Tentata concussione, assoluzione piena per il magistrato Musco

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mercoledì 06 Dicembre 2017 - 09:04

A stabilirlo sono stati i giudici della Corte d’Appello di Messina al termine di un lungo processo in cui la difesa del Pubblico Ministero Musco era stata affidata ai legali Gullino e Maddalena.

Assoluzione poiché il fatto non sussiste per Maurizio Musco, il magistrato che era stato condannato, in primo grado di giudizio, a 3 anni e 8 mesi per tentata concussione ai danni dell’ex dirigente del Commissariato di Augusta, Pasquale Alongi.

A stabilirlo sono stati i giudici della Corte d’Appello di Messina al termine di un lungo processo in cui la difesa del Pubblico Ministero Musco era stata affidata ai legali Gullino e Maddalena.

La vicenda affonda le radici nel 2010, nella Villa Corallo di Siracusa, quando l’ex dirigente commissariato di Augusta, Pasquale Alongi, scrisse una relazione di servizio nella quale si affermava che il dottor Musco, allora magistrato alla Procura di Siracusa, con l’obiettivo di condizionare le indagini sull’associazione culturale Antropos, avrebbe iscritto nel frontespizio della denuncia presentata dal legale dell’associazione il numero del procedimento penale contro un funzionario del Commissariato di Augusta, Davide Gemelli, con l’obiettivo di condizionare l’operato dell’Alongi.

Il Pubblico Ministero Fabrizio Monaco, nel luglio del 2011, concluse la sua indagine formulando richiesta di archiviazione per infondatezza della notizia di reato. La richiesta di archiviazione, però, non venne accolta dal Giudice per le indagini preliminari, Walter Ignazzitto.

Nel 2012 i carabinieri del Ris depositarono una relazione tecnica le cui conclusioni escludevano che la grafia del “numero progressivo di R.G.N.R. da attribuire alla denuncia” fosse stato apposto da Musco. Il processo di primo grado si concluse però con la condanna a tre anni e otto mesi di reclusione per il reato di tentata concussione.

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