Crisi Atm, per il Pd una società “in ginocchio” che conferma il fallimento dell’amministrazione Buzzanca

Crisi Atm, per il Pd una società “in ginocchio” che conferma il fallimento dell’amministrazione Buzzanca

Crisi Atm, per il Pd una società “in ginocchio” che conferma il fallimento dell’amministrazione Buzzanca

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mercoledì 02 Maggio 2012 - 06:52

Il segretario cittadino Giuseppe Grioli interviene sulla vicenda a seguito dell’incontro tra il i sindacati e il commissario Alligo che ha confermato l’assoluta criticità della situazione e si è detto pronto alle dimissioni

Stavolta il punto di non ritorno sembra essere stato toccato. Se non fosse altro perché ad affermalo è proprio il commissario dell’Azienda di Trasporto Pubblico, il dott. Alligo, nominato dal sindaco Buzzanca. Nell’ultimo incontro con i sindacati Alligo si è detto pronto alle dimissioni considerando quella dell’Atm una situazione senza più soluzione. Il commissario che al momento del suo insediamento aveva individuato dei margini di recupero, evidenzia invece come allo stato attuale non ci sia più alcuna concreta speranza di mettere un piede fuori dal baratro.

Immancabile e puntuale il commento del segretario cittadino del Pd, Giuseppe Grioli: “L’Atm è l’emblema del fallimento di questa amministrazione. Il sindaco, ne siamo certi, continuerà a buttarla in politica, scaricando le proprie responsabilità sulla Regione ma a nostro avviso basta ripercorrere gli ultimi quattro anni di commissariamenti, annunci, rassicurazioni per comprendere con chiarezza che il disastro è conseguenza immediata e diretta dell’incapacità di affrontare i problemi strutturali del sistema trasporti pubblici. Da agosto dell’anno scorso la Regione aveva lanciato un monito alla Giunta messinese chiedendo un piano industriale, la trasformazione dell’Azienda Speciale in S.p.a. ed il rilancio del servizio. Il Comune ha perso tempo, ha tentato solo di tenere fuori dal bilancio comunale la voragine dell’Azienda attraverso l’espediente della messa in liquidazione. Si è trattato della strada più comoda che però oggi fa emergere, con tutta la loro virulenza, problemi di complicatissima soluzione”.

Il Pd, che ricordiamo aver avanzato una propria proposta di delibera che prevedeva una messa in liquidazione per scissione (vedi correlato), chiede di sapere se e chi sta lavorando al piano industriale che secondo i tempi sarebbe dovuto essere pronto entri 90 giorni dall’approvazione del documento votato dal consiglio: “L’impressione che se ne ricava continua Grioli – è che dopo la messa in liquidazione l’amministrazione brilli per immobilismo. I pignoramenti sono conseguenza del timore ingenerato nei creditori- Sarebbe stato necessario perseguire la difficile ma necessaria strada dell’allineamento dei bilanci rispettivamente di ATM e Comune attraverso una ricognizione dei rapporti debito/credito tra proprietà e azienda trasporti. Tutte le nostre proposte sono state respinte dall’amministrazione ed oggi siamo all’epilogo. Il sindaco pare pronto a breve a dimettersi per perseguire le proprie ambizioni personali di carriera politica. Ci chiediamo a questo punto se sia in grado di dare risposte alla città e ai lavoratori”.

4 commenti

  1. Ma la smettete politici di dire sempre le stesse cose? Perché non cercate di collaborare insieme invece di sputarvi l’uno contro l’altro. Nel frattempo le solite due città si prendono quel poco che c’e rimasto…….

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  2. ok!!!tutti concordi nel dire che l’amministrazione buzzanca ha fallito….ma il PD MESSINESE?….anche lui non è stato da meno, questa volta col cavolo che vi voto..dopo anni di fedeltà…!…avete fatto un’opposizione ridicola! DELUSO

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  3. ATM:COLPEVOLI?
    Questa è la domanda che bisognerebbe porsi. Non vedo movimenti di cittadini indignati e stanchi che chiedono il conto azzerando i vecchi politici e votando solo chi non si è mai presentato al comune, alla regione ed a Roma. Quando Berta filava si assumevano tutti ( tutti ) i parcheggiatori delle ex cooperative ( quelli delle multe delle ztl ) di varia umanità e senza concorso pubblico. Poi il Corriere della Sera ha snocciolato i dati che hanno fanno impallidire tutta Italia. Una azienda che ha un contenzioso esterno ed interno ( personale contro azienda) che travalica il 50%. Gli esperti ed i presidenti sono stati nominati dai politici di turno ( destra e sinistra). Ci voleva coraggio e non illudere per posti di lavoro inventati da logiche a scaribarile . Se fosse stata azienda privata era già fallita da tempo..

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  4. Mai commento fu così eloquente..se un cavallo si azzopa di solito lo si giustizia
    e se ci si aggiunge che la stessa persona che ora fa casino fa parte del partito che nella precedente legislazione ha messo la ciliegina sulla torta a questa situazione è il colmo.

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