Continua senza sosta l’impegno dei volontari della cooperativa sociale onlus Trapper che da anni si battono per la tutela del Convento di S. Maria di Gesù Superiore a Ritiro. Stamani, il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone ha visitato il sito archeologico, probabile luogo di sepoltura di Antonello da Messina. Foto di Serena Capparelli
Si riaccendono i riflettori sul sito archeologico del Convento di S. Maria di Gesù Superiore a Ritiro, probabile luogo di sepoltura del Maestro Antonello da Messina. Stamani i volontari della cooperativa sociale onlus Trapper, tra cui l’ex presidente del Consiglio Comunale di Messina, Giuseppe Previti e l’amministratore Michele Salvo, hanno accolto, accompagnati dall’Architetto Nino Principato, il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone.
Il sopralluogo ha dato anche risalto alla recente scoperta di scritte e immagini varie riportate sulla campana della chiesa, tra le quali il simbolo dei frati francescani e il nome di Paolo Costantino, artista del seicento e restauratore della stessa campana.
Un plauso al lavoro svolto dai volontari che hanno donato una seconda vita al sito, liberandolo dalle erbacce e dal degrado con l’obiettivo di restituirlo alla città, arriva da Ardizzone. «Non essendo un tecnico», sostiene il Presidente dell’Ars, «non posso inserirmi nel dibattito sull’effettivo luogo di sepoltura di Antonello ma da siciliano mi piace pensare che sia qui. Eminenti studiosi della nostra città corroborano questa ipotesi».
«Una cosa è certa», continua Ardizzone, «il sito appartiene alla parrocchia di Ritiro. Una volta stabilito questo, il passo successivo è quello di reperire risorse e finanziamenti attraverso la Soprintendenza ai Beni Culturali e, quindi, la Regione, per rendere il sito fruibile alla città».
D’altra parte, il sito, la cui connotazione identitaria e culturale travalica i confini cittadini, ha i titoli per essere riconosciuto come asset strategico della città dal punto di vista turistico.
«Per quanto riguarda il proseguo degli scavi archeologici», aggiunge Ardizzone, «ci affidiamo ai tecnici. Intanto, apprendo che esistono già dei progetti per rendere accessibile il sito parallelamente allo svolgimento dei lavori».
Nel corso della visita, l’Architetto Principato nell’argomentare a sostegno della tesi che rintraccia nel Convento di S. Maria di Gesù Superiore, l’ultima dimora delle spoglie di Antonello da Messina, ha sorpreso tutti raccogliendo un presunto frammento di osso che affiorava dal terreno, prova dell’incredibile importanza archeologica del luogo.
«La copertura del sito è sicuramente il prossimo passo da fare», spiega Previti che interviene sul progetto e sugli obiettivi sposati e portati avanti dalla cooperativa Trapper e dai suoi energici volontari. «C’è già un accordo con l’Autorità Portuale che donerà le capriate. Occorre trovare le risorse per trasferirle sul sito con l’assenso della Soprintendenza (ente competente a continuare il lavori sull’area)».
Il primo obiettivo della cooperativa, assicura Previti, resta dunque la messa in sicurezza interna ed esterna del sito, anche «per metterlo al riparo da atti vandalici e furti». D’altro canto, sono evidenti le tracce di pneumatici lasciate sulla terra bagnata dalla pioggia di questi ultimi giorni, a testimonianza di recenti ingressi illeciti di motocicli.
A seguire, il Presidente e i volontari, su invito della Dirigente scolastica Giovanna De Francesco si sono recati al laboratorio pittorico della vicina scuola Cesareo dedicato ad Antonello.
Gabriele Quattrocchi
Foto di Serena Capparelli
