Topi nella scuola elementare di Bordonaro. E in sala mensa anche escrementi

Topi nella scuola elementare di Bordonaro. E in sala mensa anche escrementi

Sara Faraci

Topi nella scuola elementare di Bordonaro. E in sala mensa anche escrementi

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martedì 04 Febbraio 2014 - 13:09

Lunga la lista delle segnalazioni. Si passa dall'incuria di piazza Semiramide di Bordonaro, con la sua pavimentazione dissestata e le palme appassite in attesa di rimozione da ben 5 mesi, ai rischi idrogeologici con cui fa i conti l'area di San Filippo. Anche Bisconte manifesta insofferenza per l'assenza di interventi manutentivi che, dal 2009 ad oggi, hanno ridotto via Artiglieria in una pericolosa costellazione di crepe

Squallore e rischio igienico sanitario. Sono le condizioni della scuola elementare “Via Primo Molino” a Bordonaro. La denuncia, effettuata dal capogruppo del Movimento Liberi Insieme, Roberto Cerreti, fa seguito a un insofferente malcontento serpeggiante tra docenti e famiglie degli studenti. La situazione di invivibilità dell’istituto, va ben oltre il mancato raggiungimento di quei canoni standard di decoro e pulizia che dovrebbero qualificare ogni istituto scolastico degno di tale nome.

La scuola “Via Primo Molino” è diventata, infatti, luogo prediletto di scorribande di ratti. I roditori e i loro escrementi, frequentemente avvistati dagli stessi docenti, generano un latente rischio igienico sanitario, accendendo le proteste e le reiterate richieste di tempestive opere di disinfestazione e derattizzazione all’interno dei locali, peraltro già esposti alle consuete problematiche idrogeologiche che affliggono la zona.

In sala mensa, sono stati avvistati anche escrementi di topi ed è stato necessario lo spostamento in un’altra aula. I genitori stanno procedendo con una nota in cui, nel denunziare la vicenda, comunicheranno di avere intenzione di non mandare i bimbi a scuola.

Altro emblema delle situazioni di fatiscenza frutto della dimenticanza riservata alla periferia, la piazzetta Semiramide di Bordonaro. Che lo slargo occupi una parte importante del centro storico del villaggio e che ospiti il monumento realizzato all’indomani del Secondo Conflitto mondiale in omaggio ai caduti nativi della zona, non sembrano essere fattori in grado di catalizzare l’attenzione dell’Amministrazione – hanno affermato il consigliere comunale, Claudio Cardile e i consiglieri circoscrizionali, Antonino Sciutteri e Antonino Trino, indirizzando all’uopo un’interrogazione ai vertici di Palazzo Zanca in merito ai progetti di futuro recupero dell’area.

Da decenni, infatti, la piazza langue in attesa di interventi di riqualifica e manutenzione che, con la loro assenza, hanno trasformato il volto del luogo di memoria in uno spettrale punto di incontro di bimbi e anziani, che accoglie i suoi visitatori con una pavimentazione quasi del tutto divelta, in alcuni punti messa a nuovo con interventi approssimativi che hanno visto nascere un lastricato multicolore esteticamente sgradevole. Ad accentuare l’impronta di fatiscenza, la moria delle due palme poste ai lati del complesso monumentale che, aggredite dal punteruolo rosso, minacciano la caduta dei loro resti e attendono da 5 mesi la rimozione.

Il tempo che lascia le proprie orme nella zona, da sempre sito prediletto della festa “U Pagghiaro”, la più antica d’Europa e nota anche oltre i confini cittadini, è forse il più grosso problema che residenti e proprietari degli esercizi commerciali antistanti allo spiazzo sono costretti ad affrontare. Anni di indifferenza a progetti valorizzativi della zona, hanno reso illeggibili le targhe recanti i nomi dei caduti, e la stessa scalinata che dal viale Bertuccio porta alla piazza, resiste alle intemperie, senza alcun intervento manutentivo, ormai da 25 anni, divenendo insidioso trabocchetto per chiunque la percorra. Anche panchine e fioriere seguono la sorte delle strutture che insistono sull’area, rivelandosi sporche e danneggiate.

L’opera di contenimento delle criticità territoriali è certamente questione che interessa l’intera provincia ma, al momento, è nelle aree adiacenti il torrente di San Filippo Superiore che si fa più pressante. Nonostante la segnalazione inoltrate all’Amministrazione e al Genio Civile lo scorso 21 ottobre, il punto di innesto tra l’alveo principale e il suo affluente di via Fiumarello continua a destare forti preoccupazioni per via dell’ingente materiale detritico e della folta vegetazione che minacciano di ostruire definitivamente il canale di afflusso. Lo ha evidenziato il consigliere comunale Libero Gioveni, puntando i riflettori anche sul pericolo latente costituito dalla vasca di decantazione posta proprio a monte ed il cui canalone di scolo è oggetto da tempo di una progressiva chiusura ad opera del continuo franare del vicino costone.

Un panorama poco rassicurante che dipinge la necessità stringente di far ricorso, in tempi brevi, ad interventi di pulizia e messa in sicurezza da parte dell'”Ufficio Torrenti” di Palazzo Zanca, pur nella consapevolezza delle farraginosità derivanti dalle scarse risorse di organico su cui lo stesso può contare.

Ma opere di messa in sicurezza e riqualificazione vengono invocate anche dal rione Bisconte, dove la via Artiglieria, principale arteria di collegamento con il villaggio Cataratti, è costellata di crepe che si aprono in rovinose buche appena pochi giorni dopo gli interventi “tampone” di bitumazione. Le fenditure del suolo che giungono improvvise alla vista di automobilisti e centauri, costringono gli stessi a manovre al limite del possibile, esponendoli al serio rischio di sbandamenti o peggio scontri frontali con le autovetture provenienti dall’opposta carreggiata, dato il doppio senso di marcia dell’attraversamento.

Già il Dipartimento Manutenzione Strade ha messo in luce la potenziale pericolosità della strada, si tratta adesso di reperire i fondi necessari alla messa in campo di opere drastiche di globale rifacimento del manto anche, eventualmente, dirottando, a questo scopo, i fondi ecopass – ha detto il consigliere della terza circoscrizione, Alessandro Cacciotto – con l’auspicio che la “ripartenza dal basso” tanto acclamata dalla gestione Accorinti, dia i primi segni della sua presenza anche in periferia.

(Sara Faraci)

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