Il referendum in Veneto e Lombardia e lo Statuto siciliano come Lazzaro....

Il referendum in Veneto e Lombardia e lo Statuto siciliano come Lazzaro….

Rosaria Brancato

Il referendum in Veneto e Lombardia e lo Statuto siciliano come Lazzaro….

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domenica 05 Novembre 2017 - 06:53

Quel che Veneto e Lombardia hanno chiesto con il referendum di ottobre noi ce lo abbiamo già da 71 anni. Ma lo usiamo come carta straccia

Stavo leggendo gli esiti del referendum consultivo di Veneto e Lombardia quando su facebook mi è capitato di dare un’occhiata ad un post di una mia amica imprenditrice.

Gira il mondo per lavoro da anni, ha deciso di investire sull’azienda di famiglia, nonostante tutto, nonostante la Sicilia. Nel post ha pubblicato la foto del biglietto aereo Palermo-Milano, andata e ritorno alla cifra di 396 euro (manco a dirlo class economy non oso pensare la business). Da Milano, con quella cifra, attraversi l’Oceano. Voi direte ma che c’entra il referendum sull’autonomia di due Regioni del nord con i costi aerei della Sicilia? C’entra eccome, soprattutto alla vigilia di Natale quando migliaia di figli siciliani torneranno a casa per abbracciare le famiglie e quei pochi giorni di malinconia e baci costeranno un occhio della testa. Tempostretto due mesi fa ha pubblicato la lettera di un messinese che ha provato a prenotare a settembre il rientro per le feste di fine anno. Al di là delle cifre scandalose non riusciva neanche a trovare un posto nei giorni ritenuti “caldi”. Rientrerà se non ricordo male il 9 gennaio ed ha optato per la nave.

I veneti e i lombardi chiedono quella maggiore autonomia economica e fiscale che noi abbiamo per Statuto ma non abbiamo mai usato. Lo Statuto speciale è come Lazzaro, resuscita alla vigilia delle elezioni per tornare nella tomba appena le urne si chiudono.

Nell’era Crocetta l’unica cosa che è stata rispolverata dello Statuto è stata la meno influente, ovvero i Liberi Consorzi dei comuni al posto delle ex Province.

L’autonomia fiscale che Lombardia e Veneto chiedono noi ce l’abbiamo dal maggio del ’46, lo Statuto è persino antecedente alla Costituzione mentre le basi di quella continuità territoriale che in Sardegna è applicata da anni noi le abbiamo in quella Carta che ignoriamo. Trattiamo lo Statuto come un vecchietto che parla e nessuno lo ascolta più. Lo lasciamo nella sedia a dondolo a ricordare i vecchi tempi.

Veneti e Lombardi chiedono di incassare quote rilevanti delle tasse versate dalle imprese delle due Regioni. Chiedono maggiore autonomia impositiva, che equivale a maggiore ricchezza per la Regione ed a stipendi più congrui per i residenti.

Ebbene, gli articoli 36, 37 e 38 dello Statuto riguardano tutto questo. L’art.36 ad esempio prevede che al “fabbisogno della Regione si provvede con i redditi patrimoniali della Regione e a mezzo dei tributi deliberati dalla Regione”. La Sicilia per ipotesi potrebbe applicare meno tasse e consentire così stipendi più consistenti. Per non parlare della questione accise che da 20 anni viene sbandierata come Babbo Natale ma ho smesso di crederci persino prima che al vecchietto con la barba e le renne. Art.37: le imprese industriali e commerciali che hanno sede centrale fuori dalla Regione ma che in Sicilia hanno stabilimenti e impianti viene determinata la quota di imposta che compete alla Regione. L’art. 38 infine fissa un contributo di solidarietà nazionale per le opere pubbliche. A proposito di tutela della continuità territoriale l’art. 22 attribuisce alla Regione il diritto di partecipare con un suo rappresentante nominato dal governo regionale alla formazione delle tariffe ferroviarie e alla istituzione e regolamentazione dei servizi nazionali di comunicazione e trasporti terrestri, marittimi e aerei che interessano la Sicilia (in pratica le basi di una reale continuità territoriale).

In sostanza, potremmo pagare meno tasse, resterebbero in Sicilia i tributi maturati nell’isola, per non parlare delle possibilità di legiferare su una serie di settori, ridurre dazi sulle importazioni dei macchinari per l’agricoltura. Di più, il presidente della Regione può partecipare con il rango di ministro alle riunioni del Consiglio dei Ministri qualora gli argomenti affrontati riguardino la Sicilia. In base all’art. 22 anche le tariffe non potrebbero essere fissate senza il nostro parere. Avevamo anche un Commissario dello Stato ed oggi non c’è più.

Quello che Veneto e Lombardia chiedono oggi noi ce l’abbiamo da 71 anni. Siamo seduti sulla nostra ricchezza ma ce ne infischiamo.

Noi non abbiamo bisogno di alcun referendum. In Sardegna la continuità territoriale con tariffe per i residenti è realtà e quando l’Unione Europea prova ad alzare la bandierina dello stop è la Regione stessa a difendere il territorio. Per la Sicilia la continuità territoriale viene fatta valere solo per Lampedusa, Pantelleria. Perché noi siamo carne da macello. Lo siamo sempre stata. Certo, ci sono le compagnie law cost e negli anni scorsi abbiamo avuto storie di clamorosi proclami e altrettanto clamorosi fallimenti. Ma la continuità territoriale non è affidata al privato di turno, è in mano allo Stato. Lo stesso che attraverso le ferrovie, dovrebbe agevolarci. Invece taglia treni notte in continuazione, rende un’impresa titanica al viaggiatore utilizzare i treni da Villa per Roma e ritorno. Lo Stato fa apparire le corse Bluferries ogni volta come una graziosa elargizione piuttosto che un diritto.

E’ lo Stato che ha ridotto allo stremo, con il prelievo forzoso, le nostre ex Province (intascando i proventi del bollo auto nell’isola). Infine, non mi stancherò di ripeterlo, c’è quell’accordo scellerato firmato nel 2015 tra Regione e governo nazionale che per un piatto di lenticchie ci fa rinunciare alle somme per tutti i contenziosi che potremo vincere (compresi anche quelli che stiamo vincendo).

E quando con un tratto di penna hanno cancellato i soldi per il Ponte, sono stati dirottati al nord lasciandoci con un palmo di naso per quelle che erano le cosiddette opere compensative e che a noi servono come il pane.

Ma tanto mentre scrivo Lazzaro sta già per rientrare nella tomba dove resterà per i prossimi 5 anni.

Rosaria Brancato

10 commenti

  1. Tutto giusto quello che dice la brava Rosaria Brancato ma, personalmente, nutro grande fiducia nell’operato di Musumeci. Da amministratore ha, in passato, portato la provincia di Catania ai vertici nazionali (e questa è storia!) e sono convinto che riuscirà ad ottenere i medesimi risultati alla Regione. In lui ho fiducia. Per quanto riguarda i candidati, stendo un velo pietoso ma, lo sappiamo, è il Governatore che conta, tutto il resto è contorno. E la dimostrazione di quanto non conti il consiglio regionale l’abbiamo vista nei 5 anni di crocetta: ha fatto danni inimmaginabili e, nonostante tutto, ha portato a termine i mandato. Dei consiglieri ne conosco qualcuno ma voterò per uno che mi ispira fiducia ma che non conosco: Croce

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  2. Mi piace quando scrive gli articoli Rosaria Brancato , pane al pane vino al vino.
    Grazie a questo nobile giornale che ci fate scrivere liberi commenti .

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  3. Donna Sarina, così pure tu getti la spugna? Allora, non abbiamo alcuna speranza?

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  4. No, oggi dobbiamo provarci davvero: a parte gli impresentabili, che come tali non dovrebbero ricevere alcun voto (mah…), mi sembra che tanto Musumeci, quanto Micari, siano persone serie. Io voterò , come le due volte precedenti, per il primo, ma spero che i Siciliani vadano in massa ai seggi,che dimostrino di voler uscire dal loro torpore.Io ci credo ancora che si possa, anzi, si debba cambiare.

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  5. Gentile giornalista Brancato Rosaria , vivo al nord da 30 anni, se posso permettermi le consiglio di dare un’occhiata a quello che scrivono sui meridionali gli indipendentisti veneti , come questo https://www.facebook.com/lucioantonio.fanton?pnref=lhc.friends . Poi 1) consideri che molti meridionali vanno al nord per cercare lavoro ; 2) consideri che se si fosse fatto il referendum per l’indipendenza nel Veneto sarebbe finita come in Cataluña ; 3) veda Lei se è il caso ,dopo queste mie brevi considerazioni ( con 750 caratteri a disposizione non si può fare molto ) riscrivere l’articolo o farne un’altro . Spero tutti capiscano che per motivi di lavoro e non solo,quello che succede in nord Italia ci riguarda e parecchio

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  6. D’ A C C O R D I S S I M O CON LA DOTT.SSA BRANCATO, MAI UN ARTICOLO RIGUARDANTE LA REGIONE SICILIANA E’ STATO STILATO CON CAPACITA’ E CHIAREZZA COME QUESTO ARTICOLO. A MILANO HO VOTATO SI CERTO DI SCEGLIERE IL GIUSTO, SPERO VOI DOMANI CERCANDO DI DIFENDERE CON FERMEZZA DI SICILIANI E ITALIANI LA VERA PATRIA CHE OGGI E’ TANTO, MA TANTO MINACCIATA.

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  7. D’ACCORDO CON FRANCO CALIRI.

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  8. LAVACI MANU IO VIVO A MILANO DAL 1982 E’ NESSUNO, DICO NESSUN MILANESE MI HA DETTO QUALCOSA DI OFFENSIVO CONTRO LA SICILIA E CONTRO IL SOTTOSCRITTO. CONTRO LA SICILIA C’E’ UNA MIA VICINA VETERO COMUNISTA ANCHE DI ETA’ ANAGRAFICA CHE PENSA CHE ANCORA IN SICILIA CI SONO I MAFIOSI CHE CAMMINANO CON LA LUPARA IN SPALLA IO LE HO SUGGERITO DI ANDARE DALLO PSICHIATRA E DI LEGGERE GIORNALI E INFORMARSI. E’ LA PURA VERITA’ IO VIVO AL 9 PIANO E’ QUESTA DEGNA RAPPRESENTANTE MILANESE DELLA SINISTRA AL PIANO 6. RIGUARDO ATTACCHI CONTRO I MERIDIONALI MI PARE CHE NON NE HO MAI SENTITI. BREVI MANU ASCOLTI LA CANZONE DI MODUGNO CANTANTA DA CELENTANO RAGAZZO DEL SUD E POI CAPIRA’ PERCHE’ C’E’ STATO UN TEMPO CONTRO NOI MERIDIONALI. ORA NON PIU’ VERAMENTE NO

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  9. BISOGNA RISPETTARE LE REGOLE GIUSTE 5 Novembre 2017 18:24

    Caro direttore hai raccontato una verità, che in parte è sconosciuta ai Siciliani.
    I politici appartenenti ai partiti che si presentano oggi per essere eletti sono da dividere fra quelli cui non conviene l’applicazione dello STATUTO (esclusa la parificazione ai Senatori della Repubblica per quel che riguarda lo stipendio), quelli che non avranno (questa volta) i voti per farlo applicare e quelli che forse non si rendono conto del grande “assist” che lo STATUTO della PIU’ ANTICA REGIONE A STATUTO SPECIALE (TG1) potrebbe loro dare per rendere la SICILIA un Paradiso sotto tutti i punti di vista. Lo slogan giusto è la “SICILIA AI SICILIANI” escludendo gran parte dei politici del passato e di oggi. E’ un sogno ma non è ancora proibito

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  10. bene , a chi non è d’accordo con il mio commento, gli faccio un bel regalo , gli comunico l’indirizzo del profilo pubblico di facebook del capo degli indipendentisti veneti , così potrà godere alla grande, sopratutto il sig. Giovannino , il patriota del nord . https://www.facebook.com/lucio.chiavegato

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