori principali

Ambiente, demografia e imprese. Messina “crolla” in tre settori principali

Marco Ipsale

Ambiente, demografia e imprese. Messina “crolla” in tre settori principali

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mercoledì 24 Luglio 2013 - 16:03

Sono i numeri, impietosi, contenuti su “Messina in cifre 2012”, rapporto stilato dal Dipartimento Statistica del Comune, che attraverso le nove sezioni tematiche in cui si articola, offre una sintesi dei principali aspetti demografici, economico e sociali della popolazione. ALLEGATO L'INTERO RAPPORTO

Meno di mezzo metro quadro di verde attrezzato per abitante, ancora più basso il rapporto per le aree di arredo urbano come piazze e ville, scarsa la raccolta differenziata. Ed ancora, trend decrescente di popolazione dovuto al saldo naturale ed al saldo migratorio, più anziani che giovani, una contrazione del numero di imprese e società.

Sono i numeri, impietosi, contenuti su “Messina in cifre 2012”, rapporto stilato dal Dipartimento Statistica del Comune, che attraverso le nove sezioni tematiche in cui si articola, offre una sintesi dei principali aspetti demografici, economico e sociali della popolazione.

Alcuni dei dati sono impressionanti se analizzati nel dettaglio. Ad esempio, nel 1991 c’erano 82 anziani ogni 100 giovani. A distanza di 21 anni il dato è ribaltato: sono addirittura 153 gli anziani a fronte di 100 giovani. Diminuiscono anche i matrimoni. Nel 2007 erano 4,24 ogni mille abitanti, oggi sono 3,59.

Lo avevamo scritto nei giorni scorsi e il rapporto statistico del Comune lo conferma. L’indice dei prezzi al consumo sale più che nelle altre città siciliane. Crescono soprattutto le spese relative all’abitazione, ma salgono anche quelli per i trasporti, l’istruzione e la ristorazione.

Diminuiscono, poi, rispetto al 2008, le imprese e le società. Anche il rapporto economico della Camera di Commercio è notizia di pochi giorni fa. Messina rappresenta la terza economia siciliana ma con dati distanti dalle prime due, Palermo e Catania.

Cala persino il settore crocieristico, uno di quelli più forti in città. Ma il turismo è comunque ben altra cosa e a Messina è poco presente, per mancanza di ordine e organizzazione. I croceristi, in media, spendono appena 36 euro a testa.

Dai dati provvisori del Censimento Generale, viene fuori che il 13,66 % dei messinesi italiani ha la laurea, il 30 % il diploma e il 28 % la licenza media. Altri fattori considerati sono il possesso dell’aria condizionata in casa (ce l’ha il 20,5 % delle famiglie) e di almeno un’automobile (il 54,22 %). Il 53 % possiede un telefono fisso ed il 62 % almeno un telefono cellulare. Solo il 32 % utilizza internet.

Diverse le percentuali per gli “stranieri” messinesi. Su un dato in particolare. Nonostante la carenza del trasporto pubblico in città, è comunque il mezzo per muoversi frequentemente per il 24,44 %. Il 32 % si muove a piedi e il 30,7 in auto. Dati ribaltati per i messinesi italiani. E si spiega il perché del traffico in città. Ben il 69 % si muove in auto e solo l’11,57 % utilizza il trasporto pubblico.

Diminuisce anche il personale comunale. I dipendenti sono 1.877 e l’età media è alta soprattutto per gli addetti delle categorie più basse. Il 43 % di loro andrà in pensione tra cinque anni. Diminuiscono, infine, anche le entrate, tributarie ed extra. Basse le spese in conto capitale e per investimenti, mentre crescono le spese correnti.

Ecco il rapporto nel dettaglio delle nove aree tematiche:

AMBIENTE

In città sono stati registrati 44 incendi, che hanno interessato una superficie complessiva di 653,77 ettari, di cui 286,97 in zona boschiva. La disponibilità di verde attrezzato è di 0,4 mq per abitante, basso anche il rapporto aree di arredo urbano (piazze, ville etc) pari a 0,16 mq per abitante. Nel 2012 Messina ha ridotto la quantità di rifiuti urbani differenziati, solo il 5,5% rispetto al 6,27% del 2011.

DEMOGRAFIA

In tema di popolazione al 31 dicembre 2012 quella del comune di Messina era di 242.269 abitanti (115.935 maschi e 126.334 femmine); prosegue pertanto il trend decrescente determinato dal saldo naturale e dal saldo migratorio interno sempre in negativo negli ultimi dieci anni e solo parzialmente compensato dal saldo migratorio estero (nel 2012 +573 unità). Messina registra un certo squilibrio generazionale; si contano 153 anziani ogni 100 giovani, contro i 120 su 100 del 2002 e gli 82 su 100 del 1991. L’invecchiamento della popolazione è evidenziato anche dall’indice di ricambio della popolazione attiva, che misura il rapporto tra coloro che stanno per lasciare, a causa dell’età, il mondo del lavoro e coloro che stanno per entrare. La media cittadina per il 2012 è di 121,3 a dimostrazione che quelli in uscita sono il 23% in più di quelli in entrata. La speranza di vita è di 78 anni per gli uomini e di 82,8 per le donne. Diminuisce il tasso di nuzialità passato dai 4,24 matrimoni ogni mille abitanti del 2007 ai 3,59 matrimoni del 2012.

INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO

In città l’indice dei prezzi al consumo è cresciuto più delle altre città siciliane. Nel solo 2012 l’Indice NIC complessivo è aumentato del +3,5%. Incremento dovuto prevalentemente ai prodotti appartenenti alle divisioni “Abitazione, acqua, energia elettrica, gas e altri combustibili” +9,83%, “Trasporti” (Carburanti, Viaggi, etc) +6,67%, Istruzione +3,64%, Servizi ricettivi e di ristorazione +3,16%. Rispetto agli altri comuni siciliani l’indice dei prezzi cresce in egual modo a Catania e Palermo per i prodotti alimentari (nel 2012 +2,33%). Presenta valori più elevati, oltre che per i prodotti della divisione abitazione, anche per mobili, articoli e servizi per la casa contrariamente a Palermo, ove si registra il livello più basso 101 contro i 107,4 di Messina.

LE IMPRESE

Sulle imprese la città di Messina, secondo i dati del rapporto economico della Camera di Commercio di Messina, rappresenta la terza economia della Sicilia, seppur con valori piuttosto distanti da Catania e Palermo. Su base provinciale le imprese rappresentano il 13% del totale delle aziende riportate in Sicilia. In particolare si evidenzia che in linea con quanto avviene in Italia vi è una contrazione del numero di imprese e società. Nel Comune di Messina le imprese individuali registrate, rispetto all’anno 2008, sono diminuite del 16,9%, dato in linea con quanto rilevato per le società di persona registrate (-15%) rispetto al 2008. In controtendenza il dato delle società di capitale, che crescono del +20.37% rispetto al 2008.

TURISMO

Per il turismo nel 2012 si registra un lieve flessione del numero di crocieristi -12,44% rispetto all’anno precedente. Secondo i dati del progetto Vacanze Messinesi, su un campione di 2.895 escursionisti, la spesa media è di circa 36,7 euro di cui 10,8 euro per bar e ristorazione, 13,8 per spese commerciali.

ISTRUZIONE

Sull'istruzione, sulla scorta dei dati provvisori del XV Censimento Generale della popolazione, si evince che il 13,66% degli italiani ha dichiarato di essere in possesso della laurea, il 30 % circa del diploma e il 27,9% della licenza media. Tra gli stranieri il 5% ha la laurea, il 21,6% il diploma, il 41, 72% la licenza media e solo il 10% ha ammesso di non essere in possesso di alcun titolo di studio, l’8% circa di questi ultimi sa comunque leggere e scrivere.

CONDIZIONI DI VITA

In tema di condizioni di vita il 20.52% delle famiglie residenti in città ha l’aria condizionata nell’alloggio, il 54,22% possiede almeno un’autovettura contro il 20,04% delle famiglie straniere. Il 52, 92% degli italiani ha dichiarato di possedere un telefono fisso ed il 61.91 di essere in possesso di almeno un cellulare. Un cittadino italiano su tre (31.99%) ha un collegamento internet. Infine in tema di mobilità i cittadini messinesi si recano al posto di lavoro prevalentemente in auto 69% e solo l’11,57% utilizza il mezzo pubblico. I cittadini stranieri residenti su muovono prevalentemente a piedi (31,99%), in auto (30,71%) e con il mezzo pubblico (24,44%).

IL PERSONALE DEL COMUNE

Al 31 dicembre 2012 il Comune di Messina contava 1877 dipendenti, di cui 1551 a tempo indeterminato. Il rapporto dipendenti abitanti è di 7,66 ogni 1000 abitanti, in diminuzione rispetto all’anno precedente. Rispetto al 2011 si è registrato un decremento del -9,3% del personale a tempo indeterminato e del -3,5% a tempo determinato. La struttura per età mostra un importante invecchiamento del personale in servizio, in particolare per gli addetti delle categorie più basse, circa il 43% di loro andrà in pensione entro 5 anni.

ENTRATE e SPESE

Secondo i dati del Ministero dell’Interno, basati sui certificati del conto consuntivo nel periodo 2007/2010, Messina presenta la più alta riduzione di entrate tributarie (-10,5%), Sicilia (-1,2%), Italia (-6,75%). Si riducono anche le entrate extra tributarie (-4,37%), aumentano, seppur in misura minore rispetto al dato regionale e italiano, quelle derivanti da contributi e trasferimenti correnti (+3,07%) contro i (+9,11%) della Sicilia e (12,11%) di Palermo. Basse le spese in conto capitale (-53,31%) rispetto al 2007 contrariamente a Palermo (+96,56%) e alla Sicilia (+3,53%). La spesa corrente nel 2010 cresce ma meno rispetto all’Italia, Messina +0,92%, Italia +7,02%. Anche se nel 2011, secondo i dati del rendiconto di gestione, la spesa per investimenti decresce ancora (-57,49% rispetto al 2007) e crescono invece le spese correnti +2,25%.

E' possibile visionare l'intero rapporto al link https://dl.dropboxusercontent.com/u/19994076/Ts/messinaincifre2012.pdf

10 commenti

  1. Questi studi hanno la possibilità di essere letti da diversi punti di vista (ad esempio il 11% di uso del mezzo pubblico è anche troppo visto il parco mezzi atm)e mi sa che pur nella gravità si galleggia e si può ripartire…. le distanze sono di decimi e basta fare squadra e usare nel senso buono il territorio …. se poi magari a forza di inchieste si fanno da parte le FAMIGLIE che hanno strangolato la città si avrà un buon risultato nel giro di poco !!

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  2. sign IPSALE può controllare sul vocabolario il significato della parola CROLLO !?? grazie ….. già è dura ma con i giornalisti messinesi è una spinta al suicidio !!

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  3. Il frutto del nulla degli ultimi 40 anni, poi fanno la vara e sono contenti

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  4. Cari Accorinti, Signorino, D’Alia, Genovese e compagni: questo è il frutto della città, ma anche delle regioni Sicilia e Calabria, non solo senza il ponte ma senza infrastrutture, ferrovie, autostrade, porti e logistica integrata. Parlate della riduzione dei costi e state lasciando solo miseria e povertà ogni giorno più evidente. Il “deserto” prima non c’era, ora è sempre più visibile e ci riguarda tutti. Mi verrebbe da ridere (se non ci fosse da piangere) di tutti quelli che parlano solo della riduzione dei costi e delle spese quando sino a Napoli e Bari si fanno la TAV (coi soldi stanziati per il ponte), a Milano due miliardi per l’EXPO di 15 giorni, a Torino una TAV da venti miliardi, a Venezia il Mose da 5,4 miliardi mentre da noi ci tolgono pure i treni, gli aliscafi e le navi nello stretto. Siamo colonia africana. Girate per l’Europa e vedete le opere che si costruiscono per rendere competitivi ed economicamente attraenti i paesi più avanzati. Complimenti a questa classe politica ed ad una città che la miseria se la merita tutta grazie “alle menti più illuminate”.

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  5. MessineseAttento 24 Luglio 2013 21:19

    E lei si meriterebbe Scoglio sindaco e Buzzanca assessore al bilancio.

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  6. Quando il filosofo indica il cielo, lo stupido guarda il dito. Chi se ne frega di buzzanca, di scoglio e di Garofalo sono tutti uguali. Ma io parlo dello sviluppo per tutti non dei pettegolezzi su alcuni.

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  7. La soprastante analisi di Fernando e’ la ” fotografia” e rappresentazione scientifica della realtà cittadina. Purtroppo l’handicap antropologico dei nostri cittadini per la maggior parte e tradizionalmente DIPENDENTI del pubblico non consente l superamento dei ” frame”mentali che ne condizionano gli atteggiamenti ed il….PENSIERO stesso. Basti pensare al Tabù Ponte che ci hanno istillato per la ..eutanasia ,la morte civile economica e..SPIRITUALE . Nessuno si confronta (rimozione freudiana ) con il pensiero dei trenta più rinomati scienziati internazionali che in un inserzione a pagamento sul Corriere della Sera hanno invitato , ESTERREFATTI , gli italiani a non rinunciare alla RICCHEZZA straordinaria , sotto tutti i punti di vista di un opera quale e’ il Ponte di Messina. Per,non parlare di il maggior arch. Forse vivente ,Daniel Liibeskind che avrebbe contribuito a ridisegnare e riprogettare un territorio devastato quale e’ il nostro ed invece …CENSURA. CENSURA CENSURA ..TABU’ ..neanche REFERENDUM democratico. Qua noi stiamo a sentire Sturniolo, Mangano, Giordano e, con tutto il rispetto, personaggi di codesto spessore accademico… incluso il nostro buon Sindaco Renato che però non ha la statura persino spirituale di uscire dai luogo comunismi di una visione ideologica burocratico parassitaria autorefemziale …e di pigrizia mentale e ambientalismo di decrescita mal digerito e viziato ideologicamente …Ma questo e’ il PARADOSSO MESSINA , l.’incubo dal quale sembra impossibile uscire…e che ci condannerà inevitabilmente al FALLIMENTO ….se non RE AGIAMO.

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  8. aggiungerei che è la –loro– città, quella che si sono costruiti insieme ai cittadini che vivono beati in questo deserto che tale rimarrà

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  9. MessineseAttento 25 Luglio 2013 10:44

    Allo stesso modo di come lei trascura le potenzialità del territorio a prescindere da infrastrutture come il ponte.
    Una volta valorizzato il territorio sarà più appetibile, per investitori privati (gli unici a potersi fare carico di tale spesa), farsi carico di mega progetti come quello in questione. Al momento sarebbe una cattedrale nel deserto, di certo non creato dall’amministrazione Accorinti.
    Detto questo, io nutro grosse perplessità sulla fattibilità tecnica più che sulla sua utilità. Ho il serio sospetto che si sappia da sempre che in quel punto una mega opera del genere non si possa fare.

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  10. Ma in una citta dove unico aspirazione lavorativa è quella di poter aver un posto pubblico, ed una volta ottenuto ci si riposa dalla fatica per il resto della vita, cosa sperate di ottenere …….

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