Favoreggiamento a "Cosa nostra", arrestato quarantatreenne

Favoreggiamento a “Cosa nostra”, arrestato quarantatreenne

Simona Arena

Favoreggiamento a “Cosa nostra”, arrestato quarantatreenne

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venerdì 10 Maggio 2013 - 08:02

Francesco Genovese, di 43 anni, è finito dietro le sbarre con l'accusa di aver favorito "cosa nostra". L'uomo, dipendente della Dusty dal 1 novembre 2011, pochi giorni dopo l'incendio di un autocompattatore ha fatto pervenire al titolare della ditta una richiesta estorsiva di 15mila euro

“Denunciare conviene”, lo ha spiegato in conferenza anche il questore Carmelo Gugliotta, sottolineando come immediata sia stata la risposta delle forze dell’ordine alla denuncia del titolare della Dusty. Proprio un suo impiegato Francesco Genovese, 43 anni, incensurato,è stato arrestato dagli agenti del commissariato di Polizia di Barcellona con l’accusa di favoreggiamento personale con l’aggravante di aver agevolato “cosa nostra” barcellonese.

Ad incastrare il dipendente che si occupava di coordinare i 55 impiegati che operano su Barcellona, è stato il coraggio del titolare della ditta che non ha esitato un attimo e ha subito denunciato tutto alla Polizia di Stato. Lo scorso 3 novembre un autocompattatore della Dusty è stato incendiato. Il mezzo è stato completamente distrutto. Un danno di oltre 100mila euro. Dopo pochi giorni dall’incendio, Genovese, assunto solo un anno prima, ha fatto pervenire ai dirigenti dell’azienda una esplicita richiesta estorsiva. Bastava pagare 15mila euro subito, e quindi effettuare dei pagamenti annui della stessa somma suddivisa in tre rate da 5mila euro.
Il titolare ha subito denunciato tutto alle forze dell’ordine. Le indagini coordinate dal sostituto procuratore della Dda Camillo Falvo hanno confermato la vicinanza del quarantatreenne con ambineti mafiosi barcellonesi. L’uomo da sempre lavora nel settore dello smaltimento rifiuti passando da una società ad un’altra fin dal 1999 (“Libertà e lavoro”, “Geseno”, “Multiecoplast” fino alla Dusty). Quando Genovese è stato chiamato a rispondere di quanto denunciato dal titolare della Dusty ha negato tutto. E ha continuato a farlo anche in conversazioni telefoniche con altre persone, sospettando di essere intercettato e minacciando di denunciare il suo datore di lavoro per calunnia. I fatti hanno dimostrato che il coinvolgimento di Francesco Genovese e su richiesta del sostituto Camillo Falvo il gip Salvatore Mastroeni ha disposto l’arresto del quarantatreenne accusato di favoreggiamento personale con l’aggravante di aver agevolato l’associazione mafiosa.

La Dusty proprio per aver denunciato tutto e aver collaborato ha ottenuto le agevolazioni previste per le vittime delle estorsioni.

2 commenti

  1. …quanlche volta il “dato per scontato” è mamma di ingiustizie…è da vedere e capire bene….

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  2. TEMPOSTRETTO: il giornalismo del volemose bene..

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