La rivolta dei sindaci a Palermo, ma Crocetta non c'è: "Assenza vergognosa"

La rivolta dei sindaci a Palermo, ma Crocetta non c’è: “Assenza vergognosa”

La rivolta dei sindaci a Palermo, ma Crocetta non c’è: “Assenza vergognosa”

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giovedì 26 Settembre 2013 - 15:37

I sindaci dei Comuni siciliani hanno sfilato in corteo a Palermo contro i tagli alle risorse e contro la riforma in corso. Amarezza per l'assenza del governatore Crocetta che li ha rinviati a martedì: "E' inaccettabile questo comportamento", sostengono i vertici dell'Anci Sicilia "Se si continua così i comuni rischiano il fallimento".

Sono stati i primi in Italia, ma la rivolta dei sindaci siciliani potrebbe essere soltanto l’inizio. Armati delle fasce tricolori e dei gonfaloni hanno sfilato in corteo a Palermo, in nome della dignità di Comuni ridotti allo stremo dai continui tagli di Stato e Regione. Non a caso ha aderito alla protesta il presidente nazionale dell’Anci Piero Fassino, sindaco di Torino. Hanno sfilato in 300, tra sindaci, assessori, presidenti dei consigli comunali, consiglieri, provenienti dai Comuni, piccoli e grandi di tutta l’isola. Dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando al primo cittadino di Scaletta, passando per Zambuto di Agrigento, decine di fasce tricolori hanno ribadito il no ai tagli. E in Sicilia c’è un motivo in più ed un’urgenza in più: la riforma delle province e l’istituzione delle Città Metropolitane che di fatto rischia di cancellare 200 piccoli comuni. Un disegno di legge, già trasmesso all’Ars, varato dalla giunta senza alcun confronto con l’Anci o i partiti o i diretti interessati.

E’ assai improbabile che la bozza Valenti diventi legge così come è adesso, ma il corteo di questa mattina, che ha attraversato le vie del centro per fermarsi davanti alla Regione, è stato un messaggio inequivocabile: “il governo regionale e l’Ars non possono pensare di continuare ad ignorare gli Enti locali. Né è più possibile risolvere i problemi della spending review sottraendo risorse ai Comuni”.

Ma anche stavolta la risposta è stata la stessa: Crocetta non li ha incontrati, scatenando le proteste dei presenti. Anche all’Ars la delusione è stata grande. Così alla fine si sono riuniti in assemblea per decidere le prossime mosse e aspettare la convocazione di Crocetta, probabilmente per martedì prossimo.

Eppure di carne al fuoco ce n’è tanta, dai tagli dei trasferimenti statali e regionali fino alla sospensione dell’Imu, che era ossigeno per i Comuni, per non parlare delle riforme istituzionali che la giunta sta varando senza neanche interpellare gli interessati.

“Prendiamo atto dell’assenza di Crocetta – ha commentato Paolo Amenta, vicepresidente dell’AnciSicilia e sindaco di Canicattini Bagni – Ancora una volta il presidente dimostra disinteresse verso gli amministratori locali stretti dalle difficoltà finanziarie e dalla mancanza di trasferimenti che attanagliano i comuni. Sono amareggiato a nome dei miei colleghi ancora di più perché molti di noi lo hanno sostenuto in campagna elettorale”.

I sindaci hanno avuto un brevissimo incontro con l’ormai quasi ex assessore Luca Bianchi, in procinto di dimettersi. Il rammarico è stato generale, l’assenza di Crocetta, che da ex sindaco di Gela conosce bene le difficoltà dei primi cittadini, ha pesato, nonostante le giustificazioni addotte.

Siamo rammaricati- ha detto l’assessore alle politiche sociale di Saponara Fabio Vinci- ci saremmo aspettati da Crocetta un altro comportamento. E’ vergognoso che siamo noi amministratori dei Comuni a dover pagare le conseguenze della spending review e non potere garantire assistenza agli anziani, ai disabili, servizi adeguati”.

Al fianco dei sindaci diversi deputati ed esponenti dei partiti. Sulla riforma si farà quadrato, ma il problema reale ed urgente è quello dei Fondi, primo fra tutti il Fondo Enti locali che non è stato ripristinato.

“Un'assenza vergognosa che conferma ancora una volta la siderale distanza tra le istituzioni e la gente- ha commentato il M5S con Salvatore Siragusa- I sindaci rappresentano i cittadini, sono la prima istituzione, quella direttamente a contatto con la popolazione, e la protesta di oggi trova il nostro appoggio. Non fa quindi onore al presidente Crocetta la sua assenza odierna. E' ormai chiaro che gli interessi che intende tutelare non sono quelli di tutti i siciliani.

“Sono accanto alla lotta sacrosanta dei sindaci siciliani che vedono sempre più in pericolo l'economia delle proprie amministrazioni, anche per colpa di un governo regionale assolutamente inadempiente e immobile, visto che è occupato a farsi i dispetti con parte della propria maggioranza" rincara la dose Nino Germanà, deputato Pd “ Tagliare le risorse agli enti locali, non significa risparmio per la spesa pubblica poiché ogni taglio va a discapito di un servizio. Cercar di mantenere il servizio stesso, per le amministrazioni, significa invece utilizzare fondi che la stessa amministrazione non possiede, dunque il crack economico. Un paio di grossi Comuni del nord dell'Italia hanno già dichiarato fallimento. Non vogliamo che accada anche in Sicilia”.

La proposta dei deputati del Grande Sud Vincenzo Vinciullo e Bernadette Grasso (quest’ultima è anche sindaco di Rocca di Caprileone) è quella di incrementare di 25 milioni di euro il Fondo per gli Enti locali “Gli attuali 280 milioni non sono infatti comunque sufficienti per una maggiormente equilibrata distribuzione delle risorse. Inoltre dovremo reperire altre somme e la soluzione ideale sarebbe il recupero dei 110 milioni di trasferimento che lo Stato ha tagliato. Proponiamo l’istituzione urgente di un tavolo programmatico per ottenere da Roma la compensazione per queste entrate ridotte”.

La rivolta c’è stata, l’amarezza anche. Vedere 300 amministratori in corteo restare senza risposte immediate o comunque trovare la “porta” del governatore chiusa non è una bella immagine. Loro, i sindaci siciliani strozzati dai tagli e dalla crisi, sono stati i primi a protestare in Italia. Presto ce ne saranno altri.

Rosaria Brancato

5 commenti

  1. se tagliamo le risorse ai comuni per mantenere in vita il carrozzone regione…certo che ha un senso.

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  2. I sindaci siciliani mettono in scena il lamento, vocalità in cui sono insuperabili, piangono sul latte versato, indovinate da chi, proprio da loro. Con l’aiuto dei loro dirigenti hanno fatto carta straccia del Testo Unico degli enti locali e dei principi contabili. Sono stati b r a v i s s i m i ad accumulare una montagna di residui attivi dei Titolo 1, emtrate tributarie, e del Titolo 3,entrate extra tributarie, a ricorrere alle anticipazioni di tesoreria, invece di porre un argine alla crisi di liquidità. Sulle fasi procedimentali di come gestiscono la spesa corrente stendo un velo pietoso. Il settore dell’amministrazione in cui sono inbattibili è il controllo delle partecipate, dove hanno accumulato debiti su debiti, fino a portarle sull’orlo del fallimento. Noi a Messina abbiamo eletto R E N A T O sindaco, a cui non abbiamo chiesto impossibili miracoli contabili, ma di non nasconderci nulla, quindi gli rinnovo la richiesta di pubblicare nel sito del Comune, dopo l’approvazione del Rendiconto di Gestione, il consuntivo 2012, l’elenco dei RESIDUI aggiornato al 31/12/2012.

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  3. Il Governatore sta dimostrando tutta la sua natura di xxxxxxxxxx.
    E’ buono solo per denunciare. Il che potrebbe ed in alcuni casi è giusto.
    “Io vado avanti”. Una frase trita e ritrita.
    Ma quanto a proposte: il nulla!!!!
    Comuni alla canna del gas, lavoratori disperati e di proposte? Manco a parlarne; figuriamoci di iniziative.
    E’ la più grossa delusione nel pianeta della politica.

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  4. E se si togliesse la Regione e si lasciasse ai comune il diritto di scegliere?
    Tutti i soldi della Regione distribuiti ai Comuni, poi vediamo cosa succede.
    Intanto si eviterebbe che uscieri della Regione Siciliana prendano stipendi di 6.000 euri al mese, per non parlare degli onorevoli che prendono 15.000 euri al mese più rimborsi.
    Via la Regione a statuto speciale poichè di speciale c’è solo lo sperpero di denaro pubblico.

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  5. Caro MARIEDIT tutti noi però ci chiediamo il perché fosse assente, tra i 300 fra sindaci e assessori siciliani, il nostro R E N A T O! Si sarebbe subito notato un sindaco sui generis con la maglietta FREE TIBET! Sono perfettamente d’accordo con te quando chiedi a R E N A T O di non nasconderci nulla cominciando dalla pubblicazione del consuntivo 2012 (che io credo verrà approvato dall’apposito ennesimo commissario ad acta) e degli 11 curricula per gli aspiranti al posto di Segretario Generale onde dare a noi cittadini la possibilità di constatare che ANTONIO LE DONNE( Sarà nominato lui e tutto il resto è pantomima) era il migliore fra i pretendenti! A ben risentirci caro MARIEDIT:

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