Ricorso al Tar, i firmatari dell'appello a Calabrò si rivolgono ai consiglieri

Ricorso al Tar, i firmatari dell’appello a Calabrò si rivolgono ai consiglieri

Rosaria Brancato

Ricorso al Tar, i firmatari dell’appello a Calabrò si rivolgono ai consiglieri

Tag:

venerdì 11 Ottobre 2013 - 16:01

I firmatari dell'appello a Calabrò affinchè si dissoci dal ricorso al Tar la prossima settimana chiederanno un incontro ai consiglieri comunali. "Vogliamo che vengano valutati i costi, non solo economici, di questa operazione". Ed ai capigruppo Paolo David e Giuseppe Santalco replicano: "Il ballottaggio non è l'elezione del sindaco di riserva".

I firmatari dell’appello a Felice Calabrò affinché prenda le distanze dal ricorso al Tar, dopo la replica di Paolo David e Giuseppe Santalco, rilanciano e la prossima settimana chiederanno un incontro ai consiglieri comunali.
“Noi firmatari dell’appello- scrivono- riteniamo Felice Calabrò capace di riprendersi l’iniziativa politica se saprà rinunciare ad una speranza di successo politicamente cinica, perché confidando nella decisione di un magistrato disconosce il giudizio sovrano degli elettori, inappellabile in uno stato di diritto”.
Il gruppo di messinesi nei giorni scorsi ha avviato una raccolta di firme per sottoscrivere l’appello a Calabrò, invitandolo a prendere le distanze e rinunciare al ricorso al Tar, dissociandosi pubblicamente da quanti hanno deciso di rivolgersi alla giustizia amministrativa. “L’elezione di Accorinti- si legge nell’appello- non è stata l’effetto di errori di scrutatori e presidenti di seggio certamente impreparati, ma è conseguenza della volontà civica di liberarsi di un potere vorace e incapace”.
Alla lettera dei cittadini hanno replicato i capigruppo di Pd e Felice per Messina Paolo David e Giuseppe Santalco, ricordando che Calabrò deve comunque rispondere a quel 49,94% dei messinesi che lo ha votato al primo turno e “che ha creduto e ancora crede in lui come sindaco”.
A queste dichiarazioni arriva oggi la risposta dei firmatari che nei prossimi giorni si rivolgeranno direttamente ai consiglieri comunali ed ai partiti per capire quali siano i costi (non solo economici) che derivano da questa vicenda.
“ David e Santalco- si legge nella replica- considerano il secondo turno come un insipido effetto facilmente revocabile del primo. Il ballottaggio invece è un’elezione nuova e assoluta che non si limita ad eleggere un sindaco di riserva. In base all’art. 50 della Costituzione chiediamo al Consiglio comunale di valutare i costi derivanti da questa operazione in termini: di tempo (se mesi o anni), opportunità di ripresa perse, impossibilità per l’amministrazione comunale di programmare e assumere impegni per il timore di non poterne garantire l’adempimento”.
In realtà, quest’ultimo punto si presta ad una serie di obiezioni, prima fra tutte quella che un’amministrazione comunale non opera in base a quanto tempo sa di poter essere in carica, ma in base al programma per il quale è stata eletta. Se così non fosse darebbe segnali di debolezza e scarsa determinazione.
“Quest’appello- sottolineano i firmatari- è un’iniziativa di democrazia partecipativa con cui i cittadini rivendicano il diritto di chiamare i politici a rendere conto con argomenti razionali e motivazioni convincenti delle loro scelte. Una candidatura bocciata nelle urne non può ora affidarsi per prevalere ad un artificio da legulei, perché sarebbe uno snaturamento del concetto di rappresentanza politica”.
Rosaria Brancato

8 commenti

  1. li vorrei conoscere personalmente questi soggetti , come si permettono a chiedere una cosa del genere ?
    Calabrò è obbligato ad andare avanti per il rispetto di tutti coloro che in lui hanno riposto speranze e fiducia .
    Felice Calabrò non ci puoi e non ci devi tradire .

    0
    0
  2. Giuseppe Arrigo 11 Ottobre 2013 18:29

    ma in quanti hanno firmato si può sapere, se sono 100.000 allora se ne può anche discutere ma se sono pochi si dovrebbero anche vergognare di parlare

    0
    0
  3. Dopo che la sinistra ci ha portato al disastro più totale…non ci si può aspettare una presa di coscienza…figurati quanto interessa a Calabrò far spendere ancora soldi ad un comune al collasso. La sedia è più importante!!ma del resto da chi..sicuro di vincere al ballottaggio…aveva espressamente detto che per il bene della città non avrebbe fatto ricorso…cosa ci si può aspettare.

    0
    0
  4. Io direi così:
    Dopo che la politica di questi ultimi decenni ci ha portato al disastro più totale…

    E consiglierei a Calabrò di scrollarsi l’eredità che porta addosso, provare ad andare avanti senza padrini (già pronti per il salto nel PdL), riscattarsi davanti alla città con la serietà e la collaborazione e poi, senza più la necessità di avere alle spalle padrini oppure un PD litigioso (se non altro), provare ad andare avanti come persona.

    0
    0
  5. Ma dietro Felice Calabrò c’è…….Felice Calabrò?
    Vedi il congresso P.D. di ieri………………..
    Ritorna – Ritorna – Ritorna non và in Forza Italia!

    0
    0
  6. bernardo santilli 12 Ottobre 2013 15:49

    vorrei tanto sapere quanti e chi sono questi signori che hanno firmato questa petizione,nel frattempo ” a cuccativi di pedi”.

    0
    0
  7. Demetrio Mazzeo 13 Ottobre 2013 23:52

    La kasta non si puo’ combattere lealmente.
    Vivo all’estero perche’ stanco di subire l’ingiustizia Italiana, ed e’ qui, nel Far East, che chiedero’ asilo politico per persecuzione giudiziaria.
    Che giustizia ci potra’ mai essere in Italia quando personaggi pluri-inquisiti detengono ancora il potere politico?
    Come si puo’ parlare di giustizia, legalita’,moralita’,politica quando un’ex Commissario, alto Magistrato, viene nominato tale da un inquisito per mafia!!
    Il Vostro sindaco, Renato Accorinti, non e’ diverso dai suoi predecessori.
    E’ solamente ben accudito e consigliato da chi ha il potere giudiziario.
    Competenza meno che sufficiente, potere enorme.
    Preferisco il freddo Siberiano che il calore fognante che emana la mia ex bellissima citta’.

    0
    0
  8. Demetrio Mazzeo 14 Ottobre 2013 00:12

    A cosa serve il ricorso a TAR quando la Magistratura ha avallato la nomina del “loro” candidato a Sindaco di Messina?
    In una citta’ dove il potere del Bancomat vince sempre,cosa ci si puo’ aspettare?
    Salire sul Pilone,arrampicarsi sul cancello di ingresso al Comune,pulire un’aiuola e farsi fotografare,ha portato al potere della citta’ una Persona priva di esperienza e, come tanti altri, anche lui contribuira’ alla distruzione della citta’.
    In un Paese dove “comanda” la magistratura, dove non esiste un Governo,un Parlamento ma, al contrario, vige la forza dei Comunisti stile anni 50′, dove non c’e’ democrazia non si puo’ vivere da Persone libere.
    Se non sei “amico” dei Magistrati, se non sei Komunista non vai da nessuna parte, ed allora e’ meglio l’esilio volontario.
    Per questo ho deciso di vivere nel Far East, ai confini del mondo e della Siberia.

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007