“Movimenti in Comune”: il difficile rapporto tra istituzioni e movimenti

“Movimenti in Comune”: il difficile rapporto tra istituzioni e movimenti

Gabriele Quattrocchi

“Movimenti in Comune”: il difficile rapporto tra istituzioni e movimenti

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lunedì 25 Luglio 2016 - 09:53

Si è svolta nella cornice dell’Orto Botanico di Messina, la manifestazione organizzata da Cambiamo Messina dal Basso “Movimenti in Comune”. Un momento di riflessione che ha coinvolto studiosi, attivisti, politici e curiosi.

I rapporti tra i movimenti civici e le istituzioni sono spesso difficili e al centro di iniziative come quella organizzata sabato sera da Cambiamo Messina dal Basso nella cornice dell’Orto Botanico. “Movimenti in Comune”, il titolo dell’evento promosso anche da European Alternatives, si è aperto con le parole del portavoce di CMdB Federico Alagna e della delegata di European Alternatives Marta Cillero, che hanno spiegato le ragioni e gli obiettivi della manifestazione.

Il momento della riflessione politica ha visto avvicendarsi le testimonianze dirette di un parterre tutto al femminile. Tiziana Barillà, la giornalista di Left che ha avuto il compito di moderare il dibattito, Laia Forné, assessora per la partecipazione e il territorio di Barcelona, Claudia Delso, assessora alla partecipazione e all’innovazione democratica della Coruña. È emerso, dai loro racconti, il ruolo determinante che sul movimentismo spagnolo ha esercitato il fenomeno degli Indignados, così come la decisione di scrivere e condividere codici etici per tutti quei cittadini che, dal basso, senza alcuna esperienza politica alle spalle, fossero riusciti ad entrare nelle istituzioni. È stata poi la volta di Anna Fava, attivista de l’Asilo (ex asilo Filangeri) di Napoli, la cui testimonianza ha rimarcato la necessità di un rapporto tra istituzioni e movimenti fondato sull’ascolto e ha indicato nell’amministrazione De Magistris un esempio positivo di collaborazione con la base, soprattutto in merito agli usi civici dei beni comunali e dei cosiddetti “spazi liberati”.

Ad intervenire anche la consigliera comunale Ivana Risitano, che ha riportato l’esperienza del movimento messinese evidenziandone limiti e punti di forza. Risitano ha individuato nel narcisismo di singoli e collettività la principale difficoltà a costruire processi partecipativi profondi.

Anche Emily Clancy, entrata con le ultime amministrative nel civico consesso di Bologna, ha partecipato al momento di riflessione raccontando la storia di Coalizione Civica, eterogenea rete composta di semplici cittadini, associazioni di volontariato, militanti politici, costituitasi intorno al tema centrale dei beni comuni. La lista, toccando quota 7%, ha avuto due eletti in consiglio comunale. «Fortunatamente abbiamo perso», ha ironizzato Clancy, intendendo evidenziare i vantaggi dello stare all’opposizione, tra cui quello di un più facile raccordo tra movimento e rappresentanti istituzionali. A conclusione degli interventi, Tiziana Barillà ha chiesto un contributo fuori programma ad alcune delle personalità presenti: hanno preso la parola il sindaco di Messina Renato Accorinti, l’ex assessora della giunta Collica a Barcellona Pozzo di Gotto, Raffaella Campo, il senatore Francesco Campanella, i sociologi Tonino Perna e Pier Paolo Zampieri, l’attivista e sindacalista Valentina Roberto.

L’iniziativa si è intrecciata alla visita guidata dell’Orto, introdotta dalla presentazione di Rosa Maria Picone, ricercatrice del Dipartimento di Scienze chimiche, biologiche, farmaceutiche e ambientali dell’Università di Messina, che ha sottolineato l’inestimabile valore della biodiversità in cui i presenti erano immersi.

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