Acr Messina. Barberis: «via email, da Di Lullo&co, un 'Ni'». Mercoledì potrebbe essere presentata una nuova offerta per l'acquisto della società

Acr Messina. Barberis: «via email, da Di Lullo&co, un ‘Ni’». Mercoledì potrebbe essere presentata una nuova offerta per l’acquisto della società

Acr Messina. Barberis: «via email, da Di Lullo&co, un ‘Ni’». Mercoledì potrebbe essere presentata una nuova offerta per l’acquisto della società

mercoledì 29 Luglio 2009 - 10:19

La notizia è che un paio di imprenditori operanti nel terziario avrebbe manifestato, all'editore piemontese, interesse nell'appoggiare il passaggio di proprietà. Barberis risponde alle critiche nei suoi confronti

Diciamo sin da subito che la telenovela “Calcio a Messina” è lontana dal terminare o comunque dal presentare quel colpo di scena che è nell’aria ma stenta, qualora dovesse farlo, ad arrivare.

Stamattina, nei locali della Fiera, Pier Carlo Barberis (general manager della stessa e direttore generale di uno degli sponsor del Camaro) ha voluto fare chiarezza, durante un incontro non ufficiale, relativamente all’offerta di 400 mila euro presentata alla proprietà dell’Acr Messina s.r.l., per il rilevamento della stessa società, e alla successiva risposta arrivata dal trio Chierichella, Di Mascio, Di Lullo.

Innanzitutto Barberis vuol chiarire la “modalità” dell’offerta: «abbiamo deciso di proporre all’Acr 200 mila euro subito e due tranches da 100 mila euro non perché vogliamo “tenerci i soldi in tasca”, ma perché è un’operazione necessaria al fine di valutare lo stato economico della società da rilevare: se, per ipotesi, il capitale sociale non fosse interamente versato, sarebbe la società subentrante a doverlo reintegrare».

Altro punto cruciale è la risposta, via email (nella foto), che l’Acr ha dato a seguito dell’offerta di Barberis, che recita testualmente così: «La ringraziamo per la proposta fattaci, restando disponibili per altri tipi di collaborazione tra le nostre società, cordialmente la salutiamo», a firma di Marcella Chierichella.

Non è necessario un grande sforzo (o forse sì) per capire come queste poche righe dicano tutto e il contrario di tutto.

«E’ un “Nì”? E’ un “No”? Che tipo di collaborazione si richiede: economica, tecnica, amichevoli con il Camaro?» è la domanda che si pone Barberis.

L’unico indizio che possiamo ricavarne, anche alla luce delle precendenti dichiarazioni del gruppo, è che, alla società Acr, l’offerta datata 24 luglio sembra poco congrua.

Si aspetta l’eventualità di un imporobabile ripescaggio per far salire il valore della società?

Probabile, certo è che, mettendoci nei panni di Di Lullo&co. e conoscendo il tessuto imprenditoriale cittadino, è difficile che dalla città possano arrivare offerte molto più alte.

Una sorta di “prendere o lasciare” che ha preso in contropiede (finalmente un termine calcistico) la proprietà la quale ha fornito una risposta «interlocutoria», secondo Barberis.

Quella che forse è la vera notizia odierna è che, dopo l’offerta di Barberis, un altro paio (o poco più) di imprenditori messinesi operanti nel settore dei servizi ha mostrato interesse per l’operazione (interesse manifestato tramite la richiesta del Business Plan che, ricordiamo, prevederebbe un investimento di un milione e mezzo di euro per la promozione in seconda divisione): in settimana potrebbe accodarsi alla cordata, facendo crescere, impossibile al momento ipotizzare di quanto, l’offerta di acquisto per l’Acr Messina.

Barberis farà nei prossimi giorni un “giro di consultazioni” con gli imprenditori Immacolato Bonina e Pasquale De Domenico, dettisi già disponibili ad appoggiare l’editore piemontese ed, eventualmente registrare adesioni da parte degli altri imprenditori sopra citati: in questo caso il termine fissato per tirare le somme e programmare una controproposta è di mercoledì prossimo.

Non più tardi, ci permettiamo di aggiungere, perchè più i giorni passano, più l’eventuale nuova società si troverebbe il -peso- dei primi passi fatti dall’attuale proprietà, facendo scontrare le due rispettive programmazioni a breve e lungo termine.

L’ultimo appunto Pier Carlo Barberis lo fa a chi, tramite forum di discussione sul web, ha ipotizzato una volontà di pubblicizzare la Fiera di cui ricordiamo è general manager: «è chiaro che la Fiera non ha bisogno di pubblicità, essendo una istituzione radicata sul territorio e che prescinde da qualsiasi altro fattore, calcistico o meno. Sarebbe come pubblicizzare, per mezzo di altri canali, la Vara a Messina».

O la granita caffè panna e brioche, ha aggiunto qualcuno.

foto di Dino Sturiale

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