Ricevuto salta l’appuntamento con gli auguri alla stampa: i motivi sono nel programma elettorale del 2008

Ricevuto salta l’appuntamento con gli auguri alla stampa: i motivi sono nel programma elettorale del 2008

Ricevuto salta l’appuntamento con gli auguri alla stampa: i motivi sono nel programma elettorale del 2008

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venerdì 30 Dicembre 2011 - 18:14

Sarebbe stato difficile dare risposta a quanto non fatto da allora ad oggi. Attribuire le responsabilità esclusivamente al presidente sarebbe troppo facile, ma la macchina amministrativa necessita in fretta di una revisione a partire dal segretario generale

E’ un 2011 a tinte scure quello che sta per chiudersi per la Provincia di Messina. Tanti problemi, poche risorse per risolverli, minimi per non dire nulli i risultati raggiunti. Condizioni che rafforzano il sentire comune: le province, così come sono attualmente concepite, risultano essere improduttive. La linea basata sull’austerity scelta (o imposta dalle circostanze?) da Nanni Ricevuto, seppur interrotta da qualche elargizione squilibrata e per questo criticata, ha pagato fino ad un certo punto. Il maggiore rigore economico ha permesso a palazzo dei Leoni di gestire in maniera più equa i quattrini a propria disposizione, anche se, nella struttura amministrativa, restano ancora tanti aspetti da migliorare.

Incentrare l’inefficacia politica solo sul capo del presidente sarebbe gioco fin troppo facile. Oltre alle responsabilità del perno dell’esecutivo ci sono quelle di assessori (la maggioranza) dormienti o “corridori solitari”, scollati da un progetto unitario del quale il nostro territorio avrebbe bisogno. Ci sono le colpe di un consiglio spesso disattento, lento e concentrato solo su comprensori ed elettorato. Per la cronaca, sono oltre 250 i punti all’ordine del giorno che attendono di essere discussi. Segno negativo anche per quei dirigenti che incassano premi di risultato d’oro che vanno ad aggiungersi a stipendi già consistenti: ma i benefici per i cittadini quali sono? La macchina dell’ente a tutt’oggi appare ingolfata da dipartimenti e uffici gonfi di burocrazia e scarichi di verve gestionale, proprio in un frangente storico in cui anche gli enti pubblici avrebbero bisogno di guide manageriali e dipendenti dotati di flessibilità, propensione al sacrificio e intraprendenza. Il peso che il costo del personale ha sull’ente è sotto gli occhi di chiunque afferri in mano uno qualsiasi degli ultimi conti economici della Provincia. Non se la prendano i sindacati, parliamo di relazioni e numeri, non di salari. Sappiamo che il lavoro è sacrosanto.

Tali complessive deficienze gravano inevitabilmente sull’esito finale, che non può che essere negativo. Ricevuto non ha neppure organizzato i rituali saluti di fine anno con la stampa. Sarebbero state troppe le domande alle quali non avrebbe potuto dare una risposta. E’ dal programma elettorale del 2008 firmato insieme ai gruppi politici che lo hanno sostenuto, che arrivano i principali assist. Punto uno: “Regione dello Stretto, integrazione dei territori e delle comunità”. Nonostante gli svariati tentativi, la mobilità h24 tra le due sponde resta un’utopia. L’ultima corsa MetroMare verso Messina parte alle 19. Giusto per fare un esempio. A proposito di trasporti, il rafforzamento degli investimenti sull’Aeroporto dello Stretto si è concluso questa estate con la fuoriuscita da Sogas (società di gestione dello scalo) sancita da parte del consiglio provinciale. Nel programma di inizio mandato si parlava di “piano provinciale per l’energia”, di “Messina area della conoscenza”, di “Provincia moderna e competitiva”. Tutti concetti rimasti sulla carta.

Nonostante le continue emergenze, resta ancora nei cassetti il piano di protezione civile provinciale, senza dimenticare lo scivolone del mancato rinnovo del servizio di pronta reperibilità, al quale fortunatamente (e con buon senso) si è rimediato. Completati i lavori previsti sulla Panoramica, ridotto il numero degli incidenti, resta ancora molto da fare sull’arteria (senza attendere i finanziamenti del Ponte!?). Tantissime le strade provinciali in condizioni disastrose, che creano disagi specie per quei comuni che contano sulle Sp come uniche vie di accesso ai centri abitati. Qualcosa si è mosso per quanto riguarda le scuole, con alcuni finanziamenti e l’ultimo piano approvato che attraverso i leasing potrebbe portare alla realizzazione di nuovi plessi. L’Ato idrico è forse la realtà più virtuosa tra quelle avviate, ma la mancata approvazione della bozza di statuto per la costituzione della “Compagnie delle acque” ha chiuso l’anno con una mezza battuta d’arresto. Intanto, qualche giorno fa, il segretario generale Giuseppe Spadaro ha chiesto ed ottenuto dagli uffici la collocazione in quiescenza a partire dal 1 gennaio. Palazzo dei Leoni dovrà sostituirlo al più presto, probabilmente con procedura a “scavalco”, per consentire la regolarità amministrativa degli atti. Per quanto riguarda Spadaro, sicuramente non sentiranno la sua mancanza le casse dell’ente.

2 commenti

  1. bonanno giuseppe 31 Dicembre 2011 08:59

    SAREBBE L’ORA VERAMENTE DI ELIMINARE QUESTO ENTE INUTILE E MANGIASOLDI.

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  2. rossetti mariano 2 Gennaio 2012 11:58

    Fujri è viggogna, ma è savvazioni ‘i vita

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