Monforte San Giorgio. Sono tre i voti che bocciano la sfiducia al sindaco Cannistrà

Monforte San Giorgio. Sono tre i voti che bocciano la sfiducia al sindaco Cannistrà

Serena Sframeli

Monforte San Giorgio. Sono tre i voti che bocciano la sfiducia al sindaco Cannistrà

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venerdì 27 Novembre 2015 - 23:54

Un dibattito lungo e dai toni accesi, un confronto forte sui due anni e mezzo di amministrazione Cannistrà che porta avanti il mandato grazie a tre voti. Ma si preannunciano altre dimissioni

Una sala consiliare gremita di spettatori, un consiglio dibattuto fino all’ultimo minuto, dai toni sicuramente spesso accesi e animato da consiglieri che per la prima volta si sono trovati a discutere e decidere sul futuro amministrativo.

La mozione di sfiducia presentata il 6 novembre dai consiglieri Visalli, Nastasi e Casella del gruppo “La linea continua” e dai consiglieri Antonino Vianni e Antonio Pinizzotto, area Pd, ha fatto discutere il civico consesso per più di tre ore. Nove i voti favorevoli e tre quelli contrari alla mozione: il sindaco Cannistrà può quindi tirare un sospiro di sollievo e continuare a portare avanti il mandato.

Il dibattito in aula, come già anticipato, non è certo stato dei più tranquilli. Il sindaco ha subito esordito che l’azzeramento di giunta avvenuto il giorno prima della discussione sulla sfiducia è stato solo “un atto politico, un atto dovuto a fronte della mozione” ed è tornato a discutere sulla tempistica dell’azione, chiesta mesi prima da diversi consiglieri.

Il dibattito quindi si è concentrato su quanto affermato dal sindaco Cannistrà durante l’incontro con i cittadini avvenuto domenica sera, ed è soprattutto il consigliere Visalli, uno dei firmatari, a rimproverare al primo cittadino di aver presentato alla cittadinanza “ una visione tutta sua, con diverse omissioni”. Ad essere messo in discussione è proprio l’azzeramento, più volte chiesto nei mesi scorsi dai consiglieri della ex maggioranza ma rifiutato dal sindaco a fronte di una rosa di nomi limitante per quantità, e letta quindi dal sindaco come una scelta obbligata; Visalli parla di un azzeramento mai chiesto al buio, ma di un azzeramento che “doveva nascere da un confronto tra sindaco e i sette consiglieri, dove anche il sindaco doveva proporre dei nominativi per cui non si parlava di scelta obbligata”.

E’ il consigliere Antonio Pinizzotto, uno dei cinque firmatari, a provare a placare gli animi ricordando come

non si è abituati a queste situazioni per cui la tensione è legittima, ma se siamo arrivati a tanto e dopo tanti tentativi c’è un perché. Questo è il fallimento di un progetto politico, qui non si parla di fare guerra ad uno, abbiamo provato a superare questa crisi e l’occasione per aprire il confronto c’è stata”. Visalli torna quindi a parlare della mozione, definendola legittima soprattutto alla luce della querela presentata dal sindaco contro i cinque; Cannistrà ha subito specificato che “ non è il gesto a essere messo al vaglio delle autorità competenti, ma alcuni passaggi all’interno della mozione che necessitano di essere attenzionati: devo difendere la mia dignità”.

Mentre Visalli si dice pronto, insieme agli altri consiglieri firmatari, a dare risposta alle autorità competenti in merito, si torna a discutere sui motivi che hanno portato alla mozione. Ad essere messa in discussione non è solo la giunta ma, come afferma Visalli, “ è una questione di contenuti, è la mancanza di responsabilità. Sarà il consiglio a decidere ma una cosa è certa: il sindaco la credibilità politica l’ha persa, e da parecchio tempo”.

Il botta e risposta tra sindaco e Visalli su bilancio di previsione, debiti, colpe del consiglio e i problemi quotidiani che un primo cittadino deve affrontare va avanti per un pò, ed è poi il consigliere Romanzo ad intervenire per ricordare che la questione è solo politica, “è diversità di vedute politiche. E’ tempo di assumersi le proprie responsabilità”.

Il consigliere Pinizzotto torna a ribadire la giustezza della mozione di sfiducia, alla luce anche della querela che “ da la conferma dell’inadeguatezza del sindaco a portare avanti questo compito, anche se trovo peggiore l’azzeramento di giunta fatto in questa tempistica: si è aperto il calciomercato. La mozione è un passaggio necessario e ora ognuno deve dire la verità e giustificare il proprio voto”.

Sull’azzeramento di giunta fatto a 24 ore dal consiglio decisivo anche Di Toro e Romanzo non sono d’accordo, giudicando il gesto “inaccettabile, l’accettazione di un baratto”. Mentre il consigliere Maimone spiega il perché del suo voto contrario alla sfiducia, ribadendo la propria volontà di portare a termine il mandato e lavorare per il bene del paese, il consigliere Cannistrà afferma di “ non accettare più contentini” e si dice pronta a votare la sfiducia.

Il presidente Nastasi da quindi il via alla votazione tanto attesa: 12 consiglieri in aula e 10 i voti utili ad approvare la mozione, così come previsto dalla legge regionale numero 35 del 1997. Il segretario chiama quindi ad uno ad uno i consiglieri che esprimono il proprio voto: 9 i voti favorevoli, 3 i contrari per cui il sindaco Cannistrà è salvo e continuerà il suo mandato.

Merlino, Maimone e Formica i consiglieri che hanno determinato la bocciatura della mozione; Nastasti, Casella, Vianni, Pinizzotto, Visalli, Cannistrà, Di Toro, Romanzo e Cattafi i voti favorevoli alla mozione.

Ma i colpi di scena non finiscono qui: Romanzo, esprimendo il proprio voto favorevole alla mozione, afferma anche di “ non volersi più confrontare con personaggi come quelli che stasera votando contro la mozione, dopo mesi e mesi di ingiurie, invettive, denigrazioni e parole poco lusinghiere nei confronti del Sindaco, hanno dimostrato poca affidabilità, poca coerenza e mancanza di personalità. Alla fine del consiglio comunale, rassegnerò le dimissioni da consigliere, che saranno formalizzate in seguito”.

Nella stessa direzione sembra andare anche il gruppo “La linea continua”, composta da Visalli, Nastasi, Casella, che incontrerà invece i cittadini domenica sera per comunicare delle novità relative al ruolo istituzionale che ricoprono.

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