E' arrivata la conferma di Passalacqua. Le elezioni saranno per lui il banco di prova della sua amministrazione, e il risultato elettorale sarà il risultato di quello che ha seminato durante gli anni del suo mandato

Mauro Passalacqua ci riprova. L’attuale sindaco di Taormina ha detto “sì” alle elezioni comunali, non vuole abbandonare la sua poltrona da sindaco. La perla dello jonio si muove in un clima politico effervescente. L’ultima settimana è stata costellata di novità. Prima l’ufficializzazione del candidato Udc, scelta che è ricaduta alla fine sul nome di Mario D’Agostino. Poi, per chi non ci credesse più, è arrivata la conferma di Passalacqua. Conferma che si attendeva da una affermazione in cui il primo cittadino si era lanciato a seguito della mozione di sfiducia che nel novembre scorso i consiglieri avevano promosso contro di lui. Ora, la sfida sarà dimostrare che quello era solo un atto interno che non rispecchiava la volontà popolare. Passalacqua ha un compito più difficile degli altri pretendenti. Le elezioni saranno per lui il banco di prova della sua amministrazione, e il risultato elettorale sarà il risultato di quello che ha seminato durante gli anni del suo mandato.

Gli abitanti di Taormina che il 26 e il 27 maggio si recheranno alle urne dovranno vedersela con la “raccolta differenziata”: vecchio, usato, riciclato. E’ un rimpasto di nomi e volti quello a cui si assiste, tutti in fila fuori dalla porta di Palazzo dei Giurati che, intanto, piange miseria. La sfida degli aspiranti sindaci è di quelle meno semplici del previsto, con le asfittiche casse comunali che rendono i programmi elettorali ancora più “fatui” del solito. Fare promesse e venderle come verità sarà ancora più dura, mentre il compito arduo degli attuali amministratori è di salvare il salvabile. Il più lo sta facendo la norma salva-comuni, l’ultimo baluardo per il comune di Taormina, dilaniato da una situazione finanziaria per nulla felice. L’accesso al fondo di rotazione è la speranza, ma la procedura è ancora in atto. L’unica cosa certa è la “gatta da pelare” che il futuro amministratore del centro jonico si ritroverà tra le mani a giugno. (Giusy Briguglio)