Rfi vuole abbandonare la navigazione ferroviaria? L'Orsa proclama lo stato d'agitazione

Rfi vuole abbandonare la navigazione ferroviaria? L’Orsa proclama lo stato d’agitazione

Francesca Stornante

Rfi vuole abbandonare la navigazione ferroviaria? L’Orsa proclama lo stato d’agitazione

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venerdì 08 Marzo 2013 - 10:44

Per il sindacato il modo in cui viene gestita l'assegnazione delle ferie ai lavoratori sembra l'anticamera della cassa integrazione. L'Orsa lancia l'allarme e chiede chiarezza ad Rfi.

L’Orsa dichiara lo stato di agitazione del personale che opera nell’impianto navigazione messinese di Rfi. A preoccupare il sindacato il modo in cui negli ultimi tempi viene gestita la ripartizione di ferie e permessi ai lavoratori che, denuncia l’Orsa, in pratica non hanno la possibilità di scegliere come poterne fruire perché le decisioni vengono calate dall’alto. Questo, per il sindacato, fa temere un lento cammino verso la dismissione della navigazione ferroviaria da parte del gruppo. E dunque scatta lo stato di agitazione. Il segretario nazionale di Orsa Navigazione Antonino D’Orazio spiega che “l’azienda persiste nell’assegnare ferie ai lavoratori per gestire i presunti esuberi scaturiti dalla maldestra gestione del personale dopo la separazione delle attività fra RFI e Blu-Ferries. Il diritto inalienabile dei lavoratori di programmare una quota parte di ferie secondo le proprie esigenze viene sistematicamente calpestato con lo sfruttamento di tali giornate a totale discrezione aziendale”. Il dubbio che serpeggia è che Rfi stia utilizzando ferie e permessi come anticamera della cassa integrazione per “mitigare i procurati esuberi imputabili esclusivamente alla esagerata “celerità” con cui RFI si è voluta “liberare” del servizio di trasporto dei mezzi gommati trasferito a Blu-Ferries in tempi da record”. Tra l’altro questo atteggiamento viola il contratto nazionale che concede all’azienda unicamente la programmazione del ciclo di ferie continuativo a rotazione solo dal 15 giugno al 15 settembre, mentre per il resto il lavoratore ha tempo fino al settembre dell’anno successivo per fruire di eventuali ferie residue. “A rendere ancora più rocambolesca la gestione dei presunti esuberi si pone la mancata applicazione dell’accordo sottoscritto il 6 febbraio 2013 che prevede l’esigenza condivisa di attivare l’accesso alle prestazioni straordinarie del fondo di sostegno al reddito per agevolare l’esodo volontario di eventuali lavoratori in “esubero” aventi requisiti, ma invece di sfruttare tali strumenti leciti, condivisi e definitivi l’azienda preferisce la gestione sommaria del personale attraverso periodi di ferie imposti in modo unilaterale, a ciò si aggiunge il mancato rispetto della programmazione annuale dei turni che prevede, per tutto il personale, una presenza aggiuntiva di 2° turno ogni mese, prestazione lavorativa questa che l’azienda ha messo solo su carta ma non ha provveduto concretamente ad organizzare ripiegando, ancora una volta, con l’attribuzione unilaterale di ulteriori giorni di ferie a copertura di tale prestazione”. L’Orsa teme la solerzia con cui l’azienda sta operando per smaltire i periodi di ferie residui. Un modus operandi che, per il sindacato, non fa altro che dare forza alle voci incontrollate che annunciano il trasferimento della navigazione ferroviaria ad altro armatore entro il 2013.

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