Mense scolastiche, le tariffe della discordia. Scelte contestate da più parti

Mense scolastiche, le tariffe della discordia. Scelte contestate da più parti

Mense scolastiche, le tariffe della discordia. Scelte contestate da più parti

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lunedì 25 Novembre 2013 - 13:22

Per la Cgil è inaccettabile far pagare le mense scolastiche alle famiglie in difficoltà e minacciare l’allontanamento dei bambini. Il consigliere Trischitta ironizza sulla questione dei migranti: "I genitori colorino di nero i visi dei loro figli, così avranno cibo, abbigliamento e ricariche telefoniche garantite". Per il sindacato delle famiglie, "si toglie ai poveri per dare ai ricchi"

La Cgil, il consigliere comunale Giuseppe Trischitta, il sindacato delle Famiglie. Sono i contestatori principali dell’amministrazione comunale in seguito alle decisioni relative all’avvio del servizio di mensa scolastica, che avrà un costo anche per i senzareddito.

E’ duro l’intervento della Cgil. "Far pagare alle famiglie economicamente disagiate il pasto della mensa scolastica: non erano queste le novità che ci aspettavamo dal Sindaco Accorinti. Sulla mensa scolastica, la giunta Accorinti manifesta tutta la propria inadeguatezza nella gestione della cosa pubblica e un inaccettabile disprezzo per le condizioni di difficoltà e le vere sofferenze delle famiglie messinesi. Il Sindaco Accorinti e l'Assessore Panarello, dopo le proteste della Cgil per la sospensione a tempo indeterminato della mensa scolastica, si erano impegnati a concordare con il sindacato le modalità di erogazione del servizio, le quote di compartecipazione al costo, le esenzioni per le famiglie disagiate. Ma hanno preferito fare da soli, con i risultati che leggiamo sui giornali e negli atti. Far pagare il pasto a bimbi il cui reddito famigliare Isee è al di sotto dei 2 mila euro dimostra astrazione dal contesto sociale nel quale si opera, una visione elitaria della società, noncuranza nei confronti di chi soffre, l'assenza di strumenti, cultura e sensibilità sufficienti a comprendere le condizioni di vera difficoltà economica. Una difficoltà economica determinata nella maggior parte dei casi da assenza di lavoro, marginalità sociale, abbandono. Condizione, queste, figlie di ingiustizia sociale e profonde disuguaglianze, condizioni contro le quali, troppo spesso – e questo rischia di essere uno di quei casi-, si combatte a chiacchiere, nei proclami dei discorsi pubblici e non nelle concrete azioni di governo. Inoltre se dovesse accadere effettivamente che i bambini le cui famiglie non potessero pagare gli 80 centesimi al giorno per figlio (addirittura in anticipo) dovessero essere lasciati digiuni o magari subire l'onta dell'allontanamento, saremmo di fronte ad un atteggiamento di matrice leghista. Di discriminazione, soprattutto verso i bambini più sfortunati ma comunque di violenza inaudita nei confronti dell'innocenza dell'infanzia, del diritto ad avere diritti e opportunità, all'uguaglianza, formale e sostanziale. Ma anche di mortificazione di quei genitori che non sono nelle condizioni di pagare il pasto ai figli ed ai quali si dice: "arrangiati". Esistono soluzioni, anche tecniche, per assicurare l'esenzione alle fasce più deboli. Soluzioni adottate da molti altri Comuni che si ritrovano nelle stesse identiche condizione del Comune di Messina. Il sindaco cambi questa decisione, se può. Altrimenti ne tragga le conseguenze”.

Non le manda a dire neanche il consigliere comunale Giuseppe Trischitta, che si dice “costretto ad intervenire per censurare l'atteggiamento disumano e discriminatorio che il Sindaco e la sua Giunta hanno adottato nel disporre, finalmente, l'avvio del servizio mensa. Infatti, i bambini poveri dovranno guardare i coetanei più fortunati mangiare, mentre loro, affamati, dovranno stare attenti ad avvicinarsi perché, altrimenti, saranno "fisicamente" allontanati. Nel contempo, il Sindaco dichiara di requisire villaggi turistici per una maggiore ospitalità degli immigrati, ai quali ogni giorno, rispetto ai tanti messinesi che muoiono di fame e non hanno alloggi, viene garantita – oltre alle ricariche telefoniche e l'assistenza sanitaria – la colazione, ed a pranzo ed a cena, primo, secondo, contorno, frutta e bevande. Il comportamento di questo Sindaco nei confronti dei bambini poveri messinesi è vergognoso, se si considera anche il diverso trattamento che ricevevano durante le giunte Genovese e Buzzanca. Incomprensibile è come si possa prevedere una quota di 80 centesimi a pasto per i bambini appartenenti a famiglie con reddito zero, e solo un aumento di soli 8 centesimi per le famiglie con un reddito superiore a 20mila euro. Invito i dirigenti scolastici, gli insegnanti ed il personale Ata, che pranzeranno senza pagare alcuna somma, a non allontanare i bambini poveri e cedergli il loro pasto. Ai genitori, che non avranno la possibilità di pagare, consiglio di colorare di nero i visi dei loro figli, così oltre all'accesso alla mensa, avranno abbigliamento, ricariche telefoniche, colazione, pranzo e cena garantite e se al Sindaco piacerà anche una stanza di albergo appositamente requisita. Al Sindaco, infine, ricordo che ha regalato 65mila euro all'anno al suo amico d'infanzia Le Donne”.

Per il sindacato delle famiglie, invece, dal governo nazionale agli enti locali, l’abitudine è una sola: tartassare le famiglie per finanziare le inefficienze della politica. “Purtroppo – scrive il sindacato – a tale nefasta dinamica non sembra sottrarsi nemmeno la giunta Accorinti, che sul tema invece aveva fatto ben sperare: la rimodulazione delle tariffe del servizio di mensa scolastica, in tal senso, è indicativa di una volontà di scaricare sulle famiglie l’incapacità a trovare soluzioni alternative al mero aumento delle tasse. La decisione di rimodulare le tariffe per l’accesso al servizio mensa dei bambini togliendo l’esenzione per le famiglie con fasce di reddito al di sotto dei 2mila euro e aumentando la tariffa di soli 8 centesimi le tariffe per le famiglie con reddito superiore ai 20mila euro è davvero paradossale, così come l’idea di far pagare prima il servizio ed escludere chi non paga. Provvedimento, quest’ultimo, che tanto ricorda quello adottato dal sindaco leghista di Vigevano, Andrea Sala, che escluse dalle mense 129 bambini e che tanto ci fece indignare. Insomma la famiglia ormai è considerata alla stregua di una mucca da mungere per sistemare i bilanci di enti amministrativi decotti, con il paradosso che, a differenza di Robin Hood che toglieva ai ricchi per dare ai poveri, a Messina si toglie ai poveri per dare ai ricchi”.

3 commenti

  1. venerdì la maestra di mio figlio mi comunica che, a seguito di circolare, entro oggi avrei dovuto pagare “improrogabilmente” in via anticipata 15 pasti al costo unitario di 4,41 Euro (totale di 66,15 euro compreso bollettino postale), per garantire il servizio a mio figlio.

    “improrogabilmente”, pur sentendomi preso in giro per un importo oggettivamente alto, sabato provvedo al pagamento e stamattina consegno il bollettino alla maestra.

    poco fa vado a prendere mio figlio e mi viene detto che su 28 alunni, solo per 4 il bollettino è stato “improrogabilmente” pagato.

    mi viene anche segnalato che da domani riprende l’autogestione… e che per la restituzione dei soldi “improrogabilmente” pagati dovrò attendere nuove comunicazioni.

    di chi è la responsabilità di questa approssimazione? è possibile che non ci sia la capacità di dare a fine novembre una informazione chiara e univoca?

    io sono allibito… vergogna.

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  2. pietro anzalone 25 Novembre 2013 14:19

    E’ il principio che’ errato al di la’ se saranno i bimbi di famiglie povere a correre il maggior rischio.

    Se non siamo in grado di proteggere i nostri figli, poveri o ricchi che siano, allora siamo al medio evo!

    Non si puo’ umiliare l’innocenza perche’ il genitore non ha anticipato le somme richieste sia nel caso in cui non ha potuto che in quello in cui non ha voluto.

    In questa vicenda penso che la giunta Accorinti non sia stata molto attenta. Ma e’ fondamentale che chiarisca la propria posizione per capire se si tratta di disguido burocratico o di errore degli elettori

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  3. luigi…mandali imporogabilmente affanciullo….

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