Gli ex Aicon al Prefetto: "La mala politica ci ha condannati alla sopravvivenza"

Gli ex Aicon al Prefetto: “La mala politica ci ha condannati alla sopravvivenza”

Gli ex Aicon al Prefetto: “La mala politica ci ha condannati alla sopravvivenza”

giovedì 24 Luglio 2014 - 08:56

Con una lettera il comitato di ex dipendenti Aicon chiede ancora una volta l'aiuto del Prefetto. Puntano il dito contro il disinteresse di politica e istituzioni e raccontano il dramma che stanno vivendo 320 famiglie.

Una lettera al Prefetto. Un disperato appello, l’ennesimo, lanciato da un gruppo di lavoratori che da anni lottano, aspettano, soffrono e che ancora una volta si sentono abbandonati e beffati. Sono gli ex lavoratori Aicon che adesso si sentono condannati a poter vivere solo fino al 1 gennaio 2015.

“Scherzo del destino, quando alla mezzanotte del 31 dicembre 2014, i rappresentanti del Governo regionale siciliano ed il loro leader Rosario Crocetta festeggeranno la fine dell’anno vecchio ed il nuovo anno che verrà, all’insegna di cospicue e spropositate indennità di funzione, noi ex dipendenti Aicon ci troveremo definitivamente disoccupati e massacrati da quel sistema diabolico che ha condotto al fallimento di una società di prestigio internazionale, demolendo le legittime aspettative di oltre 1000 persone tra dipendenti ed indotto” scrive Giovanni Silipigni, coordinatore del comitato spontaneo di lavoratori.

“Da oltre 2 anni, al danno del fallimento di uno dei cantieri nautici più noti ed apprezzati nel mondo per la qualità delle produzioni, si unisce la beffa dell’indifferenza del Governo Crocetta e delle inutili interlocuzioni dei nostri rappresentanti istituzionali locali e regionali che, superati i momenti elettorali, hanno deciso di soffocare nel silenzio più assoluto la nostra vicenda. Le uniche informazioni ottenute nel tempo sulle ipotesi di attrarre investitori esteri per tentare il recupero e la riattivazione delle strutture della fallita Aicon, sono notizie che abbiamo potuto raccogliere solo grazie all’interazione con la Regione Siciliana dei Consiglieri Provinciali – ovviamente sino all’abolizione delle Province siciliane – protagonisti efficaci anche nella mediazione che ci ha portato ad avere concessa la mobilità sino al 1 gennaio 2015, di appena € 700,00, che per lo meno ci ha consentito di poter garantire un po’ di pane sul tavolo alle nostre famiglie”.

Quello che lanciano è il grido esasperato di 320 padri e madri di famiglia che non possono accettare di essere considerati “esseri umani a scadenza”. Per questo sono tornati a rivolgersi al Prefetto, nella speranza che possa cogliere il loro disperato appello di aiuto. Chiedono una conferenza di servizi che coinvolga i rappresentanti dei lavoratori, le Istituzioni locali, Regionali e Nazionali, al fine di venire a conoscenza degli eventuali interessi mostrati da imprenditori per le strutture Aicon ed in ogni caso per ipotizzare i diversi percorsi a salvaguardia delle 320 maestranze ex Aicon, con alto livello professionale riconosciuto a livello extra europeo.

“La mala politica e le speculazioni di taluni politici ed imprenditori ci hanno condannato alla sopravvivenza sino alla fine del 2014, l’indifferenza delle Istituzioni Regionali e soprattutto del Governatore Rosario Crocetta rischia per il futuro di sancire definitivamente il nostro crollo sociale e morale”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007