Il consigliere comunale Nino Carreri contro le scelte politiche dell’amministrazione comunale, che comporterebbero un altro colpo all’edilizia. Per almeno dieci giorni drastica riduzione dell’orario di ricevimento
"E' una follia pensare di gestire un ufficio pubblico in funzione di un interesse partitico (quale la realizzazione del programma elettorale del sindaco) creando addirittura i presupposti di una interruzione di servizio pubblico”. Il consigliere comunale Nino Carreri si riferisce al Dipartimento comunale Urbanistica. "Da mesi riceviamo lamentele da parte di utenti ed operatori del settore – ha esordito Carreri – e d'altrettanto tempo stiamo tentando di capire quale sia la logica politica che muove certe questioni relative al dipartimento, esorcizzando sempre lo spettro del possibile conflitto di interessi che potrebbe essere attribuito al massimo responsabile dell’assessorato in questione. Crediamo però che sia giunto il momento di fare chiarezza perché cominciamo ad intuire che certe situazioni non siano casuali”.
“L’ultima in ordine di tempo – ha precisato Carreri – è la circolare dirigenziale n° 124959 del 26 maggio che, riprendendo una nota a firma dell’assessore De Cola, dispone di cooptare tutti i componenti del gruppo di lavoro che si occupa della variante di salvaguardia, del PRG e del gruppo VAS in modo continuativo e per almeno 10 giorni con la conseguente drastica riduzione dell’orario di ricevimento al pubblico”.
E’ lo stesso dirigente, nella nota, a spiegare che si tratta di una scelta che l’assessore De Cola, in un incontro interno, ha definito “fondamentale per il raggiungimento di un obiettivo strategico del programma del sindaco”.
“Una scelta politica quindi – prosegue Carreri – quella di comprimere ancora una volta gli orari di ricevimento per l’utenza che già soffre a causa di una crisi imperante e che ha difficoltà a portare avanti anche il minimo progetto. Una scelta inconcepibile è quella di utilizzare in orario di lavoro ordinario i componenti tecnici dei gruppi per un normale compito che andrebbe fatto in regime di assoluta privacy ed al di fuori del normale orario di servizio. Così come appare incomprensibile attivare una vera e propria task force tra il personale residuo, dopo che nei mesi scorsi alcune unità di personale tecnico qualificato sono state trasferite in altri dipartimenti per motivi ad oggi ignoti. Che in questa città si stia tentando di massacrare definitivamente l’edilizia – conclude il consigliere – è una scelta politica che è sotto gli occhi di tutti e che avrà inevitabili riflessi sul tessuto sociale più debole ed esposto”.
