Inquinamento, decretati i divieti di balneazione lungo la costa tirrenica

Inquinamento, decretati i divieti di balneazione lungo la costa tirrenica

Redazione Tirreno

Inquinamento, decretati i divieti di balneazione lungo la costa tirrenica

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venerdì 24 Febbraio 2017 - 12:48

Quasi impossibile andare al mare fra Valdina e Milazzo; non va meglio nel resto della provincia. A pesare i numerosi torrenti e le zone industriali

Il Dpartimento delle attività sanitarie e osservatorio epidemiologico della Regione Sicilia ha emesso il decreto che stabilisce i divieti di balneazione lungo le coste isolane. Non brillano le località della costa tirrenica messinese; ma questa non è una novità, visto che molti dei divieti di balneazione inseriti nel decreto erano già presenti negli anni passati.

Il decreto si divide in diverse categorie, in sostanza i motivi dei divieti. Punti nevralgici sono i torrenti, che sversano a mare acqua, scarichi e scarti industriali, rifiuti e altro materiale inquinante. Il torrente Boncoddo, ad esempio, sfocia nel mare tra Rometta e Spadafora, che non è balneabile per 200 metri. Il torrente Senia porta nel mare di Venetico, Valdina e Torregrotta alcuni scarichi industriali, rendendo infruibili oltre 400 metri di costa. A Torregrotta sfocia anche il torrente Fondachello, che inquina le acque marine per altri 300 metri; e scarica il depuratore locale.

La zona tra Spadafora e Milazzo è particolarmente problematica, a causa della presenza della zona industriale. Già dalla foce del torrente Niceto è vietata la balneazione; ma, nei kilometri successivi, troviamo anche la foce del Muto, lo scarico del depuratore ASI e la saja Archi. In ogni caso, la presenza delle industrie basta a rendere poco appetibile la spiaggia di Giammoro.

Il record di lunghezza del divieto di balneazione va però a Barcellona Pozzo di Gotto, il cui litorale risulta inibito per oltre 1,5 kilometri: pesano i numerosi torrenti (Mela, Longano, Termini) e la presenza di un depuratore. Il divieto si estende da Villa Crisafulli alla foce del torrente Termini. Particolarmente lungo è anche il divieto a San Filippo del Mela, dove la saja Archi impedisce l’utilizzo di 1575 metri di costa.

A Milazzo la situazione è peculiare: i diveti dipendono infatti non tanto dall’inquinamento, quanto dalle numerose aree portuali e ordinanze per motivi di sicurezza. Nella città mamertina è vietata la balneazione da punta Brognolan a punta Gamba di Donna, da Cala Pepe a punta Rugno, da Torre del Palombaro alle tre pietracce, da punta Iacci a Pietre rosse eda Pietra della Nave a Edicola Madonna del Tindari. In tutti questi casi il divieto è legato a motivi di sicurezza.

Spostandosi verso ovest la situazione cambia poco: i torrenti Elicona, Montagnareale, Timeto e Zappulla portano al divieto di balneazione presso le rispettive foci, che arrivano a Patti, Falcone, Oliveri, Capo d’Orlando e Torrenova. Altri divieti riguardano la zona da valle Tindari a piazza Grotte Mongiove, Capo Calavà a Gioiosa Marea, Testa di Monaco a Capo d’Orlando e i pontili della Pumex a Lipari.

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