“Quel quadro è un affronto”. Movimenti e studiosi chiedono la rimozione dall’Aula consiliare

“Quel quadro è un affronto”. Movimenti e studiosi chiedono la rimozione dall’Aula consiliare

Gabriele Quattrocchi

“Quel quadro è un affronto”. Movimenti e studiosi chiedono la rimozione dall’Aula consiliare

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giovedì 15 Gennaio 2015 - 10:19

In una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Comunale di Messina, Emilia Barrile, e al presidente della VIII Commissione Consiliare “Cultura” del Comune di Messina, Piero Adamo, i movimenti Vento dello Stretto”, “Amici del Museo”, Fare Verde ONLUS e il network “ZDA-Zona d’Arte Zona Falcata”, insieme al Dott. Franz Riccobono e all’ Arch. Nino Principato, chiedono la rimozione dalla Sala Consiliare e la sostituzione delle riproduzioni “Allegoria della restituzione di Messina alla Spagna” e “Inaugurazione del Parlamento a Palermo nel 1671”

«Gravemente lesiva della dignità dei messinesi». “Vento dello Stretto”, l’Associazione “Amici del Museo”,Fare Verde ONLUS e il network “ZDA-Zona d’Arte Zona Falcata”, insieme al Dott. Franz Riccobono e all’ Arch. Nino Principato, riassumono così il significato della riproduzione del dipinto “Allegoria della restituzione di Messina alla Spagna”, in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Comunale di Messina, Emilia Barrile, e al presidente della VIII Commissione Consiliare “Cultura” del Comune di Messina,
Piero Adamo.
Il quadro, che da più di vent’anni si trova esposto su una parete della Sala del Consiglio Comunale di Palazzo Zanca e il cui originale si conserva al Museo del Prado di Madrid, fu dipinto nell’anno in cui si concluse la rivolta antispagnola, scoppiata a Messina tra il 1674 e il 1678. Il ritorno degli Spagnoli in città determinò tra l’altro la sottrazione di ben 1426 pergamene che documentavano la storia civile e i privilegi concessi alla città a partire dall’epoca normanna, che ancora oggi si trovano in Spagna.
Messina è allegoricamente raffigurata al centro del dipinto in sembianze di donna con in testa una corona a tre torri, antico emblema civico, e nuda perché spogliata di tutti i suoi privilegi, che invoca clemenza alla Spagna, anch’essa in sembianze femminili mentre rientra in possesso della corona e della città.
La Città ribelle, poi domata, venne dichiarata dalla Spagna “morta civilmente” ed ebbe soppresse tutte le sue Istituzioni civiche che l’avevano resa opulenta e famosa in tutta Europa: la Zecca, il Senato, l’Università, l’Ordine dei Cavalieri della Stella… ecc.
«E’ evidente che un’opera con tale significato non può e non deve trovare posto nella sala del Consiglio Comunale della Città», scrivono i rappresentanti dei movimenti e delle associazioni che, ribadendo la posizione studiosi della storia della città, propongono che la stampa venga rimossa e sostituita dalla grande tela “La Battaglia della Darsena”, dipinta da Letterio Subba a metà ottocento. L’opera, che rientra nella collezioni del Museo Regionale “M. Accascina” di Messina, è attualmente in deposito temporaneo in una sala del Teatro Vittorio Emanuele di Messina.
«Anche il pannello di fronte ad “Allegoria della restituzione di Messina alla Spagna”», si legge nella nota, «seppur non oltraggioso ed infamante come il primo, certamente non merita di campeggiare nella sala del Civico Consesso. Ed infatti, quest’ultimo quadro – una stampa anch’essa di scarsa qualità – raffigura la “Inaugurazione del Parlamento a Palermo nel 1671” di Filippo Giannetto, evento importante ma che certamente poco ha a che vedere con la storia di Messina. In questo caso, lo spazio reso libero dalla sua rimozione potrebbe essere arricchito con la riproduzione dei cinque stemmi araldici che nei secoli hanno rappresentato la città, o, attraverso un concorso di idee, con un’opera che rappresenti la bellezza della Falce e la grandezza e le potenzialità di Messina come Città di mare e portuale».
All'iniziativa plaude anche l'associazione La Sicilia ai siciliani: "Suggeriamo che l’“Allegoria della restituzione di Messina alla Spagna” potrebbe essere sostituita da una raffigurazione del Vespro o delle V giornate di Messina". Contrarietà, invece, per ciò che concerne l'altro quadro: "L’associazione che sosterrà fino alla fine questa battaglia a fianco di tutti coloro che la porteranno avanti si trova tuttavia sorpresa nel vedere coinvolta la rimozione del quadro che rappresenta l’ “Apertura del Parlamento siciliano a Palermo” del 1671. Riteniamo, infatti, che questo quadro faccia parte della storia della nostra città poiché Messina ebbe un ruolo fondamentale nella nascita e nella rappresentanza di quello che è il parlamento più antico del mondo".

28 commenti

  1. invece di pensare alle cose serie si perde tempo su queste sciocchezze che razza di dilettanti………………..

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  2. invece di pensare alle cose serie si perde tempo su queste sciocchezze che razza di dilettanti………………..

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  3. ahah messina città ridicola!! Allora per gli stessi motivi storici si demolisca completamente la Cittadella!!! Oppure i fabbricati fascisti e quant’altro possa– offendere– questi esimi studiosi senza titoli. L’unica cosa di cui si dovrebbero offendere è proprio della loro città, ultima in italia ,e dei politi che l’amministrano; coi i quali invece vanno a braccetto.

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  4. ahah messina città ridicola!! Allora per gli stessi motivi storici si demolisca completamente la Cittadella!!! Oppure i fabbricati fascisti e quant’altro possa– offendere– questi esimi studiosi senza titoli. L’unica cosa di cui si dovrebbero offendere è proprio della loro città, ultima in italia ,e dei politi che l’amministrano; coi i quali invece vanno a braccetto.

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  5. Se doveste decidere di rimuovere il quadro, tenete presente che sono disposto a prenderlo io ed a scambiarlo, se credete, con qualche mia opera che, certamente, non offenderà la sensibilità di alcuno.
    Vi potrei dare, ad esempio, un bel “viale del tramonto” (o forse no, perché potrebbe essere accostato a Messina ed ai suoi illustri storici…) oppure “primavera fiorita”.
    Che ne dite? Fatemi sapere. La sostituzione, sono disposto a farla a mie spese (nessuna somma da pagare dal comune!)

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  6. Se doveste decidere di rimuovere il quadro, tenete presente che sono disposto a prenderlo io ed a scambiarlo, se credete, con qualche mia opera che, certamente, non offenderà la sensibilità di alcuno.
    Vi potrei dare, ad esempio, un bel “viale del tramonto” (o forse no, perché potrebbe essere accostato a Messina ed ai suoi illustri storici…) oppure “primavera fiorita”.
    Che ne dite? Fatemi sapere. La sostituzione, sono disposto a farla a mie spese (nessuna somma da pagare dal comune!)

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  7. Quel quadro è azzeccato e deve stare nella sala del consiglio, perchè deve ricordare quello che è accaduto negli ultimi 30 anni grazie ai politici(raffigurati dalla donna che raffigurava la Spagna), e a maggior ragione dalla donna che rappresenta più che mai la città di oggi spogliata di tutto pure della propria dignità

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  8. Quel quadro è azzeccato e deve stare nella sala del consiglio, perchè deve ricordare quello che è accaduto negli ultimi 30 anni grazie ai politici(raffigurati dalla donna che raffigurava la Spagna), e a maggior ragione dalla donna che rappresenta più che mai la città di oggi spogliata di tutto pure della propria dignità

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  9. al ridicolo non c’è mai fine!! studiosi? ma de chèèèèèè.é ora di zappare le fave,non lo sapete fare? andate a studiare…………

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  11. Offensivo e’ che certa gente si sieda in quell’aula a fare a chi la spara piu’ grossa.

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  12. Offensivo e’ che certa gente si sieda in quell’aula a fare a chi la spara piu’ grossa.

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  13. Il quadro è attualissimo, una città spogliata anche oggi, ma questa volta non dagli Spagnoli, ma dall’inerzia e dall’incapacità di chi la vive e la governa.

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  15. Leggendo l’articolo sorge spontanea una domanda “ma questi signori negli ultimi 20 anni dov’erano?”. Forse sono entrati solo ieri, per la prima volta, nella sala consiliare o ci hanno messo 20 anni per partorire questa idea?

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  16. Leggendo l’articolo sorge spontanea una domanda “ma questi signori negli ultimi 20 anni dov’erano?”. Forse sono entrati solo ieri, per la prima volta, nella sala consiliare o ci hanno messo 20 anni per partorire questa idea?

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  17. E’ vero: quel quadro è un affronto! Ma sapete cosa rappresenta il dipinto di Subba con cui lo si vuole sostituire: una battaglia della Compagnia dei Verdi contro i mussulmani! Vi pare opportuno di questi tempi? Possibile che non ci siano altri dipinti più adatti?

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  18. E’ vero: quel quadro è un affronto! Ma sapete cosa rappresenta il dipinto di Subba con cui lo si vuole sostituire: una battaglia della Compagnia dei Verdi contro i mussulmani! Vi pare opportuno di questi tempi? Possibile che non ci siano altri dipinti più adatti?

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  19. come si vede che hanno a bacca o sciutto e un xxxxxx da fare

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  20. come si vede che hanno a bacca o sciutto e un xxxxxx da fare

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  21. I simboli hanno la loro importanza.
    E’ anche vero che quel quadro potrebbe benissimo restare dov’è a ricordare a chi si siede in quell’aula un momento triste per la Città, una specie di monito insomma.
    Ma forse è pretendere troppo…
    E comunque non è nemmeno l’originale, è solo una copiaccia, quindi una crosta che la levano o non la levano, chissenefrega.
    Ci sono problemi peggiori, e tanti !!

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  22. I simboli hanno la loro importanza.
    E’ anche vero che quel quadro potrebbe benissimo restare dov’è a ricordare a chi si siede in quell’aula un momento triste per la Città, una specie di monito insomma.
    Ma forse è pretendere troppo…
    E comunque non è nemmeno l’originale, è solo una copiaccia, quindi una crosta che la levano o non la levano, chissenefrega.
    Ci sono problemi peggiori, e tanti !!

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  23. “Quel quadro e’ un affronto”. In risposta a questa oltraggiosa ALLEGORICA visione di una Messina nuda e presa a calci in culo, pare che il Sindaco Accorinti stia pensando ad una incursione “terroristica” : coprire intanto le oscene tette ignude con una bella rassicurante maglietta NO PONTE e …per il culo, deliberare al più presto la realizzazione di una gonna free..free …free….TIBET

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  24. “Quel quadro e’ un affronto”. In risposta a questa oltraggiosa ALLEGORICA visione di una Messina nuda e presa a calci in culo, pare che il Sindaco Accorinti stia pensando ad una incursione “terroristica” : coprire intanto le oscene tette ignude con una bella rassicurante maglietta NO PONTE e …per il culo, deliberare al più presto la realizzazione di una gonna free..free …free….TIBET

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  25. Quanto siete provinciali. Cosa non farebbero persone xxxxxxx per avere un’ora di visibilità.
    Sicuramente sarà colpa del sindaco………………

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  26. Quanto siete provinciali. Cosa non farebbero persone xxxxxxx per avere un’ora di visibilità.
    Sicuramente sarà colpa del sindaco………………

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  27. La rivolta contro l’impero spagnolo è una delle pagine della nostra STORIA a dimostrazione della bellicosità dei nostri AVI, mentre la presa di posizione di RICCOBONO e PRINCIPATO è più impregnata dell’orgoglio ereditato sempre dei nostri AVI. I due intellettuali avrebbero posto la questione in modo diverso se quel quadro fosse l’originale in possesso del museo Prado (ad averlo), a quella allegoria pittorica avrebbero chiesto di affiancarne altre raffiguranti la bellicosità vincente dei nostri AVI. In questa vicenda è grave che nelle nostre scuole non si insegni ai giovani messinesi la grandissima STORIA della Urbs Messana, anche rispetto ad altre città siciliane, è la conoscenza del passato il seme per ricostruire il futuro.

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  28. La rivolta contro l’impero spagnolo è una delle pagine della nostra STORIA a dimostrazione della bellicosità dei nostri AVI, mentre la presa di posizione di RICCOBONO e PRINCIPATO è più impregnata dell’orgoglio ereditato sempre dei nostri AVI. I due intellettuali avrebbero posto la questione in modo diverso se quel quadro fosse l’originale in possesso del museo Prado (ad averlo), a quella allegoria pittorica avrebbero chiesto di affiancarne altre raffiguranti la bellicosità vincente dei nostri AVI. In questa vicenda è grave che nelle nostre scuole non si insegni ai giovani messinesi la grandissima STORIA della Urbs Messana, anche rispetto ad altre città siciliane, è la conoscenza del passato il seme per ricostruire il futuro.

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