Tangenziale pericolosa. Acu chiede la chiusura del tratto Villafranca-Boccetta

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giovedì 11 Luglio 2013 - 09:27

L’Associazione Consumatori Utenti ha scritto al prefetto e al sindaco per denunciare l’assoluta mancanza di sicurezza sulla tratta in questione e per chiedere che si effettuino immediatamente i lavori di ristrutturazione dei viadotti e delle gallerie. Critiche al "silenzio" della politica

Nessuno si interessa dell’emergenza della tangenziale di Messina. E’ l’amaro sfogo di Acu, l’Associazione Consumatori Utenti, che adesso si rivolge al prefetto e al sindaco, chiedendo la chiusura del tratto Villafranca-Boccetta.

“Solo dopo l’ennesima vita umana spezzata – scrive la responsabile della sezione messinese, Concetta Piccolo – un rappresentante della politica, dopo lunga pausa di riflessione, dal 2008 siede all’Ars, ha ritenuto di intervenire sul tema. Nello specifico, essendo l’interessato medico di professione, non pretendevamo certo, su viabilità e trasporti, proposte dal contenuto, per quanto lungamente ponderato, altisonante”.

Il riferimento, pur senza mai nominarlo, è al capogruppo dei Dr, Beppe Picciolo, che aveva chiesto la riapertura dell’intera carreggiata con l’istituzione di un collegamento marittimo tra Messina e Palermo.

“Pur apprezzandone comunque lo sforzo – prosegue la Piccolo – ci saremmo aspettati, però, una critica alla “politica delle poltrone” e, magari, un atto ispettivo, un’operazione-verità di svolta sul come e secondo quali priorità, da anni, vengano spesi i fondi introitati dal CAS e da destinare (sembrerebbero oltre 30 milioni l’anno) alle manutenzioni ed alla sicurezza di viadotti e gallerie, da parte di coloro che nel tempo sono stati nominati, appunto, dalla politica, compreso l’attuale commissario straordinario, in carica ormai dall’ottobre 2012”.

Associazione Consumatori Utenti chiede “l’effettuazione immediata di lavori di ristrutturazione dei viadotti fatiscenti e delle gallerie ammalorate, onde poter consentire una piena fruizione solo quando saranno ripristinate le condizioni minime di sicurezza, oggi assolutamente mancanti”.

3 commenti

  1. e l’associazione dovrebbe anche chiedere chi sono i responsabili o il RESPONSABILE di tutto ciò e chiederne conto, ragione e risarcimento alla collettività. poi se le gallerie sono ammalorate non si capisce perchè nn abbiano fatto i lavori in tutto questo tempo. si sarebbero sicuramente potuti portare avanti con i lavori e fare il restringimento dopo casomai. CASOMAI.

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  2. Il restringimento è un crimine autorizzato e una licenza a morire per gli automobilisti che PAGANO per fare file e rischiare la vita nel caso in cui dovessero rimanere bloccati sul viadotto in caso di sisma.
    Bisogna APRIRE L’ALTRA CARREGGIATA E INIZIARE CONTEMPORANEAMENTE I LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE DEL VIADOTTO!

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  3. Qui il vero problema è la magistratura secondo me ci sono colpevoli e reati.
    Chi ha progettato lo svincolo doveva verificare molto tempo prima il ponte già esistente.
    Faccio un esempio
    se decido di costruire il primo piano sulla mia abitazione
    chiamo un ingegnere che studia la struttura e progetta di conseguenza,ma non puo’ iniziare i lavori se nella mia abitazione mancano i pilastri…..
    invece l’artista professionista …. che fa ? fa il progetto
    tanto lo svincolo poi lo colleghiamo… si al suo cervello.
    A no non è possibile dimenticavo il cervello non c’è, il buon Dio ha dimenticato di inserirlo nella sua testa che funge solo da sopramobile.
    Ma secondo voi a Milano sarebbe successa una cosa simile
    fuori i nomi dei responsabili

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