Il centrocampista ha declinato offerte di categorie superiori, anche economicamente più vantaggiose, pur di tornare a vestire il giallorosso. L’obiettivo personale è raggiungere la quota presenze di Schillaci, con la squadra subito vincere: «Non conosco la D, ma con umiltà dobbiamo solo pensare a vincere». Formalizzato anche l’ingaggio di Coulibaly (’91)

Messina ce l’ha tatuata sulla pelle perché nonostante sia nato a Pollena Trocchia, vicino Napoli, la sua casa è ormai in riva allo Stretto. Carmine Coppola torna a Messina e lo fa dopo aver lasciato la Sicilia nel 2008, a seguito della mancata iscrizione della squadra al campionato di serie B. Per lui, da allora, parecchio girovagare per l’Italia tra cadetteria e Lega Pro. Il solito animo da combattente, la consueta grinta. Prima Frosinone e poi Salernitana, dove litiga con i tifosi proprio per il suo amore mai negato per la maglia biancoscudata. Va ad Arezzo dove la situazione societaria non è delle migliori, prima di trasferirsi a Taranto e successivamente alla Spal.

A 32 anni il grande ritorno, per un amore mai dimenticato: «Lo scorso marzo avevo già rivelato ad alcuni amici la mia intenzione – commenta il centrocampista -. Purtroppo abbiamo passato tre anni di inferno. Ma adesso che ci sono le condizioni, che i messinesi sono tornati al timone della squadra e Ciccio La Rosa è il responsabile dell’area tecnica, per me è stato facile accettare. La categoria non è un problema, se sono a Messina sono felice». Anche se questo comporta sacrifici economici importanti: «Li faccio volentieri – continua -. Ora dobbiamo ripartire tutti insieme, ognuno nel rispetto del proprio ruolo, senza conflitti interni. Messina non può stare in serie D». L’obiettivo personale è raggiungere Totò Schillaci nella quota presenze in giallorosso. Coppola è a quota 178, 260 ne ha totalizzate l’attaccante di Palermo: «Vorrà dire che mi dovrete sopportare per altri quattro anni», sorride. Ma la missione è raggiungere i risultati sperati con la squadra.

Lui che a suon di prestazioni con l’Fc dei Franza ha conquistato perfino una presenza in Nazionale, non ha certo paura della quinta serie: «Non conosco la categoria. Per gli altri giocare contro il Messina sarà la festa del paese, ma noi con umiltà dobbiamo pensare solo a vincere. Già a partire dalla partita di Coppa Italia con l’Adrano. Anche perché più vinci e più ti abitui a vincere, come dice sempre Nicola Salerno». In mediana il ritrovato “guerriero” farà da chioccia ai più giovani. Ci sarà Alessio Mento (’92) e forse Simone Bruno (’93), sorpresa dello scorso camponato che ancora non avuto modo di confrontarsi con la nuova società. Ma soprattutto ci sarà Mamadou Coulibaly, play basso, classe ’91, ivoriano. Arriva in Italia nel gennaio del 2004 per seguire il padre, metalmeccanico a Bergamo. Nell’agosto dello stesso anno viene scoperto dall’Atalanta mentre gioca all’oratorio e si mette in mostra nelle formazioni giovanili della Dea. Nell’estate del 2010 viene prestato al Mantova, in quinta serie, dove totalizza 29 presenze. Il Messina, grazie al gioco in anticipo di La Rosa, lo ha strappato alla concorrenza del Salerno e del Catanzaro. «Sono felice di essere qui – ha commentato questa mattina durante la presentazione -. Il grande pubblico e la storia del club mi hanno convinto ad accettare l’offerta. Anche Zoro mi ha consigliato di venire».