Continui furti di rame sull'autostrada Messina-Palermo: scattano 5 arresti dopo lungo inseguimento

Continui furti di rame sull’autostrada Messina-Palermo: scattano 5 arresti dopo lungo inseguimento

Veronica Crocitti

Continui furti di rame sull’autostrada Messina-Palermo: scattano 5 arresti dopo lungo inseguimento

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venerdì 24 Aprile 2015 - 07:46

Il blitz è scattato nella zona di Santo Stefano di Camastra, dove i cinque sono stati sorpresi a portar via pi di 500 kg di oro rosso. Ulteriori dettagli dopo la conferenza stampa che si terrà alle 11.30 al Comando Provinciale dei Carabinieri di Messina

Stavano portando via più di 500 chilogrammi di oro rosso da una galleria di Sant’Agata di Militello, e probabilmente non era la prima volta che mettevano a segno colpi del genere, sempre lungo l’autostrada A20 Messina-Palermo.
I carabinieri della Compagnia di Messina Centro, insieme ai colleghi della Compagnia S. Stefano di Camastra, li tenevano d’occhio da un paio di giorni, pronti a coglierli in flagranza.
E così è stato. Questa notte, dopo appostamenti e appiattamenti, i militari dell’Arma hanno messo le mani su cinque cittadini rumeni “specializzati” nei furti di rame. Si tratta di Petre Ionut, 24 anni, Radu Vali, 21 anni, Proca Florin Alin, 34 anni, Alecu Lucian Ionut, 20 anni, Radu Ionut, 23 anni, tutti disoccupati e con precedenti specifici. Rispondono tutti di furto aggravato, danneggiamento aggravato, attentato alla sicurezza dei trasporti e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Il blitz è scattato nella zona di Sant’Agata di Militello, dove i cinque sono stati sorpresi a portar via pi di 500 kg di oro rosso. I militari, coordinati dal Capitano Giuseppe D’Aveni, hanno dapprima notato una Fiat Bravo fermarsi poco dopo la galleria, da cui sono scese 3 persone. Dopo tre ore, è poi giunta una Renault Laguna guidata da un complice, pronta a portar via tutti i cavi di rame che nel frattempo i tre operai avevano rubato dentro la galleria.
Una volta caricato il materiale, la Renault è poi partita, mentre a prendere i tre è arrivata nuovamente la Fiat Bravo. E’ a quel punto che i carabinieri si sono messi all’inseguimento. Questi, costretti a deviare ed uscire al casello di Villafranca Tirrena, si sono poi trovati dinnanzi ai carabinieri che intimavano l’alt. La Fiat Bravo si è subito fermata, mentre l’altra ha proseguito in una folle fuga verso la libertà, forzando anche la sbarra del casello. Un inseguimento rocambolesco che si è poi concluso poco dopo, grazie all’intervento degli uomini del Nucleo Radiomobile e della Stazione di Camaro.
Nella sua macchina, i militari hanno ritrovato 10 matasse di fili di rame di circa 50 kg ciascuna. Per i cinque arrestati si sono già aperte le porte del carcere di Gazzi dove rimarranno a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
“Quello dei furti di rame è un fenomeno sempre più in crescita – ha dichiarato il Capitano Emanuela Rocca – soprattutto in punti cruciali come reti ferroviarie e sedi autostradali. Sono colpi messi a segno da specialisti che hanno fatto dell’oro rosso un vero e proprio business estremamente fruttifero”.
Il problema dell’illuminazione carente lungo l’autostrada, proprio a causa dei furti di cavi, riempie quotidianamente le pagine di cronaca, determinando pericolo per automobilisti e cittadini. Lungo l’autostrada A20, negli ultimi mesi, era rimasta al buio l’intero tratto tra le gallerie di Bartolomeo e San Basile. (Veronica Crocitti)

Ultimo aggiornamento ore 12.00

2 commenti

  1. COME VOLEVASI DIMOSTRARE. I RUMENI HANNO GIA’ CAPITO CHE QUELLO CHE FANNNO AI DANNI DEI SICILIANI, E QUINDI,ANCHE AI DANNI DEI COMPONENTI DELLA MAFIA E DEI LORO PARENTI, SONO CHE RESTANO IMPUNITI. ORMAI DAL NORD AL SUD LA MALAVITA RUMENA E’ PADRONA ANCHE DELLA MAFIA CHE SI CACA DI SOTTO. SE SAPEVANO CHE LA MAFIA CONTROLLAVA IL TERRITORIO NON ATTRAVERSAVANO LO STRETTO. COME IN CERTE ZONE DELLA CALABRIA. LA SINISTRA CHE DICE?

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  2. COME VOLEVASI DIMOSTRARE. I RUMENI HANNO GIA’ CAPITO CHE QUELLO CHE FANNNO AI DANNI DEI SICILIANI, E QUINDI,ANCHE AI DANNI DEI COMPONENTI DELLA MAFIA E DEI LORO PARENTI, SONO CHE RESTANO IMPUNITI. ORMAI DAL NORD AL SUD LA MALAVITA RUMENA E’ PADRONA ANCHE DELLA MAFIA CHE SI CACA DI SOTTO. SE SAPEVANO CHE LA MAFIA CONTROLLAVA IL TERRITORIO NON ATTRAVERSAVANO LO STRETTO. COME IN CERTE ZONE DELLA CALABRIA. LA SINISTRA CHE DICE?

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