Atm: l'Orsa sciopera, i lavoratori no. Ma la protesta andrà avanti contro "repressione e isolamento"

Atm: l’Orsa sciopera, i lavoratori no. Ma la protesta andrà avanti contro “repressione e isolamento”

Francesca Stornante

Atm: l’Orsa sciopera, i lavoratori no. Ma la protesta andrà avanti contro “repressione e isolamento”

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giovedì 21 Gennaio 2016 - 15:57

Il sindacato aveva proclamato 4 ore di sciopero ma l'adesione è stata bassissima. Numeri che però il segretario Mariano Massaro ha motivato, spiegando che si è trattato di una scelta ben precisa dettata dall'atteggiamento messo in atto nei confronti degli iscritti al sindacato. Insieme a Tinaglia, Isgrò e ai consiglieri Lo Presti e Sturniolo, Massaro ha illustrato i motivi della protesta.

Adesione bassissima. Lo sciopero dell'Atm indetto oggi dall'Orsa ha registrato numeri irrisori. A fornire i dati dopo le 4 ore di stop è stata direttamente l'azienda di via La Farina che ha comunicato che alla manifestazione hanno partecipato 22 iscritti al sindacato su 549 dipendenti, cioè il 4% del totale. I disservizi maggiori si sono registrati dalle ore 10.45 fino alle 13 sulla tranvia, dove l'Orsa ha gran parte dei suoi iscritti. Problemi lievi hanno interessato gli autobus. Numeri che il segretario dell'Orsa Mariano Massaro aveva già previsto, come ha spiegato durante la conferenza stampa che questa mattina ha tenuto al Comune per spiegare i motivi della protesta. Secondo il sindacalista il clima di repressione e di isolamento nei confronti dell'Orsa da parte della dirigenza Atm ha inficiato anche l'iniziativa di oggi, soprattutto alla luce delle recenti sanzioni disciplinari comminate a molti lavoratori che avrebbero spinto proprio il sindacato a ridimensionare le adesioni alla protesta, per scongiurare eventuali nuove penalità che potrebbero colpire i dipendenti. Quindi uno sciopero "dimostrativo" così lo ha definito Massaro, mantenuto soprattutto per non abbassare l'attacco nei confronti dell'Atm ma che nei fatti ha portato a incrociare le braccia solo 22 lavoratori. "Per mettere paura il direttore Foti ha chiesto l'elenco degli scioperanti, segno della tattica della repressione contro il dissenso che si respira orma da mesi all'interno dell'azienda" ha spiegato Massaro che ha voluto fare il punto sui motivi dello sciopero di oggi. A cominciare dall'errata applicazione della Legge Brunetta che bloccava gli scatti di salario e gli avanzamenti di parametro. Su questo fronte l'Orsa ha vinto una causa che invece dà ragione ai lavoratori, ma il direttore non ha provveduto al pagamento dei risarcimenti, tanto da indurre il sindacato la strada dei pignoramenti per far ottenere ai lavoratori quanto gli spettava, secondo la sentenza definitiva. Un attacco a muso duro anche sulle rappresentanze sindacali all'interno dell'Atm: "Foti sfugge dal confronto chiesto per calmierare le rappresentanze sindacali e togliere rappresentanti dei lavoratori dai ruoli aziendali nevralgici o dai posti “comodi”, come ad esempio gli autisti fermi nel settore amministrativo mentre l’Atm decide di fare concorsi esterni”. Massaro attacca anche sulle progressioni di livello concesse ad alcuni lavoratori, sostenendo di essere pronto ad andare a denunciare in Procura tutte le irregolarità. E poi il focus sui numeri del piano industriale, del contratto di servizio e del piano di riequilibrio. Numeri che hanno scritto quale sarà la via che dovrà seguire l’Atm fino al 2018 e nel decennio coperto dal riequilibrio, su cui ancora il Ministero non si è espresso. Numeri che secondo l’Orsa sanciranno la fine dell’Atm: “Dopo questi tre anni svenderanno l’azienda ai privati ed è per questo che avevano tentato di lasciare la delibera 11c del 2011 nel contratto di servizio. Piano industriale e piano di riequilibrio sono la testimonianza del fatto che Signorino e Foti si stanno scambiando dei favori. La giunta comunale aveva bisogno di incassare una dichiarazione di recupero per circa 32 milioni di euro in 10 anni, necessari per conferire credibilità al riequilibrio, in cambio alla direzione dell’Atm è stato concesso che nei primi tre anni, durante l’amministrazione Foti, non sono previsti sacrifici economici. I buchi e disastri si vedranno dopo”.

L’Orsa ha voluto accanto a se anche alcuni esponenti delle associazioni che nei mesi scorsi avevano contestato proprio i numeri del piano industriale, chiedendo a più riprese un faccia a faccia con amministrazione comunale e dirigenza Atm. Accanto a Massaro c’era Alessandro Tinaglia che ha ribadito l’inesattezza delle previsioni inserite nei documenti programmatici, rilevando che già nel 2015 l’Atm ha totalizzato 1 milione di km in meno rispetto a quelli che erano stati previsti e sostenendo che i nuovi bus che entreranno in servizio non miglioreranno comunque la situazione perché andranno solo a sostituire i “catorci” di Torino e Milano. C’era anche l’ex assessore della giunta Buzzanca Pippo Isgrò che ha messo l’accento sull’atteggiamento autoritario di Foti nei confronti dei lavoratori e del clima di paura che si respirerebbe all’interno dell’Atm, dimenticando però forse che quando anche lui amministrava a regnare era la disperazione, con stipendi in arretrato di 6 mesi e proteste all’ordine del giorno.

A sostegno della protesta dell’Orsa anche i consiglieri Gino Sturniolo e Nina Lo Presti che hanno voluto ribadire la loro ferma opposizione a quanto messo in piedi per l’Atm, opposizione dimostrata con il voto contrario al contratto di servizio. Per Sturniolo quei numeri, nonostante l’atteggiamento prudenziale utilizzato in fase di redazione dei documenti programmatici, metteranno in seria difficoltà l’azienda che ben presto si ritroverà a non poter rispettare le previsioni e dunque le cifre che deve al Comune in virtù del piano di riequilibrio. In questa prospettiva le conseguenze ricadranno su lavoratori, servizi e cittadini. Nina Lo Presti ha ricordato due motivi del no al contratto di servizio: mancanza del piano di esercizio 2016 e della Carta della qualità dei servizi. Due basi fondamentali che avrebbero dato contezza reale di quale dovrebbe essere il servizio e non solo sotto il profilo quantitativo ma anche qualitativo.

Francesca Stornante

8 commenti

  1. Messina Prima di Tutto 21 Gennaio 2016 22:38

    Vorrei sapere la necessità di Massaro a presentarsi alle interviste ed alle conferenze stampa sempre con gli occhiali da sole..anche al chiuso e d’inverno..Lo rendono ancora meno credibile

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  2. Messina Prima di Tutto 21 Gennaio 2016 22:38

    Vorrei sapere la necessità di Massaro a presentarsi alle interviste ed alle conferenze stampa sempre con gli occhiali da sole..anche al chiuso e d’inverno..Lo rendono ancora meno credibile

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  3. Se aderiscono è perché Foti sta lavorando male, se non lo fanno è perché li ricatta.
    Insomma la colpa non è mai dei sindacati e delle loro posizioni insostenibili, ma sempre e solo della controparte.
    Bella teoria assolutoria.
    Andate a lavorare pure voi piuttosto e finiamola pure coi permessi sindacali.

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  4. Se aderiscono è perché Foti sta lavorando male, se non lo fanno è perché li ricatta.
    Insomma la colpa non è mai dei sindacati e delle loro posizioni insostenibili, ma sempre e solo della controparte.
    Bella teoria assolutoria.
    Andate a lavorare pure voi piuttosto e finiamola pure coi permessi sindacali.

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  5. Qualcuno spieghi a quel genio di Tinaglia che i nuovi bus consumano meno ed hanno costi di manutenzione più bassi rispetto a quelli che verranno sostituiti.
    Quelli che arriveranno a fine anno non non sostituiranno quelli nuovi appena comperati, ma si aggiungeranno ad essi regalandoci finalmente una parvenza di trasporto pubblico.

    Salvatore

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  6. Qualcuno spieghi a quel genio di Tinaglia che i nuovi bus consumano meno ed hanno costi di manutenzione più bassi rispetto a quelli che verranno sostituiti.
    Quelli che arriveranno a fine anno non non sostituiranno quelli nuovi appena comperati, ma si aggiungeranno ad essi regalandoci finalmente una parvenza di trasporto pubblico.

    Salvatore

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  7. MessineseAttento 22 Gennaio 2016 10:09

    È raro vedere il fallimento così ben rappresentato. Tutti allo stesso tavolo, complimenti per l’impresa.

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  8. MessineseAttento 22 Gennaio 2016 10:09

    È raro vedere il fallimento così ben rappresentato. Tutti allo stesso tavolo, complimenti per l’impresa.

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