A rischio i servizi sociali, Eller parla chiaro: "Se non si recuperano 5 milioni, tagli inevitabili"

A rischio i servizi sociali, Eller parla chiaro: “Se non si recuperano 5 milioni, tagli inevitabili”

Francesca Stornante

A rischio i servizi sociali, Eller parla chiaro: “Se non si recuperano 5 milioni, tagli inevitabili”

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giovedì 04 Agosto 2016 - 00:37

L'assessore Eller ha parlato senza peli sulla lingua di una situazione difficile ma ancora risolvibile. Ha spiegato perché mancano all'appello 5 milioni, ha messo sul piatto le ipotesi che si stanno vagliando per scongiurare questi tagli, ha puntato contro i dirigenti e i responsabili della macchina amministrativa. "Lacrime e sangue devono versarli chi lavora qua dentro".

O si trovano i soldi da un’altra parte o anche sui servizi sociali si abbatterà inevitabilmente la scure dei tagli. Non è stato così laconico e stringato l’assessore Luca Eller, ma alla fine il concetto che è venuto fuori dal suo lungo e duro intervento in commissione Servizi sociali è stato questo. Sul tavolo proprio il paventato rischio di tagli che investirebbero il già martoriato mondo dei servizi sociali con il bilancio di previsione 2016, le voci che in queste settimane si sono fatte sempre più pesanti, i timori dei lavoratori e dei sindacati, la paura di un dramma occupazionale e sociale. All’appello mancano 5 milioni di euro. Lo ha spiegato Eller, senza troppi giri di parole e senza peli sulla lingua. Ha spiegato anche che è possibile intervenire e non toccare i servizi sociali, anzi ha più volte ribadito a chiare lettere che nessuno, all’interno dell’amministrazione Accorinti, vorrebbe toccare i servizi sociali. Il quadro però è chiaro e fare finta che il problema non ci sia non risolve le cose. Piuttosto bisogna prendere atto di una situazione difficile e delle conseguenze che potrebbero derivarne per trovare soluzioni alternative. Ma con il contributo di tutti.

L’assessore è partito da un punto ormai chiaro e inequivocabile: «Il piano di riequilibrio è momentaneamente disequilibrato, la situazione di crisi è oggettivamente irreversibile ma soggettivamente reversibile. È una questione di volontà tecnica e politica. Il motivo per cui si parla di tagli alla spesa è una visione apparentemente corretta. Ma lo si fa in modo distorto perché bisogna prima di tutto tenere conto del fatto che quando un piano di riequilibrio non è in equilibrio, in un bilancio previsionale 2016-2018, che dev'essere coerentemente al piano, ci dev'essere un avanzo per reggere il Piano». Quel disequilibrio, evidentemente provocato dal mancato rispetto delle azioni che invece avrebbero dovuto sostenere il piano decennale senza pesare sui bilanci annuali, dev’essere colmato ed Eller lo ha spiegato all’aula con esempi e numeri alla mano.

«Se le entrate correnti sono 280 milioni per restare in equilibrio, in un Comune normale, basterebbe che la spesa si fermasse agli stessi 280 milioni. Però, come nel caso di Messina, se si trascina la restituzione della massa debitoria si dev'essere in grado di generare economie. Quindi, se le entrate sono 280 milioni e le spese sono sempre 280 milioni, ma si aggiungono altri 20 milioni che devono andare a coprire il piano, la spesa corrente deve necessariamente scendere».

Per questo l’assessore ha ribadito che il bilancio di previsione è tecnicamente pronto da un mese e mezzo, ma il problema è trovare questi 20 milioni. Come si fa? Eller ha spiegato come si è mosso in queste settimane: «Per abbassare la spesa prima si guarda a quella fissa, che però non si può toccare. Quindi si va alla spesa variabile e in astratto si valuta che la spesa del sociale è quella astrattamente più variabile. La spesa sociale non si tocca, è vero. Ma se non riesco a pagare i debiti che per legge vengono prima evidentemente sarò costretto a toccare la spesa secondaria alla priorità. Può non piacere politicamente, ma è la legge. Si devono prima pagare i debiti. Se quei 5 milioni non si possono tagliare al sociale evidentemente bisogna tagliare altre spese e aumentare altre entrate, piaccia o non piaccia».

Un ragionamento che ha catalizzato l’attenzione dei consiglieri che hanno seguito parola per parola l’intervento dell’assessore al Bilancio. Eller ha illustrato anche le ipotesi al momento sul tavolo per recuperare questi 5 milioni e lasciare intatto il capitolo di spesa del sociale: «Stiamo valutando di spostare 3,2 milioni dell’accertamento straordinario dei residui dal previsionale al piano di riequilibrio per alleggerire il bilancio. Altri 600 mila euro si possono recuperare riducendo di forza alcune spese che potrebbero essere abbassate da anni. Gli ultimi 1,2 milioni possono arrivare da un aumento delle entrate. La luna di miele è finita. Dall'analisi del bilancio e della generazione delle spese emerge la possibilità di intervenire, chi non ci sta si può accomodare. il tempo è finito, ci si rivolga a tutte le magistrature se non si è d'accordo. Bisogna attivare nuovi processi di lavoro, c'è una responsabilità collegiale, una filiera produttiva in cui ognuno deve avere un comportamento sincronizzato come in una corsa a staffetta».

Eller ha poi puntato dritto ai dirigenti, non risparmiando toni duri nei confronti di chi ha in mano i fili della macchina amministrativa: «Non accetto di prendere atto delle comunicazioni che ci vengono fatte dai dirigenti. Il bilancio lo delibera la giunta che dà degli obiettivi, se per un dirigente è impossibile rispettarli me lo dimostri, altrimenti si fa così. Se non rispetti gli obiettivi tracciati ti taglio lo stipendio e ti assumi la responsabilità sociale. Se tu dirigente non sei più all'altezza non è sei dirigente a vita. Non è il bilancio lacrime e sangue dei cittadini, lacrime e sangue devono versarle le persone che lavorano qua dentro. Pretendo che in questo Comune si inserisca la meritocrazia, non solo primalità ma sanzioni. Bisogna far funzionare meglio le cose e si può fare. Spero che tutti insieme riusciamo ad assumerci questo grande carico e portarlo avanti».

L’assessore ha poi dato la sua visione del settore dei servizi sociali evidenziando che non dev’essere uno stipendificio, ma una macchina in grado di garantire qualità e quantità dei servizi resi. «Si faranno delle gare, si rivedranno i servizi, si darà un budget e dentro quello si dovranno rimodulare i servizi. In chiave futura si punterà anche a nuovi finanziamenti per avere un minor carico sul bilancio del comune e l’aumento della quantità e qualità dei servizi. Se verrà fatto anche questo da parte dell'assessorato sociale si raggiungerà un nuovo equilibrio. Questa è la mia ferma volontà tecnico istituzionale».

Parole pesanti come macigni, parole che hanno fotografato una situazione difficilissima, un quadro chiarissimo che i consiglieri hanno apprezzato, manifestando all’assessore assoluta vicinanza in quelle che saranno le linee da adottare per scongiurare a tutti i costi le conseguenze di una condizione finanziaria così complicata. Eller, per quanto assolutamente realista, resta fiducioso e si dichiara totalmente proiettato in avanti perché ritiene inutile continuare a giudicare il passato, cercare colpe e responsabilità: «Non posso stare a ricordare tutti i giorni i debiti che mi hanno lasciato quello che c'erano prima, non sto a cercare giustificazioni a ciò che non riesco a fare, voglio concentrarmi per trovare il modo di superare questo stato». Affermazione che ha strappato l’applauso dei consiglieri comunali poiché inevitabilmente il pensiero è corso al sindaco, a quel ritornello che Accorinti ripete spesso guardando alla situazione ereditata a Palazzo Zanca. E a chi gli ha chiesto se il suo pensiero e la sua azione fossero specchio reale dell’intera giunta Accorinti, l’assessore ha chiarito di parlare a nome delle deleghe che gli sono state assegnate e con il sostegno di tutta la giunta, non negando ovviamente diversità di visioni, approcci e culture che però arricchiscono il lavoro.

A questo punto non resta che attendere responso dal lavoro che l’assessore porterà avanti in queste settimane. Intanto è scaduto l’ultimatum che il commissario ad acta Antonino Garofalo aveva dato per la presentazione del consuntivo 2015. Per chiudere il bilancio mancava il parere dei Revisori dei conti sulla delibera di accertamento ordinario dei residui attivi e passivi, fondamentale per chiudere il conto economico. I revisori si sono espressi ieri, dando parere favorevole, dunque adesso la situazione si dovrebbe sbloccare nel giro di pochi giorni. La strada però resta tutta in salita. E le previsioni sono tutt’altro che serene.

Francesca Stornante

2 commenti

  1. MessineseAttenta 4 Agosto 2016 11:45

    Mariedit, cosa dice il sig. SIOPE?

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  2. MessineseAttenta 4 Agosto 2016 11:45

    Mariedit, cosa dice il sig. SIOPE?

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