Santoro: "Mai più costruzioni sui torrenti”

Santoro: “Mai più costruzioni sui torrenti”

Marco Ipsale

Santoro: “Mai più costruzioni sui torrenti”

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giovedì 15 Marzo 2018 - 10:21

Lascia l'incarico di dirigente dell'ufficio tecnico regionale per assumere quello di direttore generale del Consorzio Autostrade Siciliane

“Quando sono arrivato ho trovato un ufficio pieno di debiti e con decreti ingiuntivi da parte dei fornitori. C’erano 21 dirigenti che operavano con 21 modulistiche diverse, servivano regole certe. Le mie direttive consentiranno di operare per limitare il rischio sismico e idrogeologico”. Leonardo Santoro fa un bilancio del suo mandato da dirigente del Genio Civile, ruolo che abbandonerà la prossima settimana per ricoprire quello di direttore generale del Consorzio autostrade siciliane.

“Ho dato regole per la redazione dei progetti sia per l’edilizia privata sia per gli edifici strategici rilevanti come scuole, ospedali e ponti – prosegue -. Negli ultimi 40 anni non ci sono stati terremoti significativi e questo ha fatto scemare l’attenzione. Bisogna costruire in un certo modo ma bisogna guardare anche ai terreni a rischio liquefazione”.

La direttiva principale di Santoro riguarda l’obbligo delle fasce di inedificabilità assoluta a ridosso dei torrenti, da inserire in tutti i piani regolatori e i piani di lottizzazione: “Su questo non si tornerà mai più indietro, è il fattore più importante per la sicurezza del territorio”. E proprio sui torrenti c’è stata una lunga battaglia legale con l’amministrazione comunale. “Sia la Cassazione sia l’Agenzia regionale del Demanio hanno ribadito che la messa in sicurezza dei torrenti nei centri abitati spetta ai Comuni. Durante la mia gestione è cambiata la normativa. Ora le competenze sono dell’assessorato regionale al territorio e ambiente, il Genio Civile deve limitarsi a dare l’autorizzazione idraulica per le opere di attraversamento”.

Poi il bilancio delle opere. “In tre anni e mezzo – dice Santoro – abbiamo ricevuto dalla Regione meno di un milione ma siamo riusciti comunque a fare tanti piccoli interventi efficaci. Ad esempio gli aliscafi possono attraccare a Vulcano solo grazie a due bracci di emergenza da noi realizzati con una spesa di appena 50mila euro. Per proteggere dalle mareggiate la piazza di Torre Faro abbiamo fatto una scogliera ricoperta da ghiaia bianca, gradevole anche dal punto di vista urbanistico. Abbiamo dragato il porto di Sant’Agata Militello, che ora può di nuovo ospitare la flotte peschereccia”.

Ci sono poi i progetti già completati, trasmessi alla struttura commissariale per il rischio idrogeologico e pronti ad andare in gara d’appalto. Due sono inseriti nel Patto per il Sud: la messa in sicurezza del torrente Zappulla (800mila euro) e quella del torrente Mela (5 milioni e mezzo), interessato dall’alluvione dell’ottobre 2015. Altri dieci progetti, invece, saranno finanziati con fondi Pac: tra questi, i più rilevanti riguardano i torrenti Savoca, Pagliara, Botte, Muto e Patrì.

Altri progetti sono ancora in corso: la messa in sicurezza dei serbatoi dell’acquedotto di Alcara Li Fusi, del versante in corrispondenza della piscina comunale di Castelmola, del versante colpito da incendi a San Marco d’Alunzio e della frana di Sant’Angelo di Brolo.

Al suo successore il compito di portarli avanti. Per Santoro, invece, che è anche commissario dell'Istituto Autonomo Case Popolari, il compito di risollevare un ente, il Cas, ancora una volta colpito da un terremoto giudiziario. Un ente che incassa diverse decine di milioni all'anno e che non riesce a mantenere in condizioni decenti le nostre autostrade.

Un commento

  1. braga claudio 15 Marzo 2018 13:44

    Santoro venga a San Michele che grazie al comune che ha condonato le case che prima erano di campagna ora sono “ville” in vendita per solo 500.000 euro e per raggiungerle bisogna attraversare il torrente, passando dai dei passaggi aperti abusivamente nel muro di contenimento, sperando che non succeda mai niente xké pure per i soccorsi sarebbe riscioso salvare le persone. Questa situazione è diventata insostenibile per gli abitanti della zona che pagano le tasse ma non hanno servizi visto che è pure rischioso andare e tornare a casa a piedi visto che non esistono marciapiedi.

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