Ora si scarica a Motta Sant'Anastasia, firmato anche l'affidamento diretto a Messinambiente

Ora si scarica a Motta Sant’Anastasia, firmato anche l’affidamento diretto a Messinambiente

Francesca Stornante

Ora si scarica a Motta Sant’Anastasia, firmato anche l’affidamento diretto a Messinambiente

Tag:

martedì 01 Ottobre 2013 - 18:15

L'amministrazione ha chiuso l'accordo con la discarica della provincia di Catania, dopo la serrata di quella di Mazzarrà. Firmata anche l'ordinanza ex art 191 che affida direttamente a Messinambiente, dopo l'addio all'Ato3, il servizio di raccolta

La discarica di Mazzarrà Sant’Andrea ha chiuso i cancelli e Messina non ha potuto scaricare i rifiuti perché Tirrenoambiente ha detto stop reclamando il rispetto degli impegni che erano stati assunti in queste settimane. L’amministrazione non è rimasta con le mani in mano ed è subito corsa ai ripari riuscendo a trovare la soluzione nel pomeriggio grazie alla trasferta catanese dell’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua e del Commissario di Messinambiente Armando Di Maria. In questo giorno di cambiamenti, con la fine della gestione Ato e l’arrivo del Commissario regionale Ettore Ragusa, il Comune di Messina cambia anche discarica. Da adesso non si conferiranno più i rifiuti a Mazzarrà ma nel sito di Motta Sant’Anastasia, in provincia di Catania. L’esponente della giunta Accorinti è riuscito a chiudere l’accordo con la società Oikos che gestisce la discarica, novità dunque su più fronti.

Le differenze rispetto al contratto che c’era con Tirrenoambiente riguardano innanzitutto i costi. Sulla carta scaricare nel sito della provincia di Catania costerà circa il 15% in più, dovrebbero essere più o meno 10 o 12 euro in più a tonnellata, ma hanno spiegato sia Di Maria che Ialacqua che nel sito di Motta si effettua il trattamento dell’umido che farà risparmiare circa il 30% rispetto al peso totale dei rifiuti scaricati. Quindi se da un lato il costo è più dall’altro si dovrebbe riuscire a compensare la spesa. C’è un altro problema di non poco conto: il trasporto. Motta dista il doppio dei km rispetto a Mazzarrà, sono circa 240 i km che i mezzi dovranno percorrere ogni giorno. Anche su questo fronte però è fiducioso Di Maria che spiega che le spese di viaggio potranno essere in qualche modo compensate dal fatto che il tragitto si compie tutto in autostrada, a differenza di Mazzarrà, e che questo farà risparmiare sulla manutenzione dei mezzi. L’amministrazione è dunque ottimista anche se ha scoperto che esiste un debito di 400mila euro con la società di Motta che risale addirittura al 2001 e che l’amministrazione cercherà di saldare al più presto. Nel tardo pomeriggio l’Assessore regionale Marco Lupo ha firmato l’autorizzazione che dà il via libera a Messina di scaricare fuori dalla sua provincia fino al 31 dicembre.

Quasi contemporaneamente a Palazzo Zanca è stata anche firmata l’ordinanza ex art. 191 attraverso cui il Comune prende in mano la gestione rifiuti dopo l’addio alle Ato. Un provvedimento di carattere emergenziale che però era l’unica strada per garantire la prosecuzione del servizio, come spiegato anche dal Commissario regionale Ettore Ragusa insediatosi oggi in città. Con l’ordinanza il Comune ha affidato in modo diretto il servizio a Messinambiente che dopo un giorno di stop riprenderà già dalle 21 la raccolta per essere domattina alle 6 in discarica.

Soddisfatto per i risultati raggiunti e per aver evitato di piombare in piena crisi l’assessore Ialacqua che però, parlando da ambientalista ancora prima che da assessore, non si dichiara certo felice di dover andare a scaricare i rifiuti fuori provincia. “Ci hanno costretto a questa emergenza, Tirrenoambiente ha chiuso all’improvviso i cancelli e ci ha obbligati a trovare immediatamente una soluzione. Siamo riusciti a non precipitare nel caos, in un solo giorno abbiamo stravolto tutto ma non ci fermiamo qui”. L’esponente della giunta Accorinti annuncia già che dal 7 ottobre si inizierà con la campagna per la differenziata e che subito saranno riattivati i canali regionali per avere i finanziamenti per gli impianti in modo da rendere Messina autonoma nel giro di uno o due anni.

Non mancano ovviamente le reazioni. Per il vicepresidente del consiglio comunale Nino Interdonato “tale soluzione oltre a non risolvere la diatriba con la societá Tirrenoambiente, comporta un aumento della spesa, visto che il conferimento dei rifiuti nel sito di Motta S.Anastasia ha un costo più elevato. Mi domando a questo punto, visto il portarsi da oltre 2 mesi della questione relativa alla fantomatica delibera sull'accesso al fondo di rotazione per la liquidazione delle Ato, se l'amministrazione prima di applicare il suo slogan " cambiamo Messina dal basso", non intenda toccare il fondo del catino prima di iniziare l'opera di cambiamento”.

Sulla questione interviene anche il segretario della Fit Cisl Enzo Testa. “L’invio dei rifiuti a Motta S. Anastasia, come avvenuto in passato, non può rappresentare la soluzione alternativa alla chiusura di Mazzarrà. “A causa della maggiore distanza i costi di smaltimento diventerebbero troppo alti e alla fine a pagare saranno ancora una volta i messinesi. Occorre quindi che tutti gli Enti e le Autorità preposte verifichino la legittimità della chiusura della discarica di Mazzarrà”. Per la Fit Cisl la strada che l’Amministrazione comunale deve intraprendere è quella che deve portare a “una città pulita, alla salvaguardia di tutti i posti di lavoro in essere ma anche alla razionalizzazione dei costi, l’internalizzazione di più attività possibili e l’aumento della raccolta differenziata, oggi su livelli assolutamente inaccettabili”.

Francesca Stornante

4 commenti

  1. giunta di incapaci. punto.

    0
    0
  2. Settimo Libero 2 Ottobre 2013 05:01

    Dati economici errati,
    ma non da adesso che i rifiuti saranno smaltiti a Catania.
    Il costo di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, tal quale, non è di € 12 ton. ma molto più alto, se consideriamo il fatto che le disposizioni legislative prevedono una sanzione economica a tutti i comuni che ABBANDONANO i rifiuti in discarica, senza opportuno trattamento e valorizzazione degli stessi.
    Cioè, i rifiuti devono essere oggetto di raccolta differenziata e recupero della materia prima seconda, individuando tutti gli speciali che altrimenti andrebbero interrati in discarica, con effetti devastanti per
    l’ambiente.
    Vi garantisco che i costi sono realmente più alti e il cittadino dovrà farsi carico di tutto ciò, in parte colpevole di abbandono di rifiuti.

    0
    0
  3. Luigi prprprrrrrrr come pernacchia. Se ci fosse stata la tua politica già eravamo in piena crisi spazzatura.. Spazzatura come la tua corrente politica che fino ad ora ha solo prodotto spazzatura….

    0
    0
  4. Nessuno avrebbe fatto meglio dell’assessore Daniele IALACQUA, merita, almeno per ora, il superlativo b r a v i s s i m o. L’eredità lasciata da Peppino BUZZABCA e Francantonio GENOVESE è veramente d i s a s t r o s a, ha deluso anche Luigi CROCE, non ha fatto chiarezza sulla storia oscura dei bilanci di ATOME3 e MessinAmbiente. Il procuratore Guido LO FORTE rifletta sui miei numeri, sono quelli dell’ISPRA, tratti dal RAPPORTO RIFIUTI URBANI 2012, e lo invito formalmente ad aprire un fascicolo di indagine, appare evidente il perchè la raccolta differenziata, a Messina, è tenuta volutamente al 3,8%, siamo addirittura al di sotto del 9,4% della Sicilia. ISPRA scrive che a Messina la produzione di rifiuti urbani sia annualmente di 124.003 t, 512 Kg per abitante (siamo 242.129), grosso modo 1127 Kg per nucleo familiare (sono oltre 110.000). Il 3,8% di 124.003 t è pari a 4.716 t (19,4 Kg per abitante)(42,8 Kg annui per nucleo familiare, 3,5 Kg mensili, 0,12 Kg al giorno, 118 grammi al giorno. Capisce signor Procuratore, il suo nucleo familiare è “costretto” a differenziare rifiuti per 118 grammi al giorno, cioè n i e n t e, si è chiesto il perchè, a chi conviene. Da dati del Piano Finanziario 2011, da me pubblicato più volte, risulta un costo di RACCOLTA DIFFERENZIATA pari a € 3.801.078 (€ 806 a t), di cui € 3.402.234 per il PERSONALE (€ 721,4 a t). A questo costo si aggiunge quello per il TRATTAMENTO E RICICLO di € 1.396.476, per un totale generale di € 5.197.555 (€ 1.102 a t). Sono costi stratosferici per il suo miserissimo 118 grammi al giorno, con l’aggravante che siamo all’ooscuro di come sono distribuiti tra il PERSONALE, ECCO UNO DEI PERCHE’.

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007