Porto di Tremestieri, tra 10 giorni il progetto definitivo. Risposte sui fondi entro un mese

Porto di Tremestieri, tra 10 giorni il progetto definitivo. Risposte sui fondi entro un mese

Marco Ipsale

Porto di Tremestieri, tra 10 giorni il progetto definitivo. Risposte sui fondi entro un mese

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martedì 31 Marzo 2015 - 22:06

Arrivano certezze sul progetto, non sui finanziamenti. La Coedmar, la società che si è aggiudicata l’appalto, vuole conoscere i tempi per giungere all’inizio dei lavori. Le Donne chiede un mese per affrontare il problema del mutuo con la Banca Dexia, Accorinti confida ancora sui poteri speciali. Entro fine maggio la presentazione del progetto alla città, ma se anche in quel momento non ci saranno novità…

Nelle intenzioni di Comune e Autorità Portuale, è la soluzione a tutti i mali, presenti e futuri, la risposta ai continui insabbiamenti, l’unico modo per fronteggiare l’emergenza tir. L’ampliamento dovrà trasformare il porto di Tremestieri da enorme fonte di problemi in enorme fonte di benessere e sviluppo commerciale. Pensarlo nel momento in cui l’approdo è rimasto chiuso per 120 giorni negli ultimi 145 potrebbe sembrare folle, ed è opinione di molti. Non della Coedmar, l’azienda di Chioggia, nel veneziano, che si è aggiudicata l’appalto e adesso vuole certezze sui tempi. Si è presentata a palazzo Zanca con una quindicina di suoi rappresentanti, in testa l’amministratore Albino Boscolo, ed ha incontrato il sindaco Renato Accorinti, il segretario Antonio Le Donne, l’assessore Sergio De Cola e la capo di gabinetto Silvana Mondello. Alla riunione erano presenti anche la direttrice dei lavori, del Provveditorato Opere Pubbliche, Carla Macaione, uno dei dirigenti dell’Autorità Portuale, Ettore Gentile, ed il segretario della stessa, Francesco Di Sarcina.

La società veneziana, specializzata nella costruzione di porti, ha illustrato il modo in cui verrà affrontata la problematica del trasporto solido ed ha convinto tutti con un progetto, già studiato e verificato, che entro dieci giorni diventerà definitivo, adeguato alle prescrizioni della Valutazione d’impatto ambientale. Una volta presentato il progetto definitivo, l’ovvia domanda conseguente è: quando inizieranno i lavori? Una domanda alla quale deve rispondere il Comune, che adesso ha totalmente la palla in mano. Il sindaco Accorinti punta ancora sui poteri speciali e ha ricordato che il sottosegretario Del Rio li ha promessi. Il problema è che il tempo passa e non arrivano buone nuove, soprattutto sul fronte dei finanziamenti e del mutuo da 35 milioni con la Banca Dexia. Il segretario Le Donne ha chiesto un mese di tempo per capire se è possibile arrivare ad un accordo o se sarà lite. In quest’ultimo caso sarebbero dolori e il fatto che la banca franco-belga non abbia ancora risposto non è di buon auspicio. Non solo. Gli unici fondi certi sono i 15 milioni dell’Autorità Portuale, mentre bisognerà spingere sul piano politico per ottenere i 20 milioni previsti dalla Regione e non si hanno notizie dei 10 milioni stanziati dal Cipe.

Entro il mese di maggio, l’idea è quella di presentare il progetto alla città, dimostrandone i benefici, con la speranza di avere contemporaneamente i finanziamenti a disposizione o, almeno, di avere la certezza che arriveranno secondo scadenze temporali definite. Buone notizie sono attese anche sul fronte dei poteri speciali, la cui attribuzione non è indispensabile ma servirebbe a facilitare il percorso in modo enorme, velocizzando i tempi per l’approvazione del progetto e la firma del contratto.

Se, invece, non dovessero arrivare novità neppure a fine maggio, non è detto che l’impresa pazienterà ancora e potrebbe persino scattare un contenzioso, con conseguenti guai seri.

Chiuso, per il momento, il capitolo futuro, torniamo a parlare del presente. Il Comune aveva preannunciato una lettera ufficiale con la quale chiedere all’Autorità Portuale di riprendere le procedure di dragaggio. Alla fine la lettera non c’è stata e l’Authority si è accontentata di una richiesta verbale. “Restiamo perplessi – afferma il segretario Di Sarcina – perché il pericolo scirocco non è passato. Speriamo non arrivino più mareggiate, può anche darsi, ma al solo pensiero di dover rifare nuovamente tutta la trafila c’è da impazzire. Per il momento, almeno, non abbiamo bisogno dell’autorizzazione regionale, anche perché la sabbia rimasta è inferiore a 20mila metri cubi. Abbiamo accolto l’appello del Comune perché comprendiamo le responsabilità a causa dell’emergenza tir ma chiediamo maggiore collaborazione e meno polemiche”.

Il riferimento è alle diverse critiche piovute da parte dell’assessore alle risorse del mare, Sebastiano Pino, che aveva lamentato i ritardi sugli studi, poi spinto sull’installazione di un impianto di dragaggio fisso e infine caldeggiato l’acquisto di una draga. Già nei giorni scorsi l’Authority aveva spiegato i motivi per cui lo studio dell’area è stato affidato solo adesso al Dhi (vedi correlati), adesso Di Sarcina risponde anche sulle altre due questioni. “I problemi non sono così semplici da risolvere come forse potrebbe sembrare – dichiara –. Nessuna delle soluzioni proposte è valida, era chiaro sin da subito ma abbiamo comunque voluto approfondirle. Gli unici due casi di impianti di dragaggio fisso sono stati realizzati nei porti di Rimini e Riccione, dove comunque c’è una sabbia fine e non la ghiaia che si trova nelle nostre acque. Ho contattato le società Portoverde e Geat, che hanno adoperato questi impianti, e mi hanno raccomandato di starne alla larga. Anzi lì sono stati smontati perché non funzionano. Tra l’altro, hanno un costo di 2 milioni oltre a quelli ancora più alti per la manutenzione, visto che devono restare accesi h 24 per evitare il rischio che la sabbia si sedimenti. Per non parlare dei costi per l’acquisto di una draga, altro che quelli per i dragaggi, a parte il fatto che, per legge, non si può neppure fare”.

Ieri, infine, era anche il giorno dell’apertura dell’unica busta arrivata per la concessione dell’area portuale di Tremestieri. “E’ stata rinviata solo di pochi giorni, a dopo Pasqua, per motivi tecnici – conclude Di Sarcina –“. Almeno da questo punto di vista, possono dormire sonni tranquilli i lavoratori di Terminal Tremestieri, la società che ha da sempre gestito il porto, che adesso temono per il proprio futuro. Soddisfazione anche per l’intesa sulle procedure di dragaggio, pur se resta il rammarico di essere stati esclusi, anche in qualità di semplici ascoltatori, dalla riunione di ieri, nonostante una delegazione fosse presente a palazzo Zanca. In cantiere, l’organizzazione di una manifestazione “che metterà in risalto l'importantissimo ruolo e la funzionalità strategica degli approdi di Tremestieri nell'area dello Stretto”.

(Marco Ipsale)

8 commenti

  1. IH-870 I-ITGI 1 Aprile 2015 05:05

    Io ho un sogno,
    che a Tremestieri venga realizzato un efficiente, funzionale e razionale porticciolo , inteso come punto di passaggio per auto e camion da e per il continente ; che questa infrastruttura assolva per intero al suo compito , ogni anno e per tutti i suoi 365 giorni ; che quest’opera, realizzata nella piu’ assoluta legalità e trasparenza, non abbia come caratteristica secondaria quella di essere un ottimo strumento per la raccolta automatica di sabbia, utilizzando il naturale moto ondoso marino ; e che infine, il danno erariale, qualora incontrovertibilmente accertato nelle sedi idonee, venga pagato integralmente, senza sconti o prescrizioni di sorta, da chi ha progettato e costruito l’opera portuale esistente.

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  2. IH-870 I-ITGI 1 Aprile 2015 05:05

    Io ho un sogno,
    che a Tremestieri venga realizzato un efficiente, funzionale e razionale porticciolo , inteso come punto di passaggio per auto e camion da e per il continente ; che questa infrastruttura assolva per intero al suo compito , ogni anno e per tutti i suoi 365 giorni ; che quest’opera, realizzata nella piu’ assoluta legalità e trasparenza, non abbia come caratteristica secondaria quella di essere un ottimo strumento per la raccolta automatica di sabbia, utilizzando il naturale moto ondoso marino ; e che infine, il danno erariale, qualora incontrovertibilmente accertato nelle sedi idonee, venga pagato integralmente, senza sconti o prescrizioni di sorta, da chi ha progettato e costruito l’opera portuale esistente.

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  3. dai andiamo avanti cosi e poi scopriremo che farà la fine di tutte le grande opere.Ci sarà un pupu e poi un puparu.

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  5. Forse non ho capito io, ma si tratta di mdificare l’esistente o di demolire il vecchio e di ricostruire?
    Nell’un caso o nell’altro, bisognerà chiedere i danni ai geni della lampada che hanno progettato la porcheria attuale.
    George

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  6. Forse non ho capito io, ma si tratta di mdificare l’esistente o di demolire il vecchio e di ricostruire?
    Nell’un caso o nell’altro, bisognerà chiedere i danni ai geni della lampada che hanno progettato la porcheria attuale.
    George

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  7. Costruire un frangiflutti, logicamente abbastanza lontana dall’area dell’approdo delle navi, che dovrebbe impedire alle correnti di insabbiare il porto…..

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  8. Costruire un frangiflutti, logicamente abbastanza lontana dall’area dell’approdo delle navi, che dovrebbe impedire alle correnti di insabbiare il porto…..

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