Corridoio1 Roma-Berlino: per l’Europa le notizie sulla realizzazione del Ponte «confuse e contraddittorie»

Corridoio1 Roma-Berlino: per l’Europa le notizie sulla realizzazione del Ponte «confuse e contraddittorie»

E.DEP.

Corridoio1 Roma-Berlino: per l’Europa le notizie sulla realizzazione del Ponte «confuse e contraddittorie»

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domenica 25 Settembre 2011 - 23:19

L’Europa continua a mostrare perplessità sul progetto di costruzione dell’attraversamento stabile dello Stretto, che rischia peraltro di essere escluso dalle Reti di Trasporto Transeuropeo. Ma dall’Italia “fa eco” il vice-ministro ai Trasporti Castelli: «Abbiamo investito centinaia di miliardi»

La realizzazione del Ponte sullo Stretto passa anche, o forse soprattutto, dal “Corridoio 1 Berlino-Palermo”, la lunga linea ferrata che partendo dal nord Europa, e per l’esattezza dalla città tedesca, dovrebbe attraversare tutto il Continente e arrivare sino al capoluogo siciliano. In questo “disegno” geografico, la grande infrastruttura stabile rappresenterebbe il punto centrale. Il condizionale, tuttavia, è diventato obbligatorio vista la recente “uscita” del nuovo commissario europeo ai Trasporti, che in nuova bozza, denominata “Bozza Kallas”, riguardante i progetti Ten-T, (Reti di Transporto Transeuropeo), prevede la sostituzione del Corridoio1 con un nuovo asse che partendo da Helsinki e arrivando a Bari, cancellerebbe di fatto la Sicilia, e quindi il Ponte, dai grandi collegamenti europei.
Una questione di primaria importanza, di cui si è discusso anche nel corso dell’ultimo confronto tenutosi a Roma tra la delegazione messinese e il commissario straordinario per le opere propedeutiche alla realizzazione del Ponte, Pietro Ciucci (vedi correlato). Nel caso in cui, infatti, l’ipotesi progettuale dovesse mancare, l’approvazione del progetto da parte del Cipe e il relativo stanziamento di risorse (pubbliche e private) verrebbero meno, mandando praticamente “in fumo” gli investimenti finora effettuati. E tuttavia, come emerso dall’incontro dello scorso 20 settembre, il consigliere del commissario europeo ai trasporti, Desiree Oen, ha affermato di aver ascoltato con grande attenzione i dati forniti dalla società Stretto di Messina: «Le notizie che riguardano la realizzazione del ponte – ha dichiarato in modo netto — sono confuse e contraddittorie. Un chiarimento sulla reale situazione delle procedure e’ molto importante. Perche’ incide sui dati che sono alla base della metodologia che e’ stata rigidamente seguita nella programmazione».
Per questo motivo, Herald Rujters, direttore delle reti trans europee e degli investimenti strategici, ha annotato con cura le notizie sullo stato di avanzamento del progetto del ponte, sui costi e sulle fonti di finanziamento, sui tempi di realizzazione e la prospettiva di apertura al traffico: quella stradale, almeno sulla base di quanto previsto nelle “carte” dovrebbe avvenire nel febbraio 2019, quella ferroviaria nel luglio dello stesso anno. Come si sa però, i problemi da affrontare sono ancora parecchi e non certo di facile soluzione per la Stretto di Messina, che nel dicembre scorso ha ottenuto da Eurolink, il Contraente generale incaricato della progettazione, la documentazione completa. La societa’, come noto, conta di finanziare l’opera con un 40 per cento a carico degli azionisti, reperendo il rimanente 60 per cento dal mercato finanziario. Il business plan elaborato tiene conto di un accordo gia’ stipulato con le Ferrovie, che si assicureranno il transito ferroviario pagando un canone di 100 milioni di euro l’anno. Il resto dei ricavi sara’ legato al flusso stradale, che si svolgera’ alle stesse tariffe del traghettamento. In questo momento il progetto, di terza generazione, rappresenta una attrattiva sia sul piano tecnico che finanziario. La Stretto di Messina è inoltre contatto con delegazioni cinesi, danesi, svedesi interessate a una analisi piu’ approfondita del progetto.
Alle recenti notizie giunte dall’Europa, fanno eco le affermazioni del vice-ministro alle Infrastrutture Castelli che nel commentare la presentazione del sesto rapporto sull’attuazione della Legge Obiettivo, realizzato in collaborazione con l’Autorita’ per la vigilanza sui contratti pubblici e il Cresme, presentato in commissione Ambiente della Camera, ha ribadito l’intenzione del governo di voler realizzare il Corridoio1: «Abbiamo investito decine di miliardi e sono partiti i primi espropri per il Ponte sullo Stretto di Messina».
Dello stesso avviso il presidente Ciucci che domani, salvo improvvisi cambi di programma, sarà a Messina per discutere con il sindaco Buzzanca e il presidente della Provincia quanto analizzato nel corso dell’incontro con i rappresentanti messinesi. Un appuntamento importante per giungere ad una mediazione per la firma dell’Accordo di programma quadro, anch’esso un punto essenziale per l’ok da parte del Cipe. (E.DEP.)

Un commento

  1. Solo a sentire nominare questo progetto mi vengono i brividi alla schiena; impresa faraonica ed epocale, non vi è dubbio, ma quale sconvolgimento porterà alle zone coinvolte, e forse anche all’equilibrio delle specie ittiche che popolano il mare dello stretto. E’ vero che dobbiamo metterci al passo dell’Europa, ma è forse questo l’unico modo per farlo? E poi, proprio ora che di priorità ce ne sarebbero a iosa e ben piu’ importanti? Sonia.

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