Silenzio, omaggi floreali e mostre per Giorgio Boris Giuliano, vittima della mafia

Silenzio, omaggi floreali e mostre per Giorgio Boris Giuliano, vittima della mafia

Sara Faraci

Silenzio, omaggi floreali e mostre per Giorgio Boris Giuliano, vittima della mafia

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giovedì 18 Luglio 2013 - 11:05

Per il 21 e il 22 luglio, in occasione del triste anniversario della morte di Giorgio Boris Giuliano, commissario di polizia e medaglia d'oro al Valor Civile, ucciso dalla mafia, il Comitato "1200MESSINESIperMESSINA2MILA8" e l'associazione Ctg "Città di Messina" hanno organizzato una serie di attività celebrative

Pagava un caffè. Un inizio di giornata come tanti per il commissario Giorgio Boris Giuliano, quando venne raggiunto dai sette colpi di pistola a distanza ravvicinata del malavitoso Leoluca Bagarella. Era il 21 luglio di 34 anni fa. Una data che viene tuttora ricordata come l’ennesimo attacco allo Stato di matrice mafiosa. Una data che anche quest’anno ricorda una delle più brucianti sconfitte del sistema. Una falla nell’apparato delle istituzioni che non passa sotto silenzio. Ma anche il “seme che cadendo ha fatto germogliare la pianta della legalità”, riprendendo le parole con cui è stata intitolata una delle iniziative pubbliche che tra il 21 e il 22 luglio prossimi, concorreranno a ricordare una figura di spicco nel panorama della giustizia italiana, medaglia d’oro al Valor Civile e cittadino onorario della città di Messina.

Una personalità caparbia che senza tentennamenti aveva dichiarato guerra alla malavita organizzata, dividendo il suo operato investigativo fra traffici di droga, l’affare Sindona e, da ultimo, il caso De Mauro, il giornalista scomparso nel 1970 e sul quale aveva giurato di scoprire la verità.

Grazie all’impegno sinergico del Comitato Cittadino “100MESSINESIperMESSINA2MILA8” e dell’Associazione Socio Culturale Ctg “Città di Messina”, assieme alla cooperazione della Questura di Messina – Polizia di Stato, sarà possibile far rivivere la memoria di Giuliano nel corso del triste anniversario della sua morte, avvenuta a Palermo.

Si comincerà con un momento di silenzio, secondo il cerimoniale istituzionale, presso le questure di Messina, Palermo e Milano (dove, ad oggi, è capo della squadra mobile il figlio di Giorgio, Alessandro) e si proporrà di tenere a mezz’asta le bandiere presso le caserme della pubblica sicurezza delle stesse città e di Piazza Armerina (la città natale del coraggioso commissario).

Si proseguirà nell’iter commemorativo, con la celebrazione della Santa Messa presso la chiesa di S. Nicolò all’arcivescovado di viale S. Martino che fornirà occasione di perpetuare il ricordo anche di tutti coloro si siano immolati all’altare della giustizia e della legalità, rendendo un servizio di incalcolabile spessore per le loro città e l’intera nazione.

Ma le attività in memoria di Giuliano, proseguiranno anche l’indomani, alle 9.45, con la cerimonia pubblica presso la “Rotatoria Giorgio Boris Giuliano” di Viale Europa che diverrà punto di incontro di cittadinanza e autorità, tra cui il questore di Messina, Carmelo Gugliotta, una rappresentanza della Polizia di Stato e un trombettiere che intonerà le note del significativo “silenzio fuori ordinanza”. Ad emblema della profonda gratitudine nei confronti di Giuliano e come atto di ossequio, saranno raccolti nell’area alcuni pannelli artistici ispirati al tema della “Vita cittadina rattristata da un evento mafioso”, realizzati dall’artista messinese Antonino Rigano e un omaggio floreale verrà posto alla base della “lapide didattica” a parete, fissata nel 2010, quale tributo da parte dei titolari della farmacia “Pirri”, ubicata all’altezza del n. 8 dell’incrocio tra viale Europa e via Catania.

Alle 16.30 il cortile dell’isolato 92 di via Natoli, dove la medaglia d’oro al Valor Civile trascorse un intenso periodo della sua permanenza messinese, farà da sfondo a un altro momento solenne, con la deposizione di una corona floreale che sarà posizionata alla base di un’altra lapide dedicata a Giuliano nel 2009 e che si concluderà con un “silenzio fuori ordinanza” suonato alla presenza di una rappresentanza della Polizia municipale. Palazzo dei Leoni ospiterà, poi, nella sala Giunta, intitolata a Giuliano nel 2011, una mostra fotografica degli “anni messinesi” del commissario.

L’ultimo appuntamento sarà, infine, nel pomeriggio, alle 17.30, presso il salone degli specchi della provincia Regionale di Messina, con il “Memorial Giorgio Boris Giuliano 2013”, un’occasione di riflessione su analoghe vicende di lotta caparbia alle complesse dinamiche mafiose, dedicata a “Territorio e Legalità” ma anche un momento rivolto alla memoria di quanti, con il proprio consapevole martirio, abbiano concorso a lanciare messaggi di coscienza civile e responsabilità sociale di inesprimibile valenza.

L’apertura dei lavori sarà segnata da una proiezione filmica, cronologia narrata dell’attività investigativa di Giorgio Boris Giuliano. Seguiranno i saluti delle autorità, tra cui si attendono Stefano Trotta, Prefetto di Messina, Nicolò Fazio, Presidente della Corte d’Appello di Messina, Carmelo Gugliotta, questore di Messina, mons. Calogero La Piana, Arcivescovo di Messina e ancora, Filippo Romano, Commissario straordinario della Provincia Regionale di Messina, Renato Accorinti, Sindaco di Messina, Pietro Navarra, Rettore dell’Università di Messina e Salvatore Scuto, Soprintendente BB.CC.AA. della Provincia di Messina. Si registreranno, inoltre, gli interventi di Josè Gambino, del Comitato Cittadino “100MessinesiperMessina2MILA8”, di Piero Chillè, dell’Associazione Socio Culturale Ctg “Città di Messina”, di Giuseppe Verzera, Sostituto Procuratore della Repubblica di Messina e di Vincenzo Speranza, Dirigente Generale della Polizia di Stato in quiescenza. E si attendono pure le rappresentanze ufficiali della Questura, dell’Arma dei carabinieri, della guardia di Finanza e della Marina Militare che provvederanno a mantenere vivo il ricordo dei loro “caduti”.

Concluderà la giornata celebrativa, il giornalista e scrittore Felice Cavallaro, inviato del “Corriere della Sera, da vent’anni impegnato nella documentazione e nello studio di fatti e misfatti di stampo mafioso. (Sara Faraci)

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