Biancuzzo insiste: “Eliminare il pedaggio allo svincolo Messina Nord”

Biancuzzo insiste: “Eliminare il pedaggio allo svincolo Messina Nord”

Marco Ipsale

Biancuzzo insiste: “Eliminare il pedaggio allo svincolo Messina Nord”

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giovedì 07 Novembre 2013 - 09:40

Cambia l’interlocutore, ma la richiesta è sempre la stessa. Il consigliere della VI circoscrizione si rivolge per la prima volta al sindaco Accorinti e, curiosamente, anche alla trasmissione televisiva “Striscia la Notizia”. C’è una storica disparità di trattamento

Se non altro, c’è da ammirare la tenacia. Nessuno gli dà mai ascolto, ma il consigliere della VI circoscrizione, Mario Biancuzzo, torna periodicamente alla carica per chiedere l’eliminazione del pedaggio allo svincolo di Messina Nord, denominato Villafranca ma in territorio di Orto Liuzzo, ultima frazione del Comune di Messina.

E, del resto, è difficile dargli torto. Facciamo un esempio pratico di due differenti percorsi partendo dallo stesso punto:

1) Siamo a San Michele, entriamo allo svincolo di Giostra, scegliamo la direzione Palermo, usciamo allo svincolo Messina Nord – Villafranca e ci fermiamo a Orto Liuzzo, senza mai uscire dal territorio del Comune di Messina. Abbiamo fatto circa 8 km di tangenziale, costo 1 euro e 20 centesimi.

2) Siamo sempre a San Michele ed entriamo sempre allo svincolo di Giostra. Stavolta scegliamo la direzione Catania e usciamo allo svincolo Messina Sud – Tremestieri. Anche in questo caso non siamo mai usciti dal Comune di Messina, ma abbiamo fatto circa 12 km di tangenziale, dunque un percorso più lungo. A costo zero.

Una disparità di trattamento inspiegabile che grava su tutti i messinesi che, in particolare nel periodo estivo, si recano nelle località balneari della riviera tirrenica cittadina. E ancor di più, su chi in quelle zone ci abita tutto l’anno e, per recarsi in centro città, deve sborsare puntualmente 2 euro e 40 centesimi per andare e tornare.

“Sin dalla realizzazione della tangenziale, inaugurata nel lontano 1972, – scrive Biancuzzo – l’intero tratto è stato gravato da pedaggio ma, mentre dopo qualche anno tutti gli svincoli sono stati resi gratuiti, l’unico a pagamento è rimasto quello di Ponte Gallo. Tale differenza è vissuta dai cittadini come una discriminazione e pertanto non accettata. Ciò ha fatto sì che negli anni, sia le associazioni di consumatori quanto i singoli cittadini abbiano chiesto più volte con esposti e denunce, anche a mezzo stampa, di abolire il pagamento del pedaggio sulla tangenziale dal centro cittadino alla barriera di Ponte Gallo considerandolo un abuso e un atto di ingiustizia. Inoltre, si precisa che lo svincolo in questione non consente l’ingresso e l’uscita dall’autostrada in entrambi i sensi di marcia, trattandosi piuttosto di una bretella che consente la sola uscita dalla sede autostradale per i mezzi provenienti da Messina e l’ingresso in autostrada solo in direzione Messina”.

Anche volendo ammettere un pagamento, la cifra di 1 euro e 20 centesimi appare davvero spropositata. Su 8 km, una media di 15 centesimi al km. Se aggiungiamo gli altri 4 km, per arrivare fino a Rometta, dove il pedaggio resta di 1 euro e 20 centesimi per 12 km, il costo medio scende a 10 centesimi al km. Il pedaggio, però, basta prendere ad esempio la Messina – Catania, andrebbe calcolato a partire dalla barriera autostradale. Per lo svincolo di Rometta, potrebbe essere dunque adeguato un costo di 50 o 60 centesimi.

Più volte, dal Consorzio Autostrade Siciliane, erano giunte aperture, ma mai atti concreti. Non si vuole chiaramente perdere un introito annuale milionario. Ma perché a pagare dazio devono essere sempre i messinesi? La Messina – Catania e la Messina – Palermo sono le uniche autostrade siciliane a pagamento. Eppure non sono in condizioni migliori, tutt’altro, delle autostrade gratuite gestite dall’Anas come la Catania – Palermo o la Palermo – Trapani. Per non parlare della nuova Catania – Siracusa.

E, tra le ipotesi, era saltata fuori anche quella della cessione della tangenziale di Messina dal Cas all’Anas. Il consigliere Biancuzzo si rivolge ora al sindaco Accorinti per chiedere di mediare proprio con l’Anas, anche se il tratto è attualmente in concessione al Cas. Infine, una curiosità: Biancuzzo scrive anche alla trasmissione televisiva “Striscia la Notizia”. Che serva un loro intervento per risolvere la questione?

(Marco Ipsale)

4 commenti

  1. puzza di bruciato 7 Novembre 2013 10:13

    Un plauso a questo consigliere, sono anni che lotta in questa battaglia… Bravo.. Sn sicuro che prima o dopo ci riuscirà..

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  2. Almeno uno che si interessa, o così pare…
    E’ vergognoso che i primi 8 KM di tangenziale fuori dalla Città si debbano pagare.
    I Palermitani che vengono a Messina fanno ben 40 KM GRATIS prima di trovare il primo casello a Buonfornello.
    Tra Catania e Palermo si viaggia GRATIS.
    Solo noi Messinesi siamo polli da spennare e come tanti pecoroni paghiamo da decenni.
    Io quando posso cerco sempre di passare dalla statale e invito tutti a fare così.
    Leviamogli l’ossigeno.

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  3. Bravo Mario.
    A questo punto ci vuole qualcosina in piu’.
    Mille cittadini incazzati che presidino l’autostrada e blocchino tutto.
    Vedrai che ti sentono.

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  4. Ci sono troppi interessi in ballo attorno a questo vessatorio balzello. A partile dalle società di trasporto sia pubblico che privato che dovrebbero rivedere al ribasso le tariffe. perché pagare da 2,25 euro ai 2,60 euro per il tratto messina Villafranca se qualora ulitizzassi l’automobile mi costerebbe solo il carburante? e poi… tutti quei “Trimestrali”con cadenza annuale che mi ricordano il cartello “cercasi apprendista con esperienza”, piazzati dai politici che hanno utilizzato da sempre il consorzio come stipendificio per amici e parenti…Inoltre sarebbe da riprogettare tutto lo svincolo barriere comprese perché, ahinoi, non esiste l’innesto verso palermo. ma non voglio rischiare di essere tedioso nel continuare. Ergo se ne deduce che le probabilità che si avveri quanto auspicato dal laborioso consigliere possano essere equivalenti all’evento che la razza di mammifero della famiglia degli ungulati, più piccolo del cavallo e con le orecchie più lunghe possano essere dotati di organi che ne consentano il volo.

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