"Aladino, Jameela e il genio della lampada" inaugura il Teatro Ragazzi

“Aladino, Jameela e il genio della lampada” inaugura il Teatro Ragazzi

“Aladino, Jameela e il genio della lampada” inaugura il Teatro Ragazzi

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lunedì 09 Dicembre 2013 - 16:07

La prima, domani, al palacultura. Due repliche, canti e balli dal vivo, in scena Centro Studi Artistici. Sul palco, con Cannavò, anche Jacopo Cavallaro, Nunzio Bonadonna, Francesca Bella, Giancarlo Ortolani, Renata Torre, Cristian Alosi, Diego Cannavò, Vincenzo Grancagnolo, Giuliana Camelia. Le coreografie sono di Rossella Madaudo e le scene e i costumi di Salvo Manciagli

“Vuoi sapere se uno spettacolo funziona? Fallo vedere ai bambini!”. E’ la prima risposta, la risposta più immediata. Per raccontare l’impegno di Centro Studi Artistici nel cartellone Teatro Ragazzi di Ascetur 2000, Carmelo R. Cannavò ha soprattutto parole di ‘inesauribile meraviglia’ per il suo pubblico preferito, giovani e giovanissimi spettatori. “Al contrario degli adulti, i bambini non hanno ancora imparato ad essere ipocriti; se non apprezzano lo spettacolo te ne accorgi subito per il chiacchiericcio che si crea in sala e i richiami all’ordine degli insegnanti”.

Sarà proprio il gruppo di Centro Studi Artistici, con Cannavò alla regia e in scena, ad inaugurare il cartellone di Teatro Ragazzi di Ascetur 2000 di Rino Miano, cartellone che si svolge in parallelo alla stagione “Teatro Insieme” giunta quest’anno all’edizione del decennale e prossima all’inaugurazione (domenica 22 dicembre con l’unica data siciliana di “Esse O Esse” con Biagio Izzo).

Lo spettacolo che da’ il via alle danze per il pubblico delle scuole – ed è proprio il caso di dirlo perché coreografie, canzoni dal vivo e musica sono gli “ingredienti speciali” della rappresentazione – è “Aladino, Jameela… e il Genio della lampada”. Appuntamento al PalaCultura Antonello di Messina martedì 10 dicembre con due repliche, alle ore 9.15 e alle ore 11,00.

Sul palco, con Cannavò, anche Jacopo Cavallaro, Nunzio Bonadonna, Francesca Bella, Giancarlo Ortolani, Renata Torre, Cristian Alosi, Diego Cannavò, Vincenzo Grancagnolo, Giuliana Camelia. Le coreografie sono di Rossella Madaudo e le scene e i costumi di Salvo Manciagli.

“La storia di Aladino – spiega Cannavò – è una storia speciale. Perché è una storia completa. Ci trovi l’amore, l’avventura, il mistero, la magia, l’ironia e una grande metafora: la fortuna è importante nella vita ma se non ti dai da fare non combinerai niente. Aladino non è un ragazzo forzuto o invincibile ma il suo coraggio, la sua lealtà, il suo ottimismo lo aiuteranno a raggiungere i suoi obiettivi”.

Carmelo R. Cannavò ha al suo attivo oltre 50 spettacoli teatrali, dalla farsa al dramma all’operetta, partecipazioni a fiction tv (“Il capo dei capi”, “L’onore e il rispetto 3”, “Come un delfino”) e a film per il grande schermo (“Baaria” di Giuseppe Tornatore, Terraferma” di Emanuele Crialese). E’ stato premiato nel 2000 a Messina come “migliore attore protagonista” nella rassegna teatrale “Nicolò Giordano” e nel 2005 dal Comune di Nicolosi come “attore emergente” in “Una vita per il teatro siciliano”. E’ direttore artistico delle associazioni Teatro Stabile Acireale e, appunto, Centro StudiArtistici che, dal 2004, va in scena nelle province di Catania, Messina, Siracusa e Caltanissetta con “spettacoli per famiglie”.

Il Centro Studi Artistici ha partecipato alla manifestazione “Domeniche da favola” organizzata dal Comune di Caltanissetta (con tre spettacoli su cinque nel 2010 e due su cinque nel 2011), nel 2011 ha calcato il palcoscenico del Teatro Vittorio Emanuele di Messina nella rassegna di “fiabe musicali” con tre spettacoli. Nel 2012 ha portato in scena una commedia musicale rivolta esclusivamente ad un pubblico adulto, la bella e poco conosciuta “A che servono gli uomini?”, testo di Iaia Fiastri e musiche di Giorgio Gaber, protagonista Rosa Miranda, brava e apprezzata cantante-attrice partenopea. “A che servono gli uomini?”, oltre che in tournee in Sicilia, è stata rappresentata anche al Teatro Pubblico Campano.

E nonostante tutta questa esperienza, i ricordi più pressanti di Cannavò tornano immancabilmente ai bambini. “Non posso dimenticare la soddisfazione della messinscena de ‘Il mago di Oz’, quando un giovanissimo spettatore, a fine dello spettacolo, ha chiesto a voce alta: ‘ma voi siete veri?’. Ecco, il nostro obiettivo è creare quella magia capace di coinvolgere e ‘costruire’ il pubblico di domani. I ragazzini che vengono a vederci oggi scoprono quel mondo di emozioni unico che è il teatro. E da adulti continueranno ad amarlo”.

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