Gianfranco Fini: "Ai colonnelli ex An dico: non era meglio il vecchio generale?"

Gianfranco Fini: “Ai colonnelli ex An dico: non era meglio il vecchio generale?”

Rosaria Brancato

Gianfranco Fini: “Ai colonnelli ex An dico: non era meglio il vecchio generale?”

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domenica 10 Febbraio 2013 - 11:55

Il leader di Futuro e Libertà Gianfranco Fini oggi a Messina in conferenza stampa si dice pentito d'aver sciolto An, ma di aver fatto le scelte giuste contestando Berlusconi anche a costo di esser messo fuori dal Pdl "Con Monti e Udc non siamo un'alleanza di centro, ma un'agenda su cose da fare". E ai colonnelli del gruppo Nania dice.....

La foto del manifesto è quella rimasta nella storia recente, lui in piedi, con il dito puntato su Berlusconi che dal palco lo ha appena attaccato e che dice: “Che fai, mi cacci?”. Per questa campagna elettorale Gianfranco Fini, leader di Futuro e libertà ha scelto quest’immagine di oltre due anni fa, con la frase: “Amare l’Italia ha un costo ma ne vale la pena”. Da quella scena ne è passata di acqua sotto i ponti, ma, ha ribadito oggi Fini, nel corso della conferenza stampa nel Salone delle Bandiere del Comune “Il tempo è galantuomo. Noi non ce ne siamo andati, ci hanno messo alla porta, ma i motivi dello scontro di allora ci dimostrano oggi che avevamo ragione noi”. Probabilmente qualche dubbio è venuto di recente anche a quanti della “destra storica” col tempo sono stati via via “epurati”, fino all’epilogo di casa nostra, ricordato oggi da Carmelo Briguglio “Con l’esclusione del gruppo Nania dalle liste del Pdl è stata cancellata la destra in Sicilia, noi non ne siamo lieti, tutt’altro, siamo amareggiati, ma dobbiamo dire che quel dito puntato da Fini quel giorno è stato profetico, anche se non lo hanno saputo capire in tempo”.

Difficile almeno al momento che ci sia il terreno per una ricostruzione comune delle varie anime di una destra che, confluita col Predellino nel Pdl, o separatasi sin dalla nascita, è adesso divisa in diverse formazioni. Quanto al Fli, Gianfranco Fini non ha dubbi né pentimenti sulla scelta, quella di allearsi con Monti e Casini sulla base di un’agenda di progetti e proposte. “Non siamo una coalizione di centro, né moderati, ognuno di noi ha una storia diversa- spiega-è invece un’alleanza sulle cose da fare. Siamo l’unica novità perché senza noi e senza il M5S si sarebbe riproposto lo stesso blocco del 2008: da un lato Pdl e Lega, dall’altro il Pd e il centro-sinistra”.

Fini chiarisce subito che non ci sono “alleanze precostituite” contro qualcuno, quindi dopo le elezioni la coalizione di Monti non farà parte del governo di chi vince solo per aiutarlo contro l’altra parte, ma si discuterà di volta in volta sulle singole tematiche e di volta in volta si deciderà se appoggiare il provvedimento o meno.

“Abbiamo avuto finora un bipolarismo muscolare, basato sulla denigrazione dell’altro, con alleanze pregiudiziali contro qualcuno, dobbiamo superarlo e migliorarlo. Appoggeremo riforme che condividiamo, come quelle sul diritto di cittadinanza piuttosto che altre idee innovative sulla giustizia”. Il progetto di Futuro e Libertà sogna più integrazione in Europa piuttosto che un allontanamento, più politica comunitaria sul piano fiscale piuttosto che il ritorno alla lira, più impegni realistici che promesse velleitarie.

“Sarebbe stato facile unirsi al coro di chi promette mari e monti, seguire qualcuno nella sua overdose di promesse, ma spacciare moneta falsa alla lunga non paga. Indigna vedere che il Pdl e il Pd dopo aver appoggiato Monti adesso ne prendono nettamente le distanze come se fosse diventato premier per un colpo di Stato”. Sull’Imu i finiani hanno le idee chiare, deve essere modificata e non abrogata, attraverso una revisione dei dati catastali e tenendo in considerazione se è una prima casa o meno. In programma c’è anche un Fondo pubblico di garanzia di accesso al credito per aiutare le piccole imprese e che potrebbe essere alimentato dalla dismissione degli immobili, e un Fondo per l’auto-imprenditoria giovanile, destinato a quanti, soprattutto al sud si vogliono scommettere ma non hanno il capitale per iniziare. Quanto ai tagli agli sprechi bastano alcune cifre: “E’ di 60 miliardi il costo dell’opacità della Pubblica amministrazione- spiega Fini- provenienti dalle spese per le consulenze, per gli incentivi ad inaugurare aziende, tagliare il nastro e sparire. Ed è di altri 120 miliardi il costo dell’evasione fiscale. Da questi due buchi neri si possono drenare le risorse per riaccendere il motore”.

Piuttosto che dare incentivi per far tagliare i nastri si possono sovvenzionare gli imprenditori solo per la parte relativa alle assunzioni, legando i fondi all’apprendistato o ai posti di lavoro. Non lo spaventa il fenomeno Grillo, che rispetta, ma un conto è raccogliere l’indignazione e la protesta un conto è amministrare “Il M5S è il termometro che registra la febbre, non la cura. Dobbiamo pensare alla cura prima o poi”. Un rammarico ce l’ha Gianfranco Fini, è pentito d’aver sciolto An, perdendo qualsiasi potere “contrattuale” nei confronti di Berlusconi che ha una visione “padronale” del partito. Sulle unioni civili si deve porre mano con una legge articolata, anche se è contrario al matrimonio gay, ma non si possono generalizzare le posizioni per “partiti”. Accanto a lui, al tavolo della conferenza stampa, i candidati alla Camera ed al Senato (in quest’ultimo caso nella lista insieme a Udc e montiani), “Abbiamo volti puliti, nessuno di noi è indagato, rinviato a giudizio, condannato, imputato” ha sottolineato Briguglio. Presente anche Fabio Granata che ha dato piena solidarietà all’ex assessore regionale al Turismo Daniele Tranchida, finiano, attaccato nei giorni scorsi duramente prima da Franco Battiato e poi da Crocetta.

Prima di lasciare la sala una battuta è scappata, a distanza di tanto tempo da quel dito puntato contro una gestione del Pdl che non condivideva, e la battuta è diretta agli esponenti della destra Nania e Buzzanca in testa, che nei giorni scorsi hanno compreso a cosa si riferiva quel dito “ad alcuni colonnelli oggi vorrei dire. Vi piace il vostro generale? Non era meglio quello vecchio?”.

Rosaria Brancato

3 commenti

  1. si, magari come Badoglio, maresciallo d’Italia

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  2. siete tutti uguali mancia franchi

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  3. puzza di bruciato 11 Febbraio 2013 08:19

    Il pentimento di fini serve a poco per convincere gli ex MSI a votarlo. Basta vedere l’indifferenza con cui D. Assunta tratta l’argomento fli… e tutti sanno che gli ex msi pendono dalle labbra di quella forte Donna… anche la scelta di allearsi con l’udc e monti non è stata una grande scelta per me… capisco che è stato fatto per paura di scomparire. Ma una paura del genere può averla solo l’mpa che non ha radici storiche; no fli che viene da un passato storico a prescindere dalle zoppicature dell’ultimo decennio… Cmq auguri…

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