Riorganizzazione uffici della Provincia, i sindacati: «Presenteremo appello»

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domenica 29 Luglio 2012 - 08:41

I segretari generali delle funzioni pubbliche di CGIL, CISL e UIL annunciano che chiederanno l’intervento delle proprie strutture nazionali per evitare che una singola decisione di un Tribunale non possa inficiare l’intero sistema delle relazioni sindacali sul territorio

Riorganizzazione uffici della Provincia: il braccio di ferro tra il presidente dell’ente Nanni Ricevuto ed i sindacati va avanti. I segretari generali delle funzioni pubbliche di CGIL, CISL e UIL a seguito della decisione del Giudice del Lavoro, dott.ssa Di Bella, di rigettare il ricorso, ex art.28L.300/1970, per comportamento antisindacale per l’approvazione della deliberazione GP 104/2012 e 105/2012, sulla rimodulazione della struttura organizzativa, continuano a ritenere che sono state lese le prerogative sindacali e presenteranno appello avverso l’ordinanza del Giudice del Lavoro di Messina del 25.7.2012.

Secondo le tre sigle sindacali «la Provincia Regionale ha violatol’art.6 del Decreto Leg.vo 165/2001 nella parte che prevede che: Nelle amministrazioni pubbliche l'organizzazione e la disciplina degli uffici, nonché la consistenza e la variazione delle dotazioni organiche sono determinate in funzione delle finalità indicate all'articolo 1, comma 1, previa verifica degli effettivi fabbisogni e previa consultazione delle organizzazioni sindacali».

«La nostra posizione paradossalmente – dichiarano Clara Crocè Calogero Emanuele e Giuseppe Calapai– è anche supportata dalla posizione dell’ARAN e dalla stesso Dipartimento della Funzione Pubblica allora diretto dall’ex Ministro Renato Brunetta ,i quali con circolari hanno chiarito che resta il vincolo della consultazione sindacale sugli atti che riguardano : organizzazione e disciplina degli uffici; la consistenza e la variazione delle dotazioni organiche; la programmazione dei fabbisogni . Al netto della mera disamina tecnica delle prerogative violate – continuano Crocè Emanuele e Calapai – appare grave che si possa ritenere che su atti di tale natura, assolutamente generali e chiaramente disciplinati dalla stessa normativa introdotta dal ministro Brunetta un‘Amministrazione possa decidere di fare a meno di un confronto con le organizzazioni sindacali e senza avere il minimo rispetto per le più elementari norme inerenti le relazioni sindacali. Di contro ci si limita a consultare informalmente sindacati autonomi e sindacalisti più vicini che oggi non godono di alcuna prerogativa sindacale a livello nazionale e che svolgono il ruolo para-politico delle Amministrazioni di turno a discapito dei lavoratori».

«L’Amministrazione Ricevuto persevera in tale comportamento – sostengono Crocè Emanuele e Calapai- palesato in tutti gli altri atti adottati o in corso di adozione in materia di personale (piano delle eccedenze, effetti della spending review), assegnazione della titolarità delle posizioni organizzative, attraverso i quali il Presidente Ricevuto ritiene di poter avviare una campagna elettorale sulle spalle dei lavoratori della Provincia». I tre segretari generali, alla luce di quanto sta avvenendo alla Provincia Regionale e delle refluenze della predetta ordinanza del Giudice del Lavoro di Messina sull’intero sistema delle relazioni sindacali, stanno valutando l’opportunità di chiedere l’intervento delle proprie strutture nazionali per evitare che una singola decisione di un Tribunale non possa inficiare l’intero sistema delle relazioni sindacali sul territorio.

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Un commento

  1. Il primo potere da smantellare, in Italia, è quello dei Sindacati…
    Purtroppo una volta facevano gli interessi dei Lavoratori (nel senso di persona che LAVORA). Adesso fanno gli interessi di chi ha un POSTO (ed il primo é il loro…)

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