Lo scoutismo siciliano è nato a Messina 100 anni fa. Grande raduno in città. FOTO

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lunedì 27 Aprile 2015 - 07:08

Tre giorni di attività all’insegna del metodo scout, con il gioco e il confronto, con attività che hanno voluto riprendere scene di “fiera e di circo”, prestigiatori, clown ed equilibristi e momenti di cultura e apprendimento alla scoperta delle meraviglie della città, dall’orologio del duomo al belvedere di Cristo Re

Oltre 500 ragazzi, dagli 8 ai 19 anni, un centinaio di adulti, 12 gruppi di tutta la Sicilia. Sono questi i numeri del campo regionale degli scout Cngei che si è svolto, in questi giorni, nei padiglioni della Fiera di Messina. Per la prima volta, l’intera regione siciliana si è radunata a Messina in un campo regionale che ha inteso essere momento di condivisione e incontro in occasione del centenario della fondazione della sezione peloritana. Lo scoutismo in Sicilia è infatti nato a Messina, nel 1915 e da quel momento in poi non ha smesso di crescere e diffondersi. Lo ha sottolineato Gaetano Ciavola, commissario regionale, della sezione di Niscemi, che ha voluto riconoscere alla sezione messinese il tributo dell’intera regione.

Sul magico scenario dello Stretto, il presidente della sezione Cngei di Messina, Carlo De Leo, nel suo discorso inaugurale, ha ricordato che Identità e Integrazione sono il filo conduttore dei tre giorni di attività. L’Identità di un gruppo che guarda indietro al percorso compiuto e che subito volge lo sguardo in avanti nella direzione del futuro, credendo sempre con fierezza ai valori di fratellanza, amore per la natura e rispetto per il prossimo che accompagnano il cammino dello scout. L’Integrazione di un gruppo che ricerca nell’altro la chiave di lettura di sé stessi, che cerca di comprendere il significato di un mondo sempre più globalizzato, i rischi e le opportunità che ne conseguono. E per sottolineare l’importanza di questi valori il presidente De Leo ha voluto aprire il quadrato dell’alzabandiera con un minuto di silenzio, per ricordare i tanti, troppi, morti che le acque che circondano la nostra terra hanno ingoiato in quest’anno in conseguenza delle migrazioni.

I tre giorni di attività hanno proseguito all’insegna del metodo scout, con il gioco e il confronto, con attività che hanno voluto riprendere scene di “fiera e di circo”, prestigiatori, clown ed equilibristi e momenti di cultura e apprendimento alla scoperta delle meraviglie della città, dall’orologio del duomo al belvedere di Cristo Re. Diverse associazioni del territorio hanno dato il loro apporto per momenti formativi e informativi destinati ai ragazzi più grandi e agli adulti. Momenti indimenticabili il grande fuoco, che sabato sera ha visto stringersi insieme, tra canti e scenette, tutti i presenti e il quadrato di chiusura in cui si è voluto ricordare il protettore dello scoutismo, San Giorgio, con il rinnovo della promessa e in cui il sindaco, Renato Accorinti, ha voluto dare il saluto della città ai 600 scout presenti e il suo arrivederci.

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