“Il Giorno della Marmotta dell’Università”. La provocazione di “Eclettica”

“Il Giorno della Marmotta dell’Università”. La provocazione di “Eclettica”

Ma. Ip.

“Il Giorno della Marmotta dell’Università”. La provocazione di “Eclettica”

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lunedì 14 Ottobre 2013 - 07:46

Simbolo degli elementi di rottura col passato, da celebrarsi il 15 ottobre di ogni anno per mettere in evidenza il cambiamento. Linea più dura da parte dell’associazione Unidea, che ne ha per tutti. Chiede alle istituzioni universitarie un segnale forte e di incoraggiamento e bacchetta gli studenti stessi che, negli anni, hanno sopportato gli scandali senza protestare più di tanto

Parentopoli, concorsi truccati, ultimi posti nelle classifiche nazionali di valutazione. E via anche coi riflettori accesi da parte delle tv nazionali a scapito degli studenti, principali vittime di un sistema che colpisce i loro sacrifici e il valore del titolo di studio.

L’associazione “Università Eclettica” traccia un quadro sconfortante della situazione dell’ateneo peloritano, non mancando di ricordare anche le criticità strutturali: “Casa dello Studente chiusa; ed Ente Regionale per il Diritto allo Studio commissariato e senza rappresentanza studentesca insediata”.

Il Giorno della Marmotta dell’Università di Messina”, da celebrarsi il 15 ottobre di ogni anno, è una provocazione per rappresentare in futuro un’occasione per evidenziare gli elementi reali di cambiamento e di “rottura” di questa disastrosa cronicità.

“Università Eclettica” sta supportando le prime riforme che la nuova amministrazione rettorale ha avviato nell’ottica di una maggiore meritocrazia ed efficienza, e auspica che il prossimo 15 ottobre sia “il giorno nuovo” dell’Ateneo che gli studenti e la Città stanno aspettando.

Linea ancora più dura da parte dell’associazione Unidea. L’argomento è sempre lo stesso, quello che Unidea definisce “l’ennesima ombra di una lunga serie”, ma parla di “offese ai danni degli studenti, di un Ateneo in cui non conta la competenza, quanto l’avere qualcuno che sponsorizzi e pieghi le regole comuni alle questioni domestiche”.

L’associazione universitaria propone una serie di domande retoriche per citare diversi casi passati: “Quanti giovani hanno partecipato a quei concorsi e si sono trovati di fronte a circostanze lesive del proprio impegno? In quanti non si sono neanche presentati perché consci che il posto in questione era già stato assegnato da tempo? In quanti hanno dovuto preparare la valigia perché il nostro Ateneo non ha offerto loro l’opportunità di mettere a frutto le proprie competenze? Quante volte, a lezione, capita di trovarsi di fronte professori o assistenti immeritevoli di quella cattedra, di quel posto ottenuto a discapito di persone più validi?”.

Senza meritocrazia, dunque, diminuisce anche la qualità dell’offerta formativa. Unidea si rivolge direttamente alle istituzioni universitarie, chiedendo un segnale forte e di incoraggiamento: “Il nostro Ateneo deve impegnare tutte le proprie energie perché casi simili a quello recentemente denunciato non si verifichino mai più. E’ necessario un doppio impegno. Garantire la trasparenza, da un lato, rinnovare la fiducia, dall’altro, riaccendendo la speranza per migliaia di studenti mortificati da tanta corruzione, ormai scettici sulle stesse potenzialità della cultura. Solo così l’Università potrà risorgere”.

Il monito di Unidea è lanciato anche agli studenti stessi e ad altre associazioni, che “per anni, nonostante gli scandali, non hanno mai assunto una posizione forte”. In questo senso, una lunga considerazione finale riassunta in una domanda: “Dov'erano quando le indagini sui concorsi truccati puntavano sulla massima istituzione del nostro Ateneo che, contemporaneamente, chiedeva agli organi superiori di prorogarsi il mandato, senza, peraltro, fare prima chiarezza sulle vicende giudiziarie che riguardavano esso stesso e l’Università?”.

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