L'Ars approva il ddl Piemonte-Irccs. Gucciardi: "Promessa mantenuta, l'ospedale è salvo"

L’Ars approva il ddl Piemonte-Irccs. Gucciardi: “Promessa mantenuta, l’ospedale è salvo”

Rosaria Brancato

L’Ars approva il ddl Piemonte-Irccs. Gucciardi: “Promessa mantenuta, l’ospedale è salvo”

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mercoledì 07 Ottobre 2015 - 22:01

L'Ars approva il ddl sull'accorpamento Piemonte-Irccs. Risolutivo l'emendamento che prevede il mantenimento del Pronto soccorso generale con i reparti annessi. Oggi conferenza stampa congiunta dei deputati Picciolo, Formica, Germanà. Soddisfatto l'assessore Gucciardi. "Avevo promesso la salvezza dell'ospedale. Promessa mantenuta".

L’accorpamento Irccs-Piemonte adesso è legge. Con 32 favorevoli, 16 contrari ed 1 astenuto su 49 presenti, l’Ars ha approvato il ddl Picciolo-Formica che prevede il “matrimonio” tra le due aziende sanitarie pubbliche ed il mantenimento del Pronto soccorso generale.

“Avevo fatto una promessa il 7 settembre alla città di Messina ed ai messinesi: oggi quella promessa è stata mantenuta, il presidio ospedaliero del Piemonte ed il Pronto soccorso sono salvi”. Così ha commentato l’assessore regionale Baldo Gucciardi a conclusione di una seduta durata 3 ore e caratterizzata da un animato dibattito.

Risolutivo dopo le ultime perplessità sorte dalla nota del Ministero nella quale si utilizzavano i termini “pronto soccorso di base” è stato l’emendamento presentato da Picciolo e fatto proprio dalla VI Commissione e dal governo con il quale si sono messi alcuni paletti: “al termine del comma 2 dell’art. 1 aggiungere: nello stesso decreto saranno disciplinate altresì le modalità di gestione del Pronto soccorso generale e delle connesse attività, strutture e risorse, anche attraverso il coinvolgimento, in via autonoma, di Istituzioni sanitarie pubbliche con particolare riferimento a quelle che possano contribuire al rilancio delle attività di cura e ricerca di eccellenz” (il riferimento è al Policlinico Universitario che, per voce del Rettore Navarra, ha dato disponibilità ad un’ipotesi gestionale del Pronto soccorso generale). Ulteriore forza a questa specificazione l’ha data il subemendamento di Valentina Zafarana, M5S, che ha fatto inserire la parola “reparti” per evitare di lasciare termini troppo generici. Alla fine, come ha dichiarato il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone “potremo parlare di un Polo Medico e non solo di un Polo di riabilitazione”.

Il dibattito è stato serrato sugli emendamenti che hanno “corretto il tiro” sui punti ritenuti ancora nebulosi. Due in particolare: il Pronto soccorso di base e la dotazione di 78 posti letto. Il primo è stato sgomberato dall’emendamento, sul secondo, portato avanti dalla Zafarana alla luce di quel protocollo d’intesa siglato a maggio tra i due Dg (Papardo e Irccs) bypassando qualsiasi sede politica, le perplessità sono state fugate dagli intereventi dello stesso assessore Gucciardi al punto che alla fine la deputata grillina lo ha ritirata non senza l’impegno ufficiale del governo a non fare passi indietro. Sulla questione della proprietà degli immobili, anche in questo caso sollevata dala Zafarana, è stato sottolineato, anche dall’assessore, che è la Regione l’unico proprietario dei beni ed in quanto tale ne dispone e che comunque, come chiarito dal capogruppo Pd Cracolici: “gli atti amministrativi spettano alla giunta regionale e passeranno anche dal voto della Commissione e dell’Assemblea”.

Gran parte dei lavori sono stati dedicati a sgomberare il dubbio sulle sorti del Pronto soccorso “usiamo le parole adatte, parliamo di reparti non di termini astratti, altrimenti si fa un poliambulatorio” ha commentato la Zafarana.

Lo stesso Pd Giuseppe Laccoto ha chiarito: “il ministero parla di un pronto soccorso di base, vogliamo sapere se il ministro ha autorizzato il pronto soccorso di base o meno. Sono favorevole all’accorpamento ma se votiamo un emendamento che introduce il Pronto soccorso generale rischiamo di andare contro il parere della Lorenzin o no? Quanto poi alle perplessità sui beni e sulle donazioni che fanno parte del Papardo Piemonte e sul destino delle Unità complesse, sono certo che il decreto ssessoriale non mancherà di porre attenzione”.

Bocciato l’emendamento della Zafarana in merito alla possibilità di dare in concessione d’uso il patrimonio “onde evitare carta bianca e deleghe in bianco chiediamo che fine fanno gli immobili, i terreni, avete tolto anche il nome Piemonte dal titolo, Vogliamo capire a chi vanno le attrezzature, i beni, i terreni? Evitiamo il passaggio del patrimonio sic et simpliciter propongo l’uso gratuito, altrimenti dica l’assessore se ci stiamo spogliando di questo patrimonio”. In replica sia la deputata Bernardette Grasso “è ovvio che se la proprietà è della Regione resta tale e non se ne spoglia”, sia Picciolo “ La Regione mantiene la proprietà ma le sale operatorie ricordiamo ancora una volta non vanno all’Irccs ma all’ospedale cioè al Pronto soccorso generale ed ai reparti”. Il presidente della Commissione Digiacomo ha ulteriormente specificato: “Spetterà all’assessore con il decreto concretizzare i dettami, ma ci saranno formule ampie e non monolitiche, ogni trasferimento avrà una formula diversa, non si può fare concessione d’uso per ogni cosa allo stesso modo. Quello che conta in questa sede è la proprietà degli immobili alla Regione e in questo momento è così. Evitiamo pasticci legislativi”.

L’assessore Gucciardi è stato chiamato in causa più volte ed è intervenuto sui diversi punti: “-Ribadisco alla Zafarana ancora una volta che l’Irccs è un istituto pubblico così come le altre aziende sanitarie. La Regione mantiene la proprietà dell’immobile. Per eliminare ogni dubbio tuttavia ho presentato un emendamento nel quale si appone un vincolo di disponibilità per i beni del Piemonte che appartengono alla Regione che devono avere solo destinazione sanitaria pubblica. Quanto alla vicenda del Pronto soccorso sappiamo tutti benissimo che non esiste un Pronto soccorso senza i reparti correlati, pertanto è chiarissimo che sarà un PRONTO SOCCORSO generale. Né potete pensare di entrare nel dettaglio con una norma fino ad indicare persino la sala d’aspetto. Ricordo a tutti che sono materie regolate dalla normativa nazionale e dal governo regionale. Questa è un’Assemblea che ha il compito di legiferare, lasci al governo regionale la capacità amministrativa. La mission del Piemonte è quella del Pronto soccorso, con i posti letto e noi questa mission manterremo. NON C’E’ FUSIONE tra Piemonte e Irccs, ma si modifica la governance. L’Irccs svolgerà ancora la sua funzione e lo stesso il Pronto soccorso, altrimenti verrebbe meno il senso della legge, che la stiamo facendo a fare?”

Posizione rafforzata dall’intervento di Santi Formica: “Gucciardi ha chiarito in modo inequivocabile che l’Irccs gestirà un ospedale e questo spazza tutti i dubbi. A meno che non si voglia bocciare la legge e chiudere il Piemonte, perché ci sono modi per dire no dicendo sì e viceversa. Pure io vorrei un Pronto soccorso superspaziale, ma so che nella realtà non è possibile. Ma qui stiamo operando con l’apporto di tutti, compresi anche i 5Stelle perché alcuni emendamenti li abbiamo accolti. Il decreto assessoriale poi passerà anche al vaglio del Ministero e della VI Commissione quindi niente avverrà sopra la nostra testa. Noi abbiamo fatto il massimo e se volete bocciare fatelo, ma è l’unica possibilità che abbiamo per realizzare il Polo riabilitativo del Meridione”.

Rinaldi replica alla Zafara sui 78 posti letto che in un protocollo siglato dai due dg Vullo-Aliquò sono diventati acuti e indistinti “Il mantenimento del Pronto soccorso come emergenza urgenza sapevamo sin dall’inizio che avrebbe comunque comportato alcuni trasferimenti al Papardo, come il punto nascita. Quindi era chiaro sin dall’inizio che i posti non potevamo mantenerli tutti. E’ proprio per questo che abbiamo fatto la legge, per cercare di mantenere i 78 posti e salvare il Piemonte”.

A sgomberare il campo da altre discussioni ha pensato Cracolici: “entro 90 giorni ci sarà il decreto che conterrà tanti elementi, compresa la dotazione dei posti letto”.

Infine il presidente dell’Ars Ardizzone che ha invitato la Zafarana a ritirare l’emendamento che indicava nel dettaglio l’utilizzo dei posti: “ I 78 posti letto sono comprensivi dei 39 di riabilitazione che erano del Papardo. Ringrazio la Zafarana per aver aperto il dibattito su questo punto. Finalmente si è fatta chiarezza su alcuni punti, compreso quell’improvviso protocollo d’intesa tra due direttori generali che è stato siglato sui 39 posti che s’intendevano trasferiti al Piemonte e quindi all’Irccs, ma grazie al dibattito di stasera abbiamo chiarito il ruolo della Politica. Ringrazio l’onorevole Zafarana perché grazie al suo intervento abbiamo chiarito una volta per tutte che ci sarà un POLO MEDICO e che noi saremo vigili per evitare che vi siano direttori generali che vanno avanti ignorando o persino contro la Politica con la P maiuscola”.

La deputata ha ritirato l’emendamento “solo in virtù di un atto amministrativo che ne tenga conto e solo se l’assessore Gucciardi ribadisce l’impegno ufficiale da persona che ha un ruolo istituzionale importante per Messina”.

Gucciardi: “Ho assunto un impegno già il 7 settembre in prefettura, un impegno con la città, per salvare il Pronto soccorso con i posti per acuti. Ribadisco l’impegno ancora una volta e ripeto che comunque anche il provvedimento amministrativo tornerà all’attenzione della Commissione”.

Passa anche l’emendamento del presidente dell’Ars Ardizzone in merito alla realizzazione della Cittadella della cultura al Margherita: “Si mette fine ad una vergogna che dura da troppo tempo”. E’ una battaglia avvita dal Presidente sin dal 2009 e negli anni successivi, quando, dopo essere svanito nel nulla il progetto del Polo riabilitativo al Margherita l’allora assessore regionale Russo ne annunciò addirittura la svendita al’asta e solo grazie all’allora deputato centrista si sventò il peggio con l’apposizione del vincolo di bene culturale. Questo il testo dell'emendamento Ardizzone 1. Ai fini della salvaguardia, della tutela e del recupero dell’immobile sede dell’ ex Ospedale Regina Margherita l’Assessore regionale dei beni culturali è autorizzato a disporre del bene per la realizzazione della cittadella della cultura. 2. Restano nella disponibilità della competente Azienda ospedaliera solo i locali in atto utilizzati per fini sanitari.

“Il disegno di legge approvato è migliorativo rispetto al testo iniziale- ha dichiarato Ardizzone-. L’essenza della legge sta nella possibilità che il Centro neurolesi stipuli convenzioni con altri soggetti pubblici, come Asp e Policlinico, per ampliare e migliorare l’offerta sanitaria nella città di Messina. La mia più grande soddisfazione, comunque è l’approvazione di un emendamento che istituisce la Cittadella della cultura nei locali dell’ex ospedale Margherita: un’intuizione del compianto professor Lucio Barbera e dell’allora direttrice della Biblioteca regionale, Sandra Conti, a cui va il mio ringraziamento. Quando le idee sono valide e coraggiose resistono nel tempo e agli interessi dei complici e degli ignavi”.

Oggi alle 11 conferenza stampa congiunta dei deputati che hanno portato avanti tra Messina,Palermo e Roma la battaglia, Picciolo, Germanà, Formica, Rinaldi,Grasso.

Quello che avevamo promesso abbiamo mantenuto, adesso la parola passa ai tecnici ed ai decreti attuativi. La politica ha fatto la sua parte”, commenta Picciolo.

Infine la Zafarana: "Abbiamo lottato fino in fondo per ottenere il massimo per Messina, con emendamenti 'chirurgici' per sventare lo scippo che sta subendo. Non possiamo essere sicuri, per l’aleatorietà delle dichiarazioni dell’assessore Gucciardi, che la soluzione finale contemplerà realmente un pronto soccorso completo e sicuro, com’è nel diritto dei cittadini messinesi. Del resto, anche il nome 'Piemonte', simbolo di una storia centenaria, è caduto sotto i colpi dei promotori della legge votata oggi”.

Soddisfatto anche il sindaco Accorinti. “Si tratta di un risultato eccezionale per la nostra Città. Un percorso lungo,difficile, per il quale ci siamo battuti incuranti di polemiche strumentali, falsità e interessi che a volte non coincidevano con quelli dei cittadini. Non ho mai avuto pregiudizi nel confrontarmi con chiunque davvero avesse a cuore questo problema perché un tema così importante per la salute e la sicurezza dei messinesi non poteva essere affrontato con posizioni di parte. Questo risultato lo leggo anche come una vittoria a vantaggio dei meno fortunati, che più degli altri hanno bisogno di una sanità che sia veramente al servizio di tutti. Nascerà un polo d'eccellenza, si rafforzeranno presidi sanitari, si creerà necessariamente nuova occupazione, Messina dopo lunghi anni di sconfitte raggiunge per la prima volta un risultato di cui si può andare finalmente fieri. Nessuna ambizione politica ci ha spinto nell'andare avanti nonostante momenti in cui siamo stati aggrediti moralmente e anche fisicamente. Voglio dare pubblicamente merito anche a quanti hanno lavorato positivamente per questo comune obiettivo, superando ostacoli che in continuazione sono stati frapposti a questo percorso. A loro va il ringraziamento di tutta la Città”

Rosaria Brancato

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4 commenti

  1. tutto bello!!! sono soddisfatto come messinese espatriato. Finalmente hanno capito che un PS senza un ospedale alle spalle è pericolosissimo. Ma sono curioso di sapere chi pagherà i costi della ristrutturazione (il Piemonte così com’è è inservibile: SI PREVEDONO APPALTI PUBBLICI), del mantenimento, del passivo di bilancio perché un ospedale così disegnato sarà comunque in passivo. I cittadini hanno diritto alle cure e la politica ha agito in questo senso. Bene. Ma quale ente PUBBLICO pagherà le spese? IRCCS? Policlinico? ASP? Regione? Accorinti? penso che ne vedremo delle belle.

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  3. L’UNIONE FA LA FORZA di Messina. FINALMENTE partiti e movimenti hanno fatto prevalere l’interesse generale dei messinesi, se nel passato avessero operato con questa unità di intenti non avremmo subito gli scippi clamorosi, causa dell’impoverimento della nostra città. UN PLAUSO a tutti, al CENTROSINISTRA, CENTRODESTRA, MOVIMENTO 5 STELLE, RENATO sindaco. Prima, molto prima, di raccogliere voti nelle urne viene la qualità della avita dei messinesi, PIEMONTE NEUROLESI e PRONTO SOCCORSO possono contribuire a realizzarla.

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  4. L’UNIONE FA LA FORZA di Messina. FINALMENTE partiti e movimenti hanno fatto prevalere l’interesse generale dei messinesi, se nel passato avessero operato con questa unità di intenti non avremmo subito gli scippi clamorosi, causa dell’impoverimento della nostra città. UN PLAUSO a tutti, al CENTROSINISTRA, CENTRODESTRA, MOVIMENTO 5 STELLE, RENATO sindaco. Prima, molto prima, di raccogliere voti nelle urne viene la qualità della avita dei messinesi, PIEMONTE NEUROLESI e PRONTO SOCCORSO possono contribuire a realizzarla.

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