Test di Medicina, “scomparse” le brutte copie delle prove. Nuove ombre sulla violazione del principio dell’anonimato

Test di Medicina, “scomparse” le brutte copie delle prove. Nuove ombre sulla violazione del principio dell’anonimato

Test di Medicina, “scomparse” le brutte copie delle prove. Nuove ombre sulla violazione del principio dell’anonimato

sabato 14 Gennaio 2012 - 10:23

Il T.A.R. chiede spiegazioni su tutte queste anomalie all'Ateneo e al CINECA e si riserva di decidere il 22 febbraio prossimo

Nuovo giallo nell’Ateneo peloritano, che finisce ancora una volta sotto i riflettori per una vicenda dai contorni oscuri. Dal palazzo rettorale sono scomparse o meglio sono state rubate, come denunciato alla Digos dal dirigente della direzione didattica , Fausto Gennuso, le “brutte copie” delle prove relative agli ultimi test d’accesso alla Facoltà di Medicina, oggetto -come quelli degli anni passati- di ricorsi amministrativi e “sotto osservazione” da parte della Procura della Repubblica su precisa indicazione del Tar Catania. Ma facciamo, a questo proposito, un passo indietro. Appena due mesi fa, il Consiglio di Stato aveva evidenziato che la gestione della prova a Messina, la medesima negli ultimi 10 anni, era illegittima perché «le operazioni compiute dalla Commissione hanno rischiato di porre nel nulla tutti gli accorgimenti previsti dal legislatore al fine di assicurare che la correzione degli elaborati avvenisse nel più stretto anonimato e seguendo la par condicio dei ricorrenti e l’imparzialità dell’Amministrazione, consentendo a chiunque ne avesse interesse di associare una determinata busta al nome del candidato». Anche il T.A.R. Catania aveva trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica evidenziando “che tale anomala modalità di distribuzione dei plichi ai candidati, non giustificata da alcuna valida ragione coerente con le finalità di trasparenza delle procedure concorsuali è sintomatica di un non corretto svolgimento della procedura concorsuale». Oggi – fanno sapere gli avvocati Santi Delia e Michele Bonetti – l’Ateneo è nuovamente nel mirino del T.A.R.
«Questa volta, secondo il ricorso proposto dai due legali , sono proprio i verbali di concorso a svelare che «la concordanza tra numero seriale del compito e numero» seriale della scheda anagrafica”. Tale abbinamento, invece – spiegano – doveva restare ovviamente segreto sino al momento delle correzione da parte del CINECA. In merito alla scomparsa dei fogli in brutta copia, Delia e Bonetti chiariscono che «tali “brutte copie” erano le uniche grazie alle quali poter capire se un candidato avesse, ad esempio, copiato le soluzioni o ragionato autonomamente sui quesiti». Su tutti questi misteri, il T.A.R. vuole vederci chiaro e ha dato termine di 30 giorni all’Ateneo e al CINECA di spiegare il perché di tutte queste anomalie riservandosi di decidere il 22 febbraio prossimo. (DLT)

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