Area Civati,LabDem, Popolari in movimento: "Il Pd si ricostruisce solo con l'unità"

Area Civati,LabDem, Popolari in movimento: “Il Pd si ricostruisce solo con l’unità”

Rosaria Brancato

Area Civati,LabDem, Popolari in movimento: “Il Pd si ricostruisce solo con l’unità”

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sabato 21 Febbraio 2015 - 16:49

Area Civati, Popolari in movimento e Lab Dem lanciano un appello: "Solo restituendo poteri decisionali,rappresentatività e legittimità ai coordinamenti il Pd potrà essere rilanciato. Rimbocchiamoci le maniche e affrontiamo le problematiche ricercando unità e compattezza in attesa dei congressi".

Riempire di contenuti ma soprattutto di legittimazione e di poteri rappresentativi e decisionali i Coordinamenti cittadino e provinciale del Pd, costituiti nell’ottobre scorso e da tempo arenati tra dissidi e confusione.

Questa la proposta degli esponenti di tre aree,Raphael De Francesco (area Civati), Giovanni Frazzica (Popolari in movimento),Luigi Beninati e Ciccio Barbalace (LabDem), illustrata nella Sala Ovale di Palazzo Zanca nel corso di una conferenza stampa, alla presenza anche del capogruppo Pd Paolo David.

“Stiamo assistendo ad una situazione di caos calmo, e vivendo una serie di circostanze che ricordano il famoso effetto secondo il quale se una farfalla batte le ali in India in Brasile c’è un ciclone- ha detto Giovanni Frazzica- La verità è che le note vicende in vista delle amministrative di Milazzo hanno condizionato il dibattito a Messina. Qui però c’è bisogno di affrontare tutte le tematiche prioritarie. Facciamo riunioni di 5 ore che però non portano a nulla perché il coordinamento non ha alcun potere decisionale e se ci prova, c’è sempre il Pierino di turno che si alza per ricordarcelo. Dal porto di Tremestieri a Messinambiente passando per il bilancio il Pd non può stare zitto, deve esprimere una posizione unitaria”.

Il caso Milazzo, che sta vedendo scontrarsi il gruppo che appoggia il sindaco uscente Carmelo Pino (rimasto fuori dalle primarie Pd e sulla cui esclusione pende un ricorso alla Commissione nazionale di garanzia) sostenuto da Rinaldi e area Genovese, e lo sfidante Giovanni Formica, ssotenuto dal gruppo Panarello e dalle altre correnti. Pino peraltro era stato più volte attaccato nel corso dell’amministrazione dallo stesso Pd “ufficiale” che non aveva esitato anche a presentare mozioni di sfiducia nei confronti di esponenti della sua giunta. Come l’effetto Butterfly però quanto sta accadendo a Milazzo tra Rinaldi e Panarello ha rotto “la pax” che dall’ottobre 2013 tiene in vita la segreteria provinciale di Basilio Ridolfo, nonché i due Coordinamenti costituiti nell’ottobre 2014 dopo sei mesi di congelamento delle dimissioni del segretario. Secondo De Francesco, Beninati e Frazzica, il nodo da sciogliere è proprio questo: riempire di “legittimità” i coordinamenti in modo che non restino solo entità virtuali che si riuniscono periodicamente per parlare dei massimi sistemi lasciando che poi i 13 consiglieri comunali vadano ognuno per conto proprio.

“Non vogliamo negare che ci siano problemi nel Pd- ha spiegato Luigi Beninati- Ma dobbiamo risolverli con l’unità. Il nostro è un appello per il confronto. Sappiamo bene che l’unanimità è impossibile, ma ricercare l’unità sulle problematiche questo sì,si può fare”.

Gli esponenti di area Civati, LabDem e Popolari in movimento, non ritengono che Ridolfo debba fare un passo indietro o che il pallino sia in mano al segretario Fausto Raciti, ma che basti dare ai due Coordinamenti tempo e modo per cambiare lo stato delle cose.

“I coordinamenti sono al lavoro soltanto da novembre- ha aggiunto Raphael De Francesco- A nostro giudizio devono essere legittimati ed essere messi nelle condizioni di rilanciare sul serio il partito, in attesa che, con i tempi lunghi previsti, si possa procedere al nuovo tesseramento ed al Congresso, che stando così le cose non sarà comunque possibile prima di novembre 2015. La sintesi deve essere cercata nel Coordinamento cittadino, è in questa sede che fino ad allora deve essere individuata la linea del Pd, ricercando la massima unità possibile”.

A raccogliere l’invito è stato il capogruppo Pd al Comune Paolo David secondo il quale “l’attuale situazione è colpa di tutti. Se i Coordinamenti non riescono a cambiare le cose è una responsabilità di tutti, perché tutte le correnti sono rappresentate nell’organismo. Dobbiamo iniziare a parlare di organizzazione del partito,perché la verità è che c’è stato un terremoto e non possiamo fare finta che non sia successo nulla o che sia facile riprendersi”.

L’appello quindi di De Francesco, Frazzica e Beninati è all’unità e a sostenere la segreteria Ridolfo fino a quando non saranno rinnovati gli organi di partito. In sintesi una riconferma dell’accordo di ottobre 2014, ma con l’invito a dare ai due Coordinamenti quella concretezza e quella rappresentatività per la quale sono stati istituiti ma che in verità non hanno mai avuto.

Rosaria Brancato

4 commenti

  1. Il PD non sarà mai un partito sino a quando non si doterà di uno Statuto che preveda l’espulsione di chi, pur pensandola diversamente ma essendo in minoranza, non si allinea alla linea del Partito. Se non esiste la possibilità di espellere queste persone non si arriverà mai ad una linea unitaria e questi parassiti continueranno ad usufruire del PD per i loro piccoli interessi di bottega come è successo nelle ultime Amministrative a Messina

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  2. Il PD non sarà mai un partito sino a quando non si doterà di uno Statuto che preveda l’espulsione di chi, pur pensandola diversamente ma essendo in minoranza, non si allinea alla linea del Partito. Se non esiste la possibilità di espellere queste persone non si arriverà mai ad una linea unitaria e questi parassiti continueranno ad usufruire del PD per i loro piccoli interessi di bottega come è successo nelle ultime Amministrative a Messina

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  3. un partito con un xxxxxxxxxx come capo. Noto facce già viste in precedenti amminstrazioni genovesiane, bene bene

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  4. un partito con un xxxxxxxxxx come capo. Noto facce già viste in precedenti amminstrazioni genovesiane, bene bene

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