Torregrotta, il Sindaco Caselli presenta la relazione annuale. Ma non ha più maggioranza

Torregrotta, il Sindaco Caselli presenta la relazione annuale. Ma non ha più maggioranza

Giovanni Passalacqua

Torregrotta, il Sindaco Caselli presenta la relazione annuale. Ma non ha più maggioranza

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giovedì 16 Ottobre 2014 - 11:50

In un consiglio durato quasi 6 ore, è stata bocciata la proposta per contenere l'evasione della bolletta dell'acqua. Sul tavolo anche le vertenze di due attività del territorio. Le opposizioni: “E' incredibile che non ci sia ancora il PRG, si naviga a vista”

In una seduta durata oltre 5 ore e mezza, il consiglio comunale di Torregrotta
si è riunito ieri 15 ottobre per discutere alcune iniziative riguardanti l’evasione della bolletta dell’acqua e le difficoltà di alcuni commercianti. Il Sindaco, Antonino Caselli, ha inoltre presentato la sua relazione annuale.

I lavori sono iniziati da una proposta, presentata dalla giunta comunale, che voleva favorire dei controlli sulle forniture – e dunque sugli allacciamenti – della cittadinanza, così da accertare eventuali illeciti. Al testo sono stati aggiunti 12 emendamenti, che hanno richiesto una sospensione della seduta di quasi un’ora per poter essere studiati dai consiglieri. Al termine della votazione, gli emendamenti sopravvissuti saranno 5. “Lo spirito delle nostre proposte” – spiega Bernava, consigliere d’opposizione – “è di tutelare i cittadini da possibili abusi, anche involontari. Il giudizio tecnico di chi controlla, ad esempio, non può essere insindacabile, e il cittadino deve avere possibilità di fare ricorso; lo stesso cittadino va informato adeguatamente dei valori che vengono riscontrati, e se moroso non può vedersi sospesa la fornitura di un bene primario fondamentale com’è l’acqua”. Altre polemiche hanno riguardato la possibilità, prevista nella proposta, che gli addetti alle verifiche potessero accedere alle abitazioni. Polemiche inutili perché, dopo quasi tre ore di consiglio e un’ulteriore sospensione, dovuta a tensioni tra il Sindaco e i suoi oppositori, la proposta è stata bocciata con 6 voti favorevoli, 6 astenuti e 3 assenti.

Un cattivo presagio per Caselli, alle prese con l’ennesima crisi della sua maggioranza. Ma prima delle forche caudine della relazione annuale, il Sindaco ha dovuto rispondere all’interrogazione sui casi di due attività torresi, una prigioniera della burocrazia, l’altra vittima di concorrenza sleale da parte degli ambulanti.
Della prima ci eravamo già occupati: una cartoleria che, a causa di una norma sulle liberalizzazioni non ancora recepita dalla Regione, non può vendere giornali. “La questione è stata ampiamente affrontata” – dichiara il Sindaco, – “e non è una questione politica; ci sono delle normative a cui attenersi, la responsabile d’ufficio teme denunce, e mi sembra giusto che si tuteli. Abbiamo convocato più tavoli di discussione, anche molto specifici, che hanno coinvolto le opposizioni e i soggetti interessati; purtroppo la situazione è complessa, e bisogna avere pazienza”. Come mai, nel Piano di locazione delle attività comunali – risalente al 1998 -, esistono situazioni che violano la normativa? Il responsabile Grisà era presente alla seduta: “Il Piano prendeva atto della situazione allora esistente; non c’è stata arbitrarietà nella distribuzione delle autorizzazioni. Inoltre, i Piani di locazione non hanno nulla a che vedere con le liberalizzazioni”. E la documentazione – direttive ANCI, MISE e sentenze del Consiglio di Stato – presentata dal titolare dell’attività? “Anche noi abbiamo avuto direttive, ad esempio dall’AGCOM” – spiega ancora Grisà -, “non ci sono margini per risolvere la questione in maniera corretta e senza conseguenze per noi”.

L’altra attività coinvolta lamenta la concorrenza sleale dei venditori ambulanti che, durante eventi e manifestazioni di piazza, si sistemano nei pressi del locale senza averne diritto. “Sugli itineranti” continua Grisà – “la legge è vaga, e gli esercenti non accettano discorsi basati sul senso civico. L’unica soluzione è un’ordinanza che regoli la sosta e la fermata, introducendo un limite di 500 metri tra le attività in questione e determinandone i tempi massimi di permanenza. A quel punto, si porrà il problema del controllo del territorio. Non si può scegliere: o si usa il pugno duro, arrivando anche al ritiro della licenza – visto che le multe comminate molto spesso non vengono pagate -, o si andrà incontro a un altro fallimento”. Anche il Sindaco è intervenuto sulla questione: “Un problema che ci angoscia. É fondamentale istituire la Commissione Commercio, che darà ulteriori stimoli all’ordinanza che intendiamo proporre”. Anche stavolta perplessità arrivano dalle opposizioni, in quanto l’ordinanza disciplinerebbe solo gli ambulanti, e non la loro convivenza con le altre attività. La replica arriva dal Presidente del Consiglio Giordano, che propone anche una soluzione: “Non possiamo impedire che un ambulante si sistemi in un’area qualsiasi, possiamo solo far si che, scaduto il tempo concessogli dalla legge, l’esercente venga fatto spostare. Bisognerebbe cambiare il modello gestionale degli itineranti: abbiamo previste alcune aree apposite, che secondo me andrebbero potenziate e integrate con ulteriori spazi”.

Sono ormai passate le 23 quando il Sindaco comincia a leggere la sua relazione annuale. Un documento lungo, che tocca tutti gli ambiti amministrativi, dal programma “Amministrazione trasparente” ai piani anticorruzione, al rispetto del Patto di stabilità con un fondo cassa di oltre 2 milioni di euro, alla riduzione del 20% delle indennità di carica.

Ma la relazione non soddisfa i consiglieri. Anzitutto perché a presentarla è un Sindaco senza maggioranza. Il primo a prendere la parola è il consigliere Pavone, della lista “Torregrotta città aperta”: “Nonostante i tentativi di coinvolgere le opposizioni, le questioni politiche che tribolano giunta e maggioranza non sono risolte. Si naviga a vista, e all’attività amministrativa manca una direzione organica e coerente, come si può intuire dalla latitanza del Piano Regolatore Generale. Dunque non resta molto da fare: o il Sindaco indica degli obiettivi chiari da raggiungere entro la fine del suo mandato – che durerà altri due anni, ndr -, e li espone al consiglio con una relazione trimestrale, o dovrà dimettersi”.

Ancora più dura la presa di posizione del consigliere Bernava: “La relazione è una minestra riscaldata. Il documento ha subìto una revisione “estetica”, ma in sostanza espone la normale routine amministrativa come uno spot, a mio parere anche in maniera poco pertinente. Non si parla di bisogni né di prospettive. Nessuna riduzione dei tributi, nessuna iniziativa sulle barriere architettoniche, persino le proroghe ai pagamenti sono state rigettate. Si va avanti per inerzia, e concordo nel ritenere la mancata presentazione del PRG simbolo del fallimento di questa amministrazione. Torregrotta è una società rurale trasformatasi troppo velocemente, e paga le colpe di amministratori incapaci”.

Qualche apertura arriva dal consigliere Certo, di “ViviTorregrotta”: Si poteva fare di più, ma ci sono ottime iniziative, come alcune riduzioni e agevolazioni fiscali, o la riduzione dell’indennità di carica che andrà in un fondo per le fasce sociali più disagiate. Lodevole anche l’ammodernamento dell’amministrazione. Forse servirebbe più serenità. Noi, se c’è disponibilità al confronto, siamo disposti a valutare le iniziative che verranno presentate al consiglio”.

Chiude gli interventi Giordano, in qualità di consigliere della lista “Per Torregrotta – Esperienza e Lealtà”: “Dall’amministrazione buone intenzioni ma cattivi segnali. Si può ancora rilanciare l’attività amministrativa, puntando a una seria spending review, soprattutto per quel che riguarda i lavori pubblici. Un sottopassaggio per cui è prevista una spesa di manutenzione di 10.000 euro non può arrivare a costarne 47.000. Se arriveranno iniziative positive, rifletteremo attentamente e decideremo di volta in volta come comportarci”.

L’ultima replica è del Sindaco: “Qui non si fanno voti di scambio, né trattative segrete. Le frizioni con la maggioranza sono fisiologiche, ma l’importante è proporre iniziative di qualità che possano comunque avere l’appoggio di tutti. Molte delle accuse che mi sono state mosse sono esagerate e pretestuose. Non è colpa mia se ci sono stati ritardi nell’elaborazione del PRG, né se i costi dei lavori pubblici tendono ad andare fuori controllo. Ho sempre avuto un rapporto tribolato con le mie maggioranze, ma il popolo non mi ha mai fatto mancare il suo sostegno. Le cose che ho scritto nella relazione sono state realizzate fattivamente; potevo anche non farle, anche loro rientrano nell’attività di un Sindaco. Non è facile gestire un comune come Torregrotta, ma io sono sicuro di averlo fatto onestamente, da buon padre di famiglia”.

Giovanni Passalacqua

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