PalaNebiolo a rischio esplosione. Brandine recuperate dal deposito di Mili S. Marco

PalaNebiolo a rischio esplosione. Brandine recuperate dal deposito di Mili S. Marco

Veronica Crocitti

PalaNebiolo a rischio esplosione. Brandine recuperate dal deposito di Mili S. Marco

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martedì 05 Novembre 2013 - 16:21

Sale a 182 il numero degli ospiti del PalaNebiolo. Il nuovo gruppo di 50 ragazzi è sbarcato ieri a Siracusa, tutti uomini e giunti in pessime condizioni. Le brandine sistemate stamani sono quelle del deposito della Palestra di Mili S. Marco. Al vaglio di Prefettura e Comune soluzioni più adeguate. Crescono i malumori nella zona.

Poco dopo le 14, il pullman ha varcato le soglie del PalaNebiolo di contrada Conca d’Oro, all’Annunziata, ed ha consegnato nelle mani di Prefettura, Croce Rossa, Protezione Civile, Forze dell’Ordine e Associazioni di volontariato, il gruppo dei 50 profughi atteso per oggi.

Sono tutti uomini, giovani e provenienti da Siracusa.

Sono sbarcati sulle coste siciliane solo ieri e, così come i precedenti, sono giunti in pessime condizioni.

Le 50 brandine su cui dormiranno sono state sistemate questa mattina accanto alle 132 già presenti nella struttura messa a disposizione dall’Università di Messina.

La vera novità è che queste ultime brandine appartengono al materiale lasciato marcire nella palestra di Mili S. Marco per ben 4 anni (articoli correlati).

Stamani, infatti, la Protezione Civile Comunale ha fatto “irruzione” nella palestra che sorge sulla SS114 ponendo fine ad una situazione che rischiava di divenire oltremodo vergognosa ed imbarazzante. Dopo lo scarico di responsabilità della Protezione Civile Regionale, l’assessore Filippo Cucinotta ha preso di petto la situazione e decretato con forza il The End dell’intera faccenda.

Le brandine sono state recuperate, anche se non si può dire lo stesso per materassi, coperte, cuscini e lenzuola. Quest’ultimi, dopo 4 anni, sono stati catalogati come “rifiuti” per cui si trovano ancora al deposito in attesa che vengano smaltiti.

Per il latte in polvere scaduto nel 2010, invece, ha già provveduto la Messinambiente.

Chiusa la lunga storia di Mili, dunque, adesso l’attenzione si concentra esclusivamente sulla palestra stracolma del PalaNebiolo.

Conti alla mano, sono 182 i lettini che hanno letteralmente riempito l’intera superficie della struttura e che, inevitabilmente, rischiano di far esplodere quella che doveva essere una “situazione assolutamente temporanea”.

La Prefettura cerca una struttura migliore ed un gestore per l’emergenza, l’Amministrazione Comunale lancia appelli ad autorità religiose e militari, i volontari della CRI chiedono solidarietà a tutti i messinesi, l’ipotesi di una tendopoli da allestire nel campo da baseball affianco alla palestra diviene sempre più tangibile e, nella zona, cominciano a farsi sentire i malumori degli abitanti.

Molti, infatti, i cittadini che negli ultimi giorni si sono rivolti ai consiglieri di circoscrizione per lamentare una vicenda che taluni hanno definito “paurosa ed inammissibile”.

Veronica Crocitti

@VCrocitti

2 commenti

  1. Ma io un modo ce l’avrei per diminuire la pressione del palanebiolo e delle nostre tasche: legge “Napolitano-turco”..

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  2. Hombre de barro 6 Novembre 2013 09:49

    Chapeau alla Protezione civile… che pur essendo responsabile di questo sperpero, almeno qualcosa ha recuperato.
    So riconoscere anche le cose positive, quando ve ne sono. Il problema è che riguardo gli indigenti residenti IL COMUNE E LE AUTORITA’ TUTTE NON FANNO ASSOLUTAMENTE NIENTE! Per noi senzatetto non esistono immobili da destinare, in quanto “NON A NORMA” per i (loro) “fratelli Africani” va benissimo una palestra nuova di zecca, PAGATA ANCHE CON I SOLDI DI NOI INDIGENTI… ma evidentemente quando vogliono questi signori delle norme se ne sbattono olimpicamente!

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