"Abbassa la tassa": la campagna di UNIDEA che ha raccolto 1600 firme

“Abbassa la tassa”: la campagna di UNIDEA che ha raccolto 1600 firme

Sara Faraci

“Abbassa la tassa”: la campagna di UNIDEA che ha raccolto 1600 firme

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giovedì 30 Maggio 2013 - 16:33

L'incontro dello scorso lunedì a Palermo tra l'assessore Nelli Scilabra e l'associazione UNIDEA ha dato modo di discutere degli esosi contributi richiesti agli studenti

Studenti non come voce di entrata del bilancio ma come inestimabile risorsa. E’ stato questo il tema dalle mille sfaccettature affrontato lo scorso 27 maggio a Palermo, nel corso dell’incontro tra l’assessore Nelli Scilabra e i ragazzi dell’Associazione UNIDEA, presso l’Assessorato dell’Istruzione e della Formazione. Un argomento da cui si dipartono diverse problematiche, attenzionate anche all’interno della lettera scritta dal presidente di UNIDEA, Massimo Parisi, e indirizzata al presidente della Regione Rosario Crocetta nonché allo stesso assessore Scilabra.

Si tratta, in ambo i casi, di strumenti attraverso i quali si è cercato di raggiungere i vertici amministrativi regionali, sollecitando la loro attenzione sulla campagna “Abbassa la tassa” che, nel suo intento di ridurre il quantum dovuto in termini di diritto allo studio, ha raccolto ben 1600 firme tra gli studenti dell’Ateneo messinese.

Posta sotto la lente d’ingrandimento dell’associazione, la pretesa iniquità di una tassa che poco guarda al suo reale fine. Garantire, infatti, il diritto allo studio, significa prendere atto anche degli scarti tra diverse situazioni economiche familiari dalle quali ciascun singolo studente proviene, in modo da scongiurare l’eventualità che questo discrimine possa costituire una delle ragioni di abbandono degli studi superiori o, ancor prima, di mancata iscrizione agli stessi.

A fronte di una tassa che, nel corrente anno accademico, è stata fatta lievitare dai prendenti 85 euro a 140 euro, a mo’ di rimedio nei confronti dei tagli effettuati a livello nazionale sul settore dell’istruzione, è stato registrato, nella nostra Regione,un aumento del tasso di abbandono degli studi del 22% e un calo delle iscrizioni – tra l’anno 2003/04 e il 2011/12 – del 17% che, peraltro, sembra proprio riguardare gli strati sociali meno abbienti. Senza poi contare gli 11 mila siciliani, potenziali risorse che la nostra Regione vede scappare con cadenza annuale.

Sul piano economico, la proposta di UNIDEA sarebbe quella di concedere rinnovato spazio al merito e alle potenzialità degli studenti, ridisegnando la segmentazione in fasce di diverso importo per il versamento della tassa incriminata, con la previsione, inoltre, di una fascia minima d’importo ulteriormente inferiore che sia a reale garanzia del diritto allo studio.

Semaforo giallo da parte dell’organizzazione anche su sprechi e utilizzo sconsiderato delle già magre casse. Gli introiti dovrebbero essere destinati, in primis, all’eliminazione o quanto meno attenuazione dei disagi causati dai continui disservizi, dinanzi ai quali l’eccessiva imposizione fiscale in questione assumerebbe tratti ancor più amari. Da privilegiare mense, alloggi e borse di studio, da tempo preda di un’inarrestabile flessione.

Nell’ordine, poi, di un rapporto di maggior fiducia e sinergia tra cittadini e istituzioni, UNIDEA ammonisce su un distinguo tra “promesse” e “impegni concreti”, palesando l’intenzione di sollecitare la partecipazione attiva anche tramite strumenti di controllo da parte dei diretti interessati.

Che le modifiche debbano e possano farsi, è ampiamente sancito – ha spiegato Parisi nella sua lettera – dall’attribuzione alla Sicilia di apposite prerogative autonomistiche in base allo Statuto Speciale, prerogative che attribuiscono – assieme alla riforma del Titolo V della Costituzione – “piena autonomia in materia di diritto allo studio” con la possibilità di effettuare scelte e prendere decisioni che “non violano una legge dello Stato ma applicano i principi della Carta Costituzionale”.

Un appello accorato quello degli studenti e dell’associazione UNIDEA che si è resa portavoce delle loro aspettative. Una serie di richieste per l’ascolto delle quali si nutrono grandi speranze, date soprattutto dall’aver incontrato l’interessamento e la disponibilità dell’assessore Scilabra, particolarmente vicina alla realtà dei giovani universitari anche grazie ai suoi trascorsi che l’hanno vista in veste di rappresentante degli studenti nel Senato dell’Università di Palermo, ad affrontare in prima linea gli stessi problemi che adesso si chiede a lei di risolvere. (Sara Faraci)

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