Le “pecche” del Dante e le difficoltà dell'Urbanistica. Guerrera scrive al sindaco

Le “pecche” del Dante e le difficoltà dell’Urbanistica. Guerrera scrive al sindaco

Le “pecche” del Dante e le difficoltà dell’Urbanistica. Guerrera scrive al sindaco

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sabato 18 Gennaio 2014 - 07:46

L’ex consigliere comunale si rivolge ad Accorinti per chiedere di snellire le procedure burocratiche, dotare gli Uffici di tutti gli accorgimenti per il superamento delle barriere architettoniche per consentire l'accesso ai portatori di handicap motori e organizzare l'Ufficio per dare risposte complete ed esaustive ai professionisti. LE FOTO DEL DIPARTIMENTO URBANISTICA

“L’isola pedonale interessa a pochi messinesi e assorbe troppe unità dei vigili urbani. Le priorità sono altre, a partire dalla crescita socio-economica per la creazione di nuove opportunità di lavoro”. L’argomento del periodo sta bene in ogni discussione. E così l’ex consigliere comunale Domenico Guerrera parte da questa premessa per parlare della crisi del settore edile, in una lettera indirizzata al sindaco Accorinti, nella quale lamenta le carenze della nuova sede del Dipartimento Urbanistica.

“Con un serio strumento di pianificazione territoriale – scrive Guerrera -, che non consenta la cementificazione delle colline, ma un recupero del patrimonio edilizio e interventi mirati al fabbisogno dei cittadini e un Dipartimento adatto alle reali esigenze dei professionisti, potrebbero rappresentare una valvola di sfogo per l'economia cittadina, ma purtroppo né un nuovo strumento urbanistico né un dipartimento attrezzato vengono in soccorso ai cittadini creando notevoli disagi”.

Ed a proposito del Dipartimento Urbanistica, di recente trasferito all’Istituto Dante Alighieri, l’ex consigliere, pur condividendo la scelta in continuità con quella della precedente amministrazione, “è stato gestito in modo che definire approssimato è un eufemismo, con la conseguenza che, da oltre due mesi e chissà per quanto tempo ancora, l'attività è bloccata per la carenza di tutte le attrezzature necessarie e funzionanti per il normale svolgimento del servizio”.

Guerrera plaude “allo spirito di servizio che anima alcuni impiegati che si cimentano nel fai da te improvvisandosi elettricisti o addetti alle pulizie armati di ramazza e stracci, ma che non possono espletare le funzioni loro affidate, con la conseguenza che i cittadini non possono ottenere le certificazioni necessarie per iniziare qualsiasi tipo di attività lavorativa che necessita dei pareri urbanistici, causando sconforto per le estenuanti attese e continui rinvii. Agli occhi esperti dei professionisti che operano nel settore. abituali frequentatori degli uffici, risalta che i locali non rispettano le vigenti disposizione in materia urbanistica e più precisamente:

a) Violazione dell'articolo 88 del regolamento edilizio che stabilisce che i servizi igienici non possono avere superficie inferiore a 2 metri quadri, mentre quelli esistenti sono di piccole dimensioni;

b) Violazione alle direttive di cui alla Legge 13/89, concernente norme per l'abbattimento delle barriere architettoniche a favore dei portatori di handicap motori, considerando che l'accesso agli uffici allo stato attuale è garantito da una rampa scala che non consente l'acceso per le carrozzelle, relativamente al piano terra, mentre per l'accesso al piano primo non esiste alcun tipo di ascensore, gli angusti servizi igienici non sono dimensionati secondo la Legge 13/89”.

Guerrera ritiene che i locali non siano provvisti di regolare certificato di agibilità e non siano mai stati consegnati da parte dell'impresa, considerando che alcune opere di finitura non sono ancora complete.

Un paradosso per un Dipartimento preposto al controllo di queste regole. Tra l'altro – conclude l’ex consigliere – mi risulta che l'immobile nel Prg vigente ricade in zona A1 (immobili di interesse storico, monumentale e ambientale) per cui tutti gli interventi sono subordinati al preventivo nulla osta della competente Soprintendenza, che mi auguro sia stato richiesto e rilasciato”.

La richiesta al sindaco è quella di “essere più incisivo, anche attraverso l'operato dei Dirigenti, nel voler snellire le procedure burocratiche, dotare gli Uffici di tutti gli accorgimenti per il superamento delle barriere architettoniche per consentire l'accesso ai portatori di handicap motori e organizzare l'Ufficio per dare risposte complete ed esaustive ai professionisti, oggi confusi da una Amministrazione evanescente e scoordinata, che si vedono costretti per la crisi che stiamo attraversando, a chiudere gli studi professionali, che equivale alla perdita del posto di lavoro”.

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