Attesi picchi di +32°C sulla tirrenica, ma occhio alla "Lupa"

Attesi picchi di +32°C sulla tirrenica, ma occhio alla “Lupa”

Attesi picchi di +32°C sulla tirrenica, ma occhio alla “Lupa”

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lunedì 29 Aprile 2013 - 14:24

La nostra regione continuerà ad essere colpita da masse d'aria calde e secche d'estrazione africana che faranno ulteriormemte incrementare i valori termici, con punte di +30°C +32°C sulle località della fascia tirrenica

La primavera comincia a travestirsi d’estate. Come previsto nei giorni scorsi la prima vera ondata di calore sta cominciando ad interessare, puntuale, la nostra regione, convogliando aria calda e molto secca che sale dai deserti interni dell’Algeria e della Libia occidentale (che proprio in questo periodo dell’anno cominciano ad arroventarsi). Già poche ore fa in diverse località della costa tirrenica, fra Patti e Villafranca Tirrena, la colonnina di mercurio ha sfondato, per la prima nel 2013, il muro dei +30°C all’ombra. Merito dell’azione favonica dei caldi venti di scirocco e ostro che scendendo dai crinali di Nebrodi e Peloritani (vento di caduta) tendono ulteriormente a scaldarsi, raggiungendo la fascia costiera sotto forma di un sostenuto flusso di correnti discendenti, molto calde e torride, capaci di far sobbalzare improvvisamente i termometri oltre i +30°C. Le temperature sono in ascesa anche in città (nelle aree più interne si sono superati i +27°C +28°C) e lungo la costa ionica, dove i venti da Sud, provenienti dal mare (relativamente freddo in Aprile), riescono solo in parte a mitigare il clima, specie lungo la fascia litoranea. Si tratta di temperature simil estive, largamente sopra le medie del periodo, anche se siamo decisamente lontani dai record. Tale trend meteo/climatico ci terrà compagnia almeno fino alla giornata di giovedì 2 Maggio, visto la persistenza di un robusto blocco anticiclonico fra Balcani ed Europa orientale, che impedisce alle umide e fresche correnti atlantiche di poter entrare nel Mediterraneo centrale, bloccando i fronti nuvolosi e le perturbazioni fra Spagna, Francia e Italia nord-occidentale (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia e Liguria), dove piove battente da giorni. Questa situazione di blocco rimarrà invariata fino alle giornate di giovedì e venerdì.
Il tempo continuerà a mantenersi relativamente stabile e prevalentemente soleggiato, anche se fra la serata di domani e la giornata del 1 Maggio la volta celeste verrà solcata dal transito di nubi stratiformi e velature, a tratti pesanti, che ridurranno gli spazi soleggiati, in un contesto climatico piuttosto mite, per non dire caldo. La persistenza nei bassi strati di un flusso sciroccale d’origine africana contribuirà a far salire ulteriormente le temperature, tanto che fra domani e mercoledì in molte località della costa tirrenica messinese si lambiranno picchi di ben +31°C +32°C, localmente anche più. In pieno giorno si potrà camminare tranquillamente in maniche corte. A Messina, come lungo l’area dello Stretto, le massime dovrebbero superare la soglia dei +25°C +26°C, con punte di oltre +27°C nelle aree interne e nei sobborghi pedemontani della città peloritana. Ancora più rilevanti risulteranno le minime, che in piena notte non scenderanno sotto i +20°C +19°C, nonostante la presenza di una moderata ventilazione meridionale all’interno dello Stretto. La ventilazione spirerà fra il debole e il moderato dai quadranti meridionali, ma con locali e occasionali rinforzi da Sud e S-SE lungo l’imboccatura nord dello Stretto e sulle coste tirreniche. I mari si presenteranno generalmente poco mossi o mossi, con increspature lungo lo Stretto, un po’ fastidiose per le piccole imbarcazioni.Questo imperante flusso sciroccale, d’estrazione sahariana, ci dovrebbe tenere compagnia fino al 1 Maggio, quando comincerà ad attenuarsi, lasciando spazio dalla serata festiva ad estese calme di vento che indicheranno il cambio di regime della ventilazione. Ma attenzione, prima di concludere bisogna ricordare che in questo periodo dell’anno sullo Stretto di Messina si possono realizzare le condizioni atmosferiche adatte per il noto fenomeno della “Lupa”. La tipica nebbia d’avvezione che si origina sopra le fredde acque superficiali di questo braccio di mare, quando sopra di esso vi scorre aria molto più calda ed umida, d’estrazione africana, che si raffredda rapidamente, a contatto con le acque molto fredde. Il fenomeno nebbioso si potrebbe manifestare non appena il flusso sciroccale si sarà definitivamente attenuato, accumulando nei bassi strati masse d’aria molto umide, pronte a condensarsi sopra le fredde acque dello Stretto. Una sua manifestazione potrebbe creare enormi difficoltà alla navigazione marittima fra le due sponde dello Stretto, date le forti riduzioni di visibilità apportate dal fenomeno.

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