A Messina l'incontro nazionale FAI con l'Arma dei Carabinieri LE FOTO

A Messina l’incontro nazionale FAI con l’Arma dei Carabinieri LE FOTO

Gabriele Quattrocchi

A Messina l’incontro nazionale FAI con l’Arma dei Carabinieri LE FOTO

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sabato 02 Luglio 2016 - 13:42

L'Incontro Nazionale delle Associazioni Antiracket aderenti alla FAI con l'Arma dei Carabinieri si è tenuto al Forte San Salvatore. All'iniziativa erano presenti il presidente della FAI Scandurra, il sindaco di Messina Accorinti, il presidente onorario della FAI Tano Grasso, il magistrato della Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo De Lucia, il Commissario Straordinario Antiracket Giuffrè e il Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri Del Sette

Era il 1990 quando Tano Grasso divenne presidente della prima associazione antiracket italiana. Una storia nata nella provincia di Messina, a Capo D’Orlando, e che oggi ritorna sotto forma di evento celebrativo «di un modello vincente».

Così Tano Grasso definisce l’incontro nazionale delle associazioni antiracket aderenti alla Federazione Antiracket e Antiusura Italiane (FAI) con l'Arma dei Carabinieri. L’iniziativa, che si è tenuta nella splendida cornice del Forte San Salvatore, si è aperta proprio con i saluti del presidente onorario della FAI, Tano Grasso.

«La collaborazione tra il mondo delle associazioni e le forze dell’ordine rappresenta – secondo Grasso – il valore aggiunto nella lotta. In questa provincia è nato un modello replicabile ma che non poteva nascere altrove». Grasso ha anche menzionato la drammaticità dell’omicidio di Libero Grassi del 1991. «Per questo noi esistiamo, per evitare che si ripropongano le condizioni che portarono a quell’omicidio».

In 26 anni l’associazione di Capo D’Orlando è cresciuta e oggi fa parte di un grande network che oggi conta 80 associazioni, la FAI. Il presidente, Pippo Scandurra, ha ricordato che le «denunce delle vittime hanno permesso alla magistratura di condannare interi gruppi mafiosi». Nel tempo si è assistito a un mutamento culturale, a un abbattimento di quel muro di omertà che lasciava da solo chi denunciava. «Oggi la storia è cambiata. Gli imprenditori che denunciano si fidano dell’impegno e della professionalità delle forze dell’ordine, e godono di un vasto consenso sociale. Questa è la vera vittoria».

A porgere il saluto della città, il sindaco di Messina Renato Accorinti che, oltre ad elogiare il lavoro delle autorità nel reprimere le attività criminali, ha insistito sul potenziamento della prevenzione e sull’investimento nell’educazione del cittadino e dell’uomo.

L’evoluzione dell’azione di contrasto alla criminalità organizzata è stata al centro dell’intervento del magistrato della Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Maurizio De Lucia. «La strategia contro Cosa Nostra e le altre organizzazioni criminali si è rivelata vincente- dice De Lucia. La cattura dei grandi latitanti, il regime del 41 bis, la continuità delle indagini sul territorio e l’attacco ai patrimoni sono i quattro pilastri di questa strategia». Sull’esperienza dell’associazionismo, De Lucia ha ribadito che «il senso delle associazioni antiracket sta nell’infondere ai commercianti quel coraggio necessario per passare dalla parte dello stato».

L’incontro ha posto l'accento sull'importanza della sinergia tra associazioni e forze dell'ordine. Infatti, nel corso dell'iniziativa, sono intervenuti militari dell’Arma e cittadini provenienti dal mondo dell’associazionismo antiracket che hanno fornito diretta testimonianza dei risultati ottenuti grazie al lavoro congiunto delle associazioni antiracket e delle forze dell'ordine.

Ultimo a intervenire prima delle conclusioni è stato il commissario straordinario antiracket Santi Giuffrè. «Abbiamo fatto dei grandi passi avanti ma i risultati ottenuti non possono indurci ad abbassare la guardia. Oggi parte dell’attenzione sul tema è scemata per diverse ragioni, dal cambiamento interno alla criminalità organizzata alla rilevanza pubblica di altri problemi». Giuffrè ha poi sottolineato l’importanza di abbattere i muri della burocrazia per avvicinare il cittadino alle istituzioni.

Le conclusioni sono state affidate al Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette che ha ricordato come questa giornata assuma «una valenza straordinaria perché dà evidenza della collaborazione tra FAI e l’Arma. Una collaborazione che noi vogliamo rafforzare. Così si combatte il racket e ogni forma di criminalità». La scelta di celebrare questo incontro a Messina ha un valore simbolico preciso. Dare una nuova spinta a quell’esperienza nata 26 anni fa, incoraggiando commercianti e imprenditori ad avere fiducia nelle istituzioni e a scegliere la strada della denuncia collettiva.

Gabriele Quattrocchi

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