Cinque anni di peripezie per un chiosco, la storia di Alberto che fa causa al Comune

Cinque anni di peripezie per un chiosco, la storia di Alberto che fa causa al Comune

Cinque anni di peripezie per un chiosco, la storia di Alberto che fa causa al Comune

Tag:

sabato 11 Luglio 2015 - 22:09

Pubblichiamo la lettera di Alberto Smedile, un giovane messinese che nel 2009 avviò le pratiche per aprire un chiosco di gelati e ancora oggi non solo non è riuscito a realizzare il suo sogno, ma è in causa con il Comune e ha perso i risparmi che aveva messo da parte con sacrificio.

«Mi chiamo Alberto Smedile, sono nato a Messina, ho 30 anni. Provengo da una delle famiglie più antiche di Messina nella produzione e vendita di gelati e granite, sono la quarta generazione di gelatieri di questa famiglia che tramanda da decenni tutte le metodiche artigianali di lavorazione di gelati e granite, ovviamente solo con ingredienti naturali senza alcuna aggiunta di prodotti chimici o simili. Fin da ragazzino ho intrapreso questo lavoro e imparato tutte le varie tecniche che mi sono state lasciate in eredità dai miei antenati. Così, nel 2009, decisi di aprire un'attività imprenditoriale. Iniziai a valutare le possibili soluzioni e gli spazi disponibili nella mia città finche ne trovai qualcuno e decisi di proporlo ai vari enti competenti per il rilascio di tutte le autorizzazioni. Mi confrontai con loro, iniziarono le lunghissime attese dietro gli uffici, dipendenti-dirigenti assenti e dopo diversi ping pong mi dissero che le mie scelte potevano essere valutate positivamente in quanto volevo aprire un'attività in totale legalità».

Inizia così la lettera di un giovane messinese che nella sua città ha provato ad avviare un’attività per continuare una tradizione di famiglia, mettere a frutto conoscenze e segreti trasmessi da nonni e bisnonni, che ha provato a crearsi un lavoro per non dover essere uno dei tantissimi che fanno le valigie e vanno via. Ma sulla sua strada ha trovato una serie di ostacoli e i soliti muri di gomma della burocrazia che hanno trasformato un progetto di vita in un lungo incubo. Un’odissea che ha voluto raccontare in una lettera che è soprattutto uno sfogo e una richiesta di aiuto.

«Nel 2010 presi la licenza necessaria per intraprendere questa attività e in contemporanea sviluppai e presentai un progetto a tutti gli enti di competenza. La prima richiesta venne bocciata, ne feci un’altra per un nuovo spazio che però era stato assegnato ad una parrocchia e allora realizzai un altro progetto. Prima di trovare l’ennesimo no però chiesi a tutti gli enti di competenza se era possibile chiedere un'altra area libera dove aprire un chiosco di granite e gelati, ma non mi diedero alcuna indicazione su dove era possibile realizzarlo e allora mostrai le mie soluzioni. Inizialmente mi dissero che l’area che avevo scelto andava bene, poi arrivò il parere negativo della Soprintendenza. Proposi altre due aree e mi dissero che neanche in questo caso le mie richieste potevano essere accolte».

Il racconto delle peripezie affrontate da Alberto per riuscire a trovare un luogo in cui realizzare il chiosco continua con la decisione di rivolgersi ad un avvocato, anche perché nel frattempo erano già trascorsi quattro anni senza concludere nulla. Riuscì a far revocare uno dei pareri negativi incassati negli anni precedenti ma i risparmi che aveva messo da parte stavano per terminare senza alcuna certezza che i suoi progetti sarebbero andati a buon fine.

«Andai all'ufficio Patrimonio e occupazione suolo pubblico del Comune per tutte le richieste necessarie. File interminabili, impossibilità di parlare direttamente con il dirigente, mesi di code e ancora attese davanti gli uffici. E, finalmente, nel 2014 arrivò una risposta. Chiesero ulteriori dettagli del progetto a cui risposi puntualmente, e poco dopo mi dissero che non la mia richiesta non sarebbe stata accolta. Allora decisi di consultare nuovamente il mio legale di fiducia e un tecnico tecnico per capire se c’erano stati errori, mi dissero che era tutto in regola, anche secondo il regolamento Cosap vigente. Prima di intraprendere un’azione legale contro il Comune provai però a parlare di persona con il Dirigente, volevo dimostrare con carte alla mano tutta la regolarità della mia situazione».

Alberto racconta di aver risposto al rifiuto di un colloquio da parte del Dirigente entrando comunque nel suo ufficio e scatenando la sua ira. Sono volate parole forti, Alberto scrive di essere stato liquidato con un “non ho tempo da perdere con te”. Così, deluso e incredulo, decise di avviare un'azione legale che ancora non si è chiusa.

«Oggi mi ritrovo ad aver perso tutti i risparmi che faticosamente avevo messo da parte negli anni e ad aver perso tempo perché a distanza di più di 4 anni e non ho nulla in mano, nonostante tutta la mia buona volontà a fare qualcosa di positivo in una città piena di giovani senza lavoro e senza speranze per il futuro».

Alberto Smedile

20 commenti

  1. L’importante è avere chi vende con i camion in mezzo alla strada…. vedi viale Europa, fronte caserma Ainis (in quell’imbuto), fuori dal mercato rionale di giostra… illegalità, inciviltà… poi ci lamentiamo che ci sono ingorghi e le ambulanze arrivano in ritardo….. mah…
    Apri il chiosco in un’altra città…. mi sa che la nostra diventerà presto “fantasma”…

    0
    0
  2. L’importante è avere chi vende con i camion in mezzo alla strada…. vedi viale Europa, fronte caserma Ainis (in quell’imbuto), fuori dal mercato rionale di giostra… illegalità, inciviltà… poi ci lamentiamo che ci sono ingorghi e le ambulanze arrivano in ritardo….. mah…
    Apri il chiosco in un’altra città…. mi sa che la nostra diventerà presto “fantasma”…

    0
    0
  3. SIGNIFICA CHE NON HA SANTO PROTETTORE. NON VOGLIO ENTRARE NELLA SOSTANZA E NELL’OGGETTO PARLO DA ESTERNO. MESSINA PIANGE MISERIA DI POVERTA’ DISOCCUPAZIONE NEGOZI CHE CHIUDONO STRADE DESOLATE NON C’E’ PIU’ VOGLIA DI VIVERE E COMMERCIARE, SONO PAROLE DI MOLTI RESIDENTI HO CONTATTI, SE UN POVERO MESSINESE VUOLE INTRAPRENDERE UNA ATTIVITA’ VIENE TRATTATO IN QUESTO MODO MI VIENE DA RIDERE CHE IN PRIMA PAGINA OGGI DELL’UNITA’ (MA CHE SENZO HA RIMETTERE NELLE EDICOLE UN GIORNALE COME L’UNITA’? MAH!), HO VOSTO LEGGENDO I GIORNALI DEL TELEGIORNALE CANALE 5 LA FOTO DEL TIBETANO L’ITALIA RIPUDIA LA GUERRA. PERCHE’ NON AIUTI CHI VUOLE INTRAPRENDERE UNA ATTIVITA’, INVECE DI DIRE CRETINATE DA SCOLARETTI GUARDATI DALLE BOMBE CHE ARRIVERANNO SVEGLIATI

    0
    0
  4. SIGNIFICA CHE NON HA SANTO PROTETTORE. NON VOGLIO ENTRARE NELLA SOSTANZA E NELL’OGGETTO PARLO DA ESTERNO. MESSINA PIANGE MISERIA DI POVERTA’ DISOCCUPAZIONE NEGOZI CHE CHIUDONO STRADE DESOLATE NON C’E’ PIU’ VOGLIA DI VIVERE E COMMERCIARE, SONO PAROLE DI MOLTI RESIDENTI HO CONTATTI, SE UN POVERO MESSINESE VUOLE INTRAPRENDERE UNA ATTIVITA’ VIENE TRATTATO IN QUESTO MODO MI VIENE DA RIDERE CHE IN PRIMA PAGINA OGGI DELL’UNITA’ (MA CHE SENZO HA RIMETTERE NELLE EDICOLE UN GIORNALE COME L’UNITA’? MAH!), HO VOSTO LEGGENDO I GIORNALI DEL TELEGIORNALE CANALE 5 LA FOTO DEL TIBETANO L’ITALIA RIPUDIA LA GUERRA. PERCHE’ NON AIUTI CHI VUOLE INTRAPRENDERE UNA ATTIVITA’, INVECE DI DIRE CRETINATE DA SCOLARETTI GUARDATI DALLE BOMBE CHE ARRIVERANNO SVEGLIATI

    0
    0
  5. «Quando ti rendi conto che, per produrre, è necessario ottenere il consenso di coloro che non producono nulla; quando hai la prova che il denaro fluisce a coloro che non commerciano con merci, ma con favori; quando capisci che molti si arricchiscono con la corruzione e l’influenza, più che con il lavoro e le leggi non ci proteggono da loro, ma al contrario, essi sono protetti dalle leggi; quando ti rendi conto che la corruzione è ricompensata, e l’onestà diventa auto-sacrificio; allora puoi affermare, senza paura di sbagliarti, che la tua società è condannata». Ayn Rand. E comunque in spregio all’art. 41 Cost., per cui attività economica “libera” sarebbe da intendersi, in realtà, con “licenza”. E poi la colpa è della Merkel e dell’Euro.

    0
    0
  6. «Quando ti rendi conto che, per produrre, è necessario ottenere il consenso di coloro che non producono nulla; quando hai la prova che il denaro fluisce a coloro che non commerciano con merci, ma con favori; quando capisci che molti si arricchiscono con la corruzione e l’influenza, più che con il lavoro e le leggi non ci proteggono da loro, ma al contrario, essi sono protetti dalle leggi; quando ti rendi conto che la corruzione è ricompensata, e l’onestà diventa auto-sacrificio; allora puoi affermare, senza paura di sbagliarti, che la tua società è condannata». Ayn Rand. E comunque in spregio all’art. 41 Cost., per cui attività economica “libera” sarebbe da intendersi, in realtà, con “licenza”. E poi la colpa è della Merkel e dell’Euro.

    0
    0
  7. Il vero buddace non ama i chioschi con licenza regolare e che magari pagano le tasse, preferisce i camion granite. Il buuddace ha il gusto della libertà, vuole l’atmosfera della sosta abusiva. La mancanza di igiene e di scontrino è una cosa che non ha prezzo.

    0
    0
  8. Il vero buddace non ama i chioschi con licenza regolare e che magari pagano le tasse, preferisce i camion granite. Il buuddace ha il gusto della libertà, vuole l’atmosfera della sosta abusiva. La mancanza di igiene e di scontrino è una cosa che non ha prezzo.

    0
    0
  9. Purtroppo ci troviamo in una città dove se hai voglia di intraprendere un’attività allora stai commettendo un reato appena lo pensi! Ancora le amministrazioni e i loro impiegati non hanno capito che stanno li grazie a chi ha un’attività imprenditoriale e paga le tasse X mantenerli! È giunto il momento di dire basta tutti uniti contro chi con la parola burocrazia giustifica una mancanza di volontà ad espletare con coscienza ed umiltà il proprio ” DOVERE ” e non un favore come siamo abituati ormai a pensare in questa rognosa CITTÀ’! Si! Perché è proprio questo che che fa girare le carte! Non la legalità delle richieste, ma chi ha le solite CONOSCENZE! E allora ALBERTO, questo è il mio numero: 3383458525, chiamami, lo faremo assieme!

    0
    0
  10. Purtroppo ci troviamo in una città dove se hai voglia di intraprendere un’attività allora stai commettendo un reato appena lo pensi! Ancora le amministrazioni e i loro impiegati non hanno capito che stanno li grazie a chi ha un’attività imprenditoriale e paga le tasse X mantenerli! È giunto il momento di dire basta tutti uniti contro chi con la parola burocrazia giustifica una mancanza di volontà ad espletare con coscienza ed umiltà il proprio ” DOVERE ” e non un favore come siamo abituati ormai a pensare in questa rognosa CITTÀ’! Si! Perché è proprio questo che che fa girare le carte! Non la legalità delle richieste, ma chi ha le solite CONOSCENZE! E allora ALBERTO, questo è il mio numero: 3383458525, chiamami, lo faremo assieme!

    0
    0
  11. sergio indelicato 12 Luglio 2015 15:39

    In una città che si sta commercialmente desertificando , chi cerca ostinatamente e onestamente di aprire o difendere un’attività commerciale è osteggiato in qualsiasi modo. Posso testimoniare che in altre parti d’Italia la burocrazia è molto più collaborativa sino a casi come Milano e Roma dove , vagliate le autorizzazioni richieste ,le licenze vengono rilasciate, anche on-line , in una settimana

    0
    0
  12. sergio indelicato 12 Luglio 2015 15:39

    In una città che si sta commercialmente desertificando , chi cerca ostinatamente e onestamente di aprire o difendere un’attività commerciale è osteggiato in qualsiasi modo. Posso testimoniare che in altre parti d’Italia la burocrazia è molto più collaborativa sino a casi come Milano e Roma dove , vagliate le autorizzazioni richieste ,le licenze vengono rilasciate, anche on-line , in una settimana

    0
    0
  13. caro Alberto, tranquillo il tuo non è una caso isolato; è così quasi per tutti e in tutti i dipartimenti; fai come me non desistere mettili indifficoltà, in contraddizione con se stessi e scrivi al direttore

    0
    0
  14. caro Alberto, tranquillo il tuo non è una caso isolato; è così quasi per tutti e in tutti i dipartimenti; fai come me non desistere mettili indifficoltà, in contraddizione con se stessi e scrivi al direttore

    0
    0
  15. è sempre la stessa storia

    0
    0
  16. è sempre la stessa storia

    0
    0
  17. MessineseIncallito 12 Luglio 2015 20:01

    Le stesse persone che ti hanno osteggiato chiudono gli occhi davanti ai camion di frutta e verdura che Invadono la città…sono dei vigliacchi e sanno di esserlo perché sanno che la tua arma é un avvocato che al massimo farà pagare qualcosa al comune mentre quelli dei camion di frutta e verdura hanno altri metodi di persuasione.
    Se sei veramente un bravo artigiano, lascia sto cavolo di città senza speranza e investi al nord dove per 3€ ti danno un cono senza gusto e una mezza con panna e brioche sa nsonnunu

    0
    0
  18. MessineseIncallito 12 Luglio 2015 20:01

    Le stesse persone che ti hanno osteggiato chiudono gli occhi davanti ai camion di frutta e verdura che Invadono la città…sono dei vigliacchi e sanno di esserlo perché sanno che la tua arma é un avvocato che al massimo farà pagare qualcosa al comune mentre quelli dei camion di frutta e verdura hanno altri metodi di persuasione.
    Se sei veramente un bravo artigiano, lascia sto cavolo di città senza speranza e investi al nord dove per 3€ ti danno un cono senza gusto e una mezza con panna e brioche sa nsonnunu

    0
    0
  19. purtroppo non hai oliato bene le ruote!!!!!

    0
    0
  20. purtroppo non hai oliato bene le ruote!!!!!

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007