Rientra lentamente l’emergenza idrica, ma la stangata è dietro l’angolo

Rientra lentamente l’emergenza idrica, ma la stangata è dietro l’angolo

Danila La Torre

Rientra lentamente l’emergenza idrica, ma la stangata è dietro l’angolo

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lunedì 18 Febbraio 2013 - 17:20

Ancora disagi nelle zone collinari (Annunziata, San Licandro,Tremonti etc). Intanto, a Palazzo Zanca si continua a lavorare sul contratto di servizio tra Comune e Amam , che prevede l’aumento delle tariffe. Duro il giudizio del collegio sindacale dell’ Azienda guidata dal presidente Anastasi

Dopo due giorni semi-emergenza idrica, l’acqua ha ricominciato a sgorgare dai rubinetti. Il doppio guasto all’acquedotto di Fiumefreddo – il primo verificatosi sabato pomeriggio nei pressi di Sant’Alessio, il secondo verificatosi domenica pomeriggio nei pressi di Letojanni -ha rischiato di mettere ancora una volta in ginocchio Messina, provocando disagi in molti quartieri della città, rimasti letteralmente all’asciutto. Solo in queste ore si sta lentamente tornando alla normalità, con i serbatoti privati che cominciano a riempirsi pian piano da nord a sud, passando per il centro della città. Dall’Amam fanno sapere che le zone collinari sono quelle in cui l’erogazione del prezioso liquido sarà leggermente posticipata, ma che al massimo entro domattina l’emergenza dovrebbe definitivamente rientrare ovunque.

I messinesi hanno però poco da stare allegri, perché a fronte di questi disagi , che si ripetono ciclicamente – vista la frequenza con cui si danneggia l’acquedotto di Fiumefreddo, il quale peraltro copre gran parte della città – tra qualche settimana vedranno aumentarsi le bollette dell’acqua. A Palazzo Zanca, si continua infatti a lavorare sul contratto di servizio tra Comune e Amam (vedi correlato) , in virtù del quale l’Azienda Meridionale Acque dovrà versare all’ente proprietario un corrispettivo annuo di 15 milioni di euro, recuperabili solo attraverso l’incremento delle tariffe, previsto nella migliore delle ipotesi tra il 30% ed il 50%. L’aggravio peserà esclusivamente sulle tasche dei cittadini.

L’atto , che costituisce uno dei pilastri del piano di riequilibrio pluriennale 2013 -2022 – recentemente votato dal Consiglio comunale e propedeutico all’accesso ai Fondo di rotazione del Governo nazionale e al Salvacomuni varato dalla Regione – arriverà in Consiglio comunale mercoledì mattina . In questo momento è al vaglio del Collegio dei revisori dei conti del Comune, che lo stanno esaminando per emettere il loro parere obbligatorio, che dovrà tenere conto anche degli emendamenti presentati nelle ultime ore dal commissario straordinario Luigi Croce per mano dell’esperto Nino Dalmazio. Le integrazioni presentate al reggente di Palazzo Zanca limano alcune imperfezioni formali dell’atto giuridico, ma lasciano invariata l’entità del contributo che l’Amam dovrà corrispondere al Comune. Quindi, per i cittadini cambia ben poco e la stangata non sarà ritirata ma confermata.

Intanto, in merito al contratto sottoscritto il 25 gennaio dal commissario Croce e dal presidente dell’Amam, Alessandro Anastasi, spunta la relazione del collegio sindacale dell’Amam , secondo cui «il perseguimento del contratto appare non essere la regolamentazione per la fornitura del servizio pubblico secondo i criteri di efficienza ed economicità, ma piuttosto un interesse unicamente economico da parte dell’Amministrazione pubblica a discapito della comunità» .

Il giudizio tecnico del collegio sindacale dell’Azienda che ha sede in viale Giostra corrisponde a ciò che pensano i messinesi. Quelli che l’acqua la pagano. (Danila La Torre)

13 commenti

  1. alle 18.35 a San Licandro siamo ancora senza acqua…emergenza idrica rientrata un corno!!!!!

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  2. ore 19.40 Annunziata CO senz’acqua e serbatoi asciutti

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  3. ore 20,14 contrada macchia zafferia senza acqua. Mi domando poichè i villaggi sud sono serviti sia dall’acquedotto alcantara e santissima come mai non abbiamo acqua? forse hanno privilegiato altre zone?
    Quale aumento delle tariffe… dovrebbero vergognarsi tutti!!!

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  4. antonio barbera 18 Febbraio 2013 19:43

    L’aggravio peserà esclusivamente sulle tasche dei cittadini …che pagano regolarmente le bollette anche per chi (per incapacità dell’Amam ) non hanno pagato mai !

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  5. Fanno quello che vogliono… Cercano solo soldi.

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  6. con tutti i soldi che spendono con gli interventi potevano fare la tubazione nuova.. E NOI PAGHIAMO!!!

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  7. Quando veniamo “danneggiati” dovremmo cominciare ad imparare ad utilizzare tutti gli strumenti che abbiamo e che le leggi ci consentono. Ammesso che siano legittimi gli aumenti che si prospettano, nel momento in cui non ci viene erogato un servizio potremmo avere, se previsto, il giusto risarcimento, ma forse noi non siamo così tanto americani…

    http://economia.panorama.it/Che-cos-e-la-class-action-e-come-funziona

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  8. ancora alle 7.40 a San Licandro non c’è una goccia d’acqua.

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  9. Salvatore Vernaci 19 Febbraio 2013 07:03

    CITTADINANZATTIVA- Coordinatore dei PROCURATORI DEI CITTADINI – ribadisce che nessun aumento di tariffe sul consumo dell’acqua, dovuto ad un presunto canone di 15 milioni di euro per 10 anni, per la concessione delle reti e delle condotte, può essere imposto ai Cittadini. Il Comune di Messina, con la trasformazione dell’Azienda municipalizzata in AMAM S.p.A., ha trasferito alla Società la proprietà delle reti, degli impianti e delle dotazioni patrimoniali (.Statuto: art. 3, comma 2°, approvato con delibera consiliare n. 117 del 14.12.2004). La Società, interamente partecipata dal Comune, non è solo proprietaria delle infrastrutture idriche, ma anche titolare della “gestione del servizio idrico costituito dall’insieme dei servizi di captazione, adduzione, distribuzione di acqua e dei servizi di fognatura e depurazione delle acque” (Statuto art. 3, comma 3). Se il Comune volesse gravare l’AMAM di un canone concessorio, dovrebbe, per legge, prima di tutto, modificare lo Statuto dell’AMAM S.p.A. e scorporare la titolarità delle reti, dalla titolarità della gestione del servizio. Se, nonostante questa premessa, il Consiglio Comunale dovesse approvare il contratto di servizio, penalizzante per i Cittadini messinesi, Cittadinanzattiva non ha altra soluzione per tutelare i CIttadini che impugnare il provvedimento. Se il Comune ha necessità di 15 milioni di euro l’anno, per dieci anni, per il piano di riequilibrio 2013-2022., li può recuperare benissimo, dando l’esempio: 1) con una attenta politica di complessiva riduzione della spesa pubblica comunale; 2) con l’ABOLIZIONE, per il periodo di dieci anni, DELLE INDENNITA’ DI CARICA DEGLI AMMINISTRATORI COMUNALI E DEI COMPONENTI DEI CDA DELLE SOCIETA’ PARTECIPATE.

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  10. E’ davvero una vergogna, perchè con tutti i soldi che paghiamo non pensano a sistemare gli impianti, le tubature nei periodi estivi o primaverili in modo da evitare questi problemi. Un pò come il problema degli allagamenti dovuti alla mancanza di manutenzione dei tombini fatta in tempi normali. Ora che si avvicinano le elezioni sarebbe proprio il momento adatto per far valere i nostri diritti e non farci calpestare più dai soliti noti….meditate gente abbiamo un potere fortissimo nelle nostre mani ma non vogliamo sfruttarlo per il solito problema del clientelismo.

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  11. ore 9:00 del 19 02 ancora niente acqua in via olimpia res, nettuno e aumenterà del 30% tra qualche giorno siete dei xxxxxxxxx meno male che domenicasi vota RICORDATELO CONCITTADINI…………………………………..

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  12. Sarebbe un grande cosa conoscere gli “stipendi” dei capi dirigenti dell’amam, almeno per capire quanto NON si meritano di percepire ogni mese.

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  13. ore 11:40 del 19/2 contrada macchia zafferia, ancora senza un filo di acqua.
    Vergognatevi è da domenica che dite: in mattinata o al massimo in serata tutto tornerà alla normalità…..ma quando mai ,e da sabato che qui non si vedo una goccia d’acqua.
    le solite promesse di chi gestisce i servizi a messina.

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