Inchiesta "Appalti Fantasma", scattano i sequestri per 1 milione e 200 mila euro

Inchiesta “Appalti Fantasma”, scattano i sequestri per 1 milione e 200 mila euro

Veronica Crocitti

Inchiesta “Appalti Fantasma”, scattano i sequestri per 1 milione e 200 mila euro

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mercoledì 10 Settembre 2014 - 08:10

Dopo l’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare del 18 agosto u.s., i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Messina e i carabinieri del Comando Provinciale di Messina, su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Patti, hanno dato esecuzione al provvedimento di sequestro preventivo.

Scattano i sequestri preventivi per 1 milione e 200 mila euro nonché per 9 immobili nella maxi operazione “Appalti fantasma” che, lo scorso 18 agosto, ha portato all’arresto del ragioniere generale Carmelo Arasi, responsabile dell’area amministrativa del Comune di Brolo, dell’ex Sindaco Salvo Messina, e di Rossella Arasi, Santina Caranna, Antonella Campo, Giusy Di Leo e Costantino Maniaci. Quella stessa mattina, per Mario Messina, Carmelo Gentile e Francesca Mondello era invece scattato il divieto di dimora nel Comune di Brolo.

In particolare, nei confronti di Carmelo Arasi è stato disposto il sequestro di circa 714mila euro e 2 immobili; nei confronti della figlia Rossella Arasi sequestro per circa 50mila euro; ad Antonella Campo sigilli per 3 immobili fino alla concorrenza della somma di circa 44mila euro. A Santa Caranna sono stati sequestrati 3 immobili fino alla concorrenza della somma di circa 174mila euro, mentre a Giuseppina Di Leo è stato disposto il sequestro 1 immobile fino alla concorrenza della somma di circa 87mila euro.
Per Carmelo Gentile il provvedimento di sequestro riguarda disponibilità finanziarie per circa 2mila e 400 euro, per Salvatore Messina di circa 55mila euro, per Enza Rifici di circa 31mila euro e per Francesca Mondello di circa 22mila euro.

Una vera e propria bufera giudiziaria quella che, un mese fa, aveva scosso profondamente il comune di Brolo. Le indagini, scattate nei primi mesi del 2013, avevano fatto emergere un sistema marcio di passaggio di denaro pubblico dalla Cassa Depositi e Prestiti del Comune di Brolo direttamente nei conti correnti degli arrestati che adesso risultano accusati, a vario titolo, di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, peculato, falso ideologico e falso materiale commessi da pubblici ufficiali e per reati tributari.

Come emerse dall’inchiesta, tutto avveniva per mano di Carmelo Arasi e Costantino Maniaci, entrambi responsabili dell’area amministrativa comunale. Al centro della bufera caddero le opere del Palazzetto dello Sport, il miglioramento sismico per l’edificio della scuola elementare “Centro” di Brolo e le opere di urbanizzazione primaria in località Sitò, ossia opere pubbliche mai iniziate né realizzate.

Le indagini svolte dai militari dell’Arma e della Guardia di Finanza, coordinate dalla Procura della Repubblica di Patti, hanno infine consentito di quantificare i proventi illeciti che, a vario titolo, gli indagatisi sarebbero intascati. Un lavoro certosino che ha comportato l’analisi di tutti i movimenti in uscita dai conti del Comune di Brolo, a fronte dei mutui percepiti, e la verifica dell’esistenza del corrispondente ordine di pagamento con il relativo atto autorizzativo che avrebbe dovuto legittimare tali movimenti di denaro. Le attività investigative proseguono al fine di accertare ulteriori fatti e responsabilità.

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